Nel Censimento 2011 anche le “coppie di fatto”

  

ROMA Partono i questionari, si censisce l’Italia. A distanza di dieci anni dall’ultima rilevazione generale della popolazione e delle abitazioni, gli italiani e gli stranieri che vivono regolarmente nel nostro Paese sono nuovamente chiamati a farsi “fotografare”. Ma questa volta, a differenza delle passate edizioni, si potrà anche fare a meno della carta e rispondere online ai quesiti.
Un «censimento 2.0» l’ha infatti definito il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, presentando il 15.mo Censimento generale. Che riguarderà quasi 61 milioni di persone, oltre 25 milioni di famiglie, residenti in 8.092 Comuni italiani, che verranno “fotografati” alla data del 9 ottobre 2011. L’invio per posta del questionario, che prima veniva consegnato casa per casa dai rilevatori comunali, e la possibilità di compilarlo via Internet servirà, ha sottolineato Giovannini, a snellire e velocizzare le procedure. I dipendenti pubblici, grazie a una circolare del ministro Brunetta, potranno usare il pc dell’ufficio, e anche qualche associazione imprenditoriale si sta adeguando. Ma chi non ha dimestichezza con le nuove tecnologie o non possiede un computer potrà compilare il questionario a mano e consegnarlo agli uffici postali o ai Centri di raccolta allestiti nei Comuni.
Altra novità di quest’anno è l’inserimento di alcune domande che riguardano l’ambiente (il tipo di combustibile o di energia usata per riscaldare l’abitazione o l’eventuale presenza di impianti a energia rinnovabile).
Non ci sarà, invece, una domanda precisa sulle convivenze omosessuali, anche se c’è una risposta che potrebbe permettere di “fotografare” le convivenze tra persone dello stesso sesso. Si tratta di quella che recita: «convivente in coppia con l’intestatario», da non confondersi con altre situazioni di «coabitazione senza legami di coppia, parentela o affinità» previste in un’altra risposta. E nella guida alla compilazione, allegata al questionario, si chiede di sbarrare la casella «convivente in coppia» sia «nel caso di coppia formata da persone di sesso diverso, sia nel caso di coppia formata da persone dello stesso sesso».
Arcigay esprime apprezzamento per il progetto di censimento presentato dall’Istat e soddisfazione «per quella parte del questionario che finalmente distingue in modo chiaro e netto tra coppie conviventi e coabitazioni». «Mi sembra – dice Paolo Patanè, presidente di Arcigay – che l’avere introdotto un quesito così limpido, oltre a restituirci il dato delle coppie di fatto nel nostro Paese, sia rilevante proprio per l’assenza di distinzioni tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali».


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