«Anche le unioni omosessuali sono un soggetto sociale»

  

PER SERGIO Lo Giudice, capogruppo pd in Comune, presidente onorario dell’Arcigay, non ci sono dubbi: «La Consulta per la famiglia non può non rappresentare la pluralità sociale presente nel territorio bolognese». C’è chi richiama la famiglia così come intesa nella Costituzione. «Ma nella società la famiglia omosessuale esiste. Non ha diritti, è vero. Dal punto di vista sociale riceve però piena legittimazione sia dalle politiche del Comune, sia dalle norme regionali, che nella Finanziaria 2010 non fanno discriminazioni». In concreto? «La Regione estende a tutte le forme familiari previste dalla legge anagrafica i diritti e i servizi generati dalla normativa regionale. La famiglia omosessuale è riconosciuta come soggetto sociale. Non si può dunque pensare che la Consulta di riferimento rappresenti solo un pezzettino di una realtà che è ben più ampia». C’è chi dice: sia la Consulta stessa a decidere chi ammettere e chi no. «In questo periodo si stanno ricostituendo tutte le Consulte comunali, come si fa a ogni cambio di mandato del sindaco. E il regolamento stabilisce che non può essere la Consulta del mandato precedente a decidere chi forma il nuovo organismo». Che contributo possono portare le associazioni contestate? «La loro presenza può essere un arricchimento per tutte le altre associazioni, che possono mettere a confronto punti di vista diversi. Usciamo dall’ideologia e occupiamoci dei bisogni concreti delle famiglie». Luca Orsi


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