Sposati all’estero, la questura vieta a coppia gay di stare insieme

  

Un 40enne italiano e un 30enne uruguayano. Sposati da un anno a Palma di Maiorca. Marito e marito hanno però una brutta sorpresa al rientro in Italia. A Reggio Emilia, dove la coppia risiede, la questura non concede infatti il permesso di soggiorno per motivi familiari al giovane straniero. Il motivo? A vietarlo è la legge Bossi-Fini sull’immigrazione perché nel nostro paese i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono riconosciuti.

Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano nel rigetto firmato dal questore Domenico Savi, si citano due sentenze della Corte Costituzionale che ribadiscono l’invalidità del matrimonio tra gay. Sergio Lo Giudice, presidente onorario dell’Arcigay e consigliere comunale per il Pd a Bologna, denuncia: “Il nostro Paese è in piena violazione del diritto di uguaglianza. Ma c’è di più: se un cittadino spagnolo, sposato, si trasferisce in Italia, a lui il ricongiungimento viene riconosciuto”.
E aggiunge: “È probabile che alla coppia in questione verrà dato torto, ma apre il varco a una battaglia all’arretratezza legislativa e culturale italiana. Si tenga in considerazione una specie di precedente accaduto a Venezia: due coniugi avevano chiesto la semplice pubblicazione degli atti in Comune e pur essendo costretto a negargliela, il giudice si appellò alla Corte Costituzionale perché questa limitazione individuale viola il diritto costituzionale al matrimonio”.

Per Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle Politiche per la famiglia, “la questura ha agito nel rispetto delle leggi perché il matrimonio tra omosessuali non è un diritto. Se il Parlamento cambierà la Costituzione a riguardo ne prenderò atto ma continuerò ad essere sposato con una donna”.

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