Sito svela i 10 politici gay ma omofobi

  

Il presidente di Arcigay: ridicola operazione di gossip

Lo avevano annunciato già nei giorni passati, il blog di hacker “listaouting”, ha pubblicato oggi la lista dei politici italiani che, a detta loro, sarebbero dei gay mofobi. I blogger sostengono che questi politici per nascondere la propria omosessualità, in pubblico e nell’esercizio delle loro funzioni assumerebbero comportamenti omofobi.

La lista contiene 10 nomi di politici molto famosi, tra cui parlamentari e ministri, che dovrebbero essere i primi di un elenco più lungo che sarà pubblicato a breve e nel quale compariranno anche i nomi di sacerdoti.

Dura la polemica di Arcigay. Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, parla di “Operazione ridicola: non è outing, è gossip. Una pagina da operetta: la strombazzatissima lista di politici gay omofobi non contiene nessuna prova, nessuna evidenza della loro omofobia, nessun dossier, nessuna fonte verificata o verificabile. Alcuni dei nomi sono chiacchierati e, di bocca in bocca, corre la presunzione della loro omosessualità. Alcuni sono molto omofobi, altri non hanno mai espresso pubblicamente il loro pensiero sull’argomento, ma hanno votato contro una timidissima legge contro l’omofobia. Nessuno di loro è politicamente difendibile, ci mancherebbe, ma quello di cui sono oggetto è banale gossip da parte di anonimi”.

“Siamo di fronte ad un miserevole rigagnolo di pettegolezzi senza fondamento preciso che finisce per ingannare le aspettative delle persone, la loro rabbia e la sofferenza per la mancanza di diritti. L’operazione così conclusa non ha alcun valore ma solo il ridicolo della sua inconsistenza e il cinismo con cui ha giocato sulla stanchezza delle persone lgbt”, ha proseguito Patanè.

Anche la deputata Pd Paola Concia ha condannato l’iniziativa: la lista è “un modo estremo di fare battaglia politica – ha detto in un’intervista a Radio 24 nel corso di Melog -. E’ un modo di fare politica che a me, che sono anni che faccio una battaglia alla luce del sole, non è mai venuto in mente; non fa parte della mia cultura”.


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