«Fermate l’adunata xenofoba di Saya»

  

ROMA. Montano indignazione e preoccupazione per l’annunciato reclutamento della “guardia nazionale” lanciato via internet da Gaetano Saya, già leader del Partito nazionalista italiano e fondatore del Dipartimento studi strategici antiterrorismo (Dssa). L’appuntamento è per il 24 e 25 di settembre a Genova. L’ufficio antidiscriminazioni razziali incardinato nel ministero delle Pari opportunità di Mara Carfagna ha aperto un’istruttoria.
E’ stato Emanuele Fiano del Pd a denunciare l’apertura su internet di una campagna di adesioni al Partito nazionalista, anticipando un’interrogazione al governo per chiedere di intervenire «affinché non sia permesso a questo personaggio di proporre l’arruolamento di una milizia che, secondo quanto riportato, avrebbe anche il compito di battersi contro comunisti, zingari, albanesi, marocchini e islamici di vario colore; nonchè dichiarare guerra anche agli omosessuali che vanno buttati fuori dal parlamento e dalle istituzioni».
Mentre la questura di Genova afferma di non sapere nulla dell’appuntamento di settembre, le reazioni indignate non sono mancate, soprattutto dagli esponenti politici e sociali della stessa città ligure. Stefano Ghio del Comitato promotore circolo proletario chiede esplicitamente di «impedire l’adunata fascista», mentre Valerio Barbini, segretario di Sel, parla di una «goliardata pericolosissima». Reazioni dure anche da parte di Alberto Villa, presidente del Pd genovese, e del segretario locale Victor Rasetto. Prende posizione anche Gay project e Arcigay Arcilesbica chiede alle autorità di «fermare l’insultante adunata». Intransigente il presidente della Comunità ebraica a Roma, Riccardo Pacifici: «Se entro la data del 24/25 settembre, il mondo istituzionale rimarrà silente a fronte dell’adunata annunciata dal partito di Gaetano Saya a Genova, noi ebrei faremo sentire la nostra voce facendoci promotori, nello stesso giorno e nello stesso luogo, di una manifestazione contro questa iniziativa di stampo xenofobo e razzista». Pacifici ha rivolto un appello «soprattutto al ministro Roberto Maroni affinchè siano prese tutte le iniziative possibili, a partire dalla norma transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista», e aggiunge: «Un personaggio inquietante come Saya dovrebbe far saltare sulle sedie ogni cittadino. Tutto questo impone una reazione ferma».
Alla questura di Genova assicurano massima attenzione. Proprio da qui era partita un’indagine sulla “polizia parallela” di Saya che fu anche processato ma poi assolto (nel marzo scorso) dall’accusa di associazione a delinquere.


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