Tre cortei, con D’Alema

  

GENOVA – C’è la Cgil, ma non solo, in piazza tra le migliaia di persone che ieri hanno contestato le politiche economiche del governo. I due grandi cortei della Cgil e quello più risicato dei sindacati di base come lo Snater, con corollario di presidio Cobas a piazza Matteotti, hanno mobilitato tantissimi liguri. Come sempre il corteo più numeroso è quello dal ponente genovese dove hanno marciato anche il presidente regionale Claudio Burlando, il leader Pd Massimo D’Alema, rappresentanti dei partiti della sinistra (compresa la sinistra-comunisti popolari) e di associazioni, dall’Anpi all’Arcigay. L’Unione degli studenti ha costellato il percorso di sagome bianche dipinte sull’asfalto come «studente ucciso dai tagli all’istruzione» e «operaio ucciso dal contratto di lavoro firmato dai sindacati confederali». Le autocritiche non mancano: un delegato sindacale del porto commenta: «Se io non difendo i lavoratori perdo subito consenso, mentre i segretari nazionali, anche se contestati, rimangono dove sono». Tra striscioni Fiom «Siamo tutti Mario» in solidarietà con un operaio licenziato dall’Ilva per un diverbio e cartelli di cartone «siamo studi di vivere in berlusconia vogliamo vivere in un paese normale». Sotto la Prefettura compare anche un enorme tazebao che dice no alla cancellazione del giorno della liberazione, del giorno del lavoro e quello della repubblica e ricorda le stragi ad opera di fascisti e nazisti nella provincia di Genova, tra il 1943 e il ’45, partendo dal 9 settembre ’43 (11 morti nella caserma di Bolzaneto), fino alle 300 vittime dei giorni della liberazione. Di mezzo ci sono deportati politici ed ebrei, centinaia di operai partigiani uccisi anche nella strage della Benedicta. Così è il presidente dell’Anpi genovese Massimo Bisca a strappare più applausi a piazza De Ferrari citando le parole di Giuseppe Di Vittorio alla costituente: «Voi siete delegittimati ad esercitare il vostro ruolo». Lo sciopero si è concluso col blocco di piazza Corvetto fino alle due di pomeriggio.


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