«Vincono inciviltà e ipocrisia»

  

ROMA – Le proposta di legge «affossata» dall’Aula della Camera, che ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità della maggioranza e dell’Udc, mira ad introdurre una tutela contro le discriminazioni fondate sull’omofobia e la transfobia.
Lo snodo è la modifica dell’articolo 61 del codice penale: si introduce una nuova circostanza aggravante che ricorre quando l’autore del delitto ha commesso il fatto per motivi di omofobia e transfobia. Tali motivi vengono indicati come «odio e discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale della vittima del reato verso persone dello stesso sesso, verso persone del sesso opposto o verso persone di entrambi i sessi»: una definizione, viene fatto rilevare, analoga a quella contemplata in materia nell’ordinamento del Regno Unito. Il secondo articolo prevede la presentazione da parte del ministro per le Pari opportunità di una relazione annuale al Parlamento sulle azioni intraprese contro le discriminazioni motivate da omofobia e transfobia, gli obiettivi raggiunti e gli indirizzi da seguire.
La bocciatura ha scatenato l’ira delle associazioni degli omosessuali. «In questo Parlamento risultano maggioritarie le teorie aberranti del Ku Klux Klan, dei peggiori gruppi dell’estrema destra violenta europea, il tutto condito da ipocrite posizioni di facciata» afferma Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia. «I signori e signore della casta, così attenti a non toccare alcuno dei loro privilegi, sono invece solertissimi – aggiunge Sergio Rovasio di Certi diritti – nell’affossare anche i minimi tentativi di censurare comportamenti antisociali e lesivi della libertà individuale». Per l’Arcigay «è l’ultimo oltraggio che una maggioranza fatta da uomini di bassissimo profilo ha voluto rivolgere a tutto il Paese. Anche la Carfagna ci ha delusi. Chiediamo che l’Unione europea ci aiuti a fronteggiare questa deriva pericolosissima».
Non ci sta a finire sul banco degli imputati Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno: «Il garantismo è lontano dalla sinistra: il nostro ordinamento, infatti, punisce senza distinzioni ogni aggressione alla integrità della persona e in più contiene l’aggravante dei motivi abietti, che comprende le situazioni in cui la condotta è realizzata allo scopo di offendere, a causa dell’orientamento sessuale, la dignità di ogni persona, come insegna la giurisprudenza».
Parole che non convincono Rosy Bindi, vicepresidente della Camera: «Un voto di inciviltà, che rivela tutta l’ipocrisia della destra. Sanno solo condannare la violenza contro gli omosessuali a parole e poi con i fatti bloccano una legge contro l’omofobia. Senza questa legge il nostro ordinamento registra un altro triste primato negativo dell’Italia. Noi non ci arrendiamo e torneremo a proporre la legge».
R.I.


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