Pavia. Graffiti con insulti omofobi, ma fondo per cancellarli è bloccato

  

In via Capsoni è possibile compiacersi di una poetica rima baciata, con una leopardiana ripresa dell’immagine del disco lunare: “La luna è d’argentu e chi legge è gay al 100%”. Meno originale si dimostra invece l’imbrattatore di via Defendente Sacchi, che sul muro del Liceo scrive un oramai noto “Foscolo checche”, che riprende la vicenda degli insulti. «Alcune scritte sono esplicitamente omofobe e dunque da condannare – spiega Polizzi, Arcigay – Mentre nel sentire comune è visto come un semplice scherzo di fronte al quale ridere senza la minima considerazione di ciò che si è appena fatto».
di Anna Ghezzi wPAVIA Insulti vicino alle scuole del centro, spesso a sfondo sessuale, con nomi, cognomi e oscenità, allusioni più o meno marcate all’orientamento. Battaglie politiche, botta e risposta tra militanti in stampatello, inchiostro verde e nero, croci celtiche contro falce e martello. Graffiti bombati color argento in via Flarer, insulti ad personam sui muri del policlinico San Matteo, scritte che vanno dalla centrale piazza della Vittoria fino al Crosione e anche oltre. Poi, improvvisa, spunta una poesia, un tentativo di arte. Che se fatto su uno dei muri “legali”, come quelli della Casa del giovane o quelli messi a disposizione dal Comune, è arte. Su quelli di una casa privata lungo viale XI febbraio, di fronte al Castello visconteo, diventa vandalismo. Icentomila euro del fondo anti graffiti – quello che l’anno scorso era andato esaurito in un mese – sono stati stanziati anche per il 2011, ma non sono ancora disponibili per questioni di stabilità finanziaria del Comune legate al Patto. . E i cittadini denunciano il degrado. Tre le denunce penali nel 2010, altrettante nei primi sei mesi del 2011 ai danni di altrettanti writers identificati dalla Polizia locale, ma i graffiti non diminuiscono. Anzi: sulle pareti ripulite al costo di 30mila euro l’anno scorso in centro storico con la tecnica innovativa degli spruzzi ad alta pressione di acqua e vapore, ne sono comparsi di nuovi. Le associazioni però si stanno preoccupando del fenomeno e cercano soluzioni. E se la Critical Mass, il movimento di ciclisti che occupano pacificamente le strade della città, periodicamente va a ricoprire – non cancellare – le scritte razziste, Arcigay si è invece preoccupata di quelle a sfondo sessuale, costruendo un reportage-denuncia tra via della Rocchetta, via Rusconi, via Capsoni, via Defendente Sacchi e via Mentana. «Altra zona soggetta – spiegano – è quella attorno alla struttura del San Tommaso e alla scuola Casorati. L’offesa si esplicita solitamente attraverso epiteti variamente accompagnati da formule che si riferiscono con scherno a precise abitudini sessuali. «Chiediamo che il Comune si impegni anche quest’anno in una campagna di pulizia e rimozione dei murales, partendo dai più offensivi», chiede l’associazione.


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