Torino per quattro giorni capitale dei diritti gay

  

di MARIA TERESA MARTINENGO
L’inaugurazione al Regio Ieri sera nel foyer del teatro si è svolta la cerimonia inaugurale della conferenza, in programma fino a domenica

Il caso di Dudgeon portò alla depenalizzazione del comportamento omosessuale maschile in Irlanda del Nord nell’82. Domani saranno presenti anche Emma Bonino e Angelo Pezzana, che a Torino, nel 71, fondò il Fuori!

Ieri sera, nel foyer del Regio, i 343 delegati di oltre 40 paesi hanno partecipato alla cena di benvenuto, presente l’assessore alle Pari Opportunità Mariacristina Spinosa. Il sindaco Fassino, in partenza per Roma, sarà alle Ogr sabato sera con Paola Concia e, forse, Nichi Vendola, per salutare i partecipanti che concluderanno l’incontro domenica.

La Conferenza, promossa dal Coordinamento Torino Pride Lgbt, insieme alle organizzazioni nazionali italiane che aderiscono ad Ilga (Arcigay, Arcilesbica, Famiglie Arcobaleno, Associazione Radicale Certi Diritti, 3D), serve a mettere a confronto le esperienze dei diversi paesi e a definire l’agenda delle politiche. Il tema scelto è «Diritti umani e “Valori tradizionali”: scontro o dialogo?». E se da un lato il comitato organizzatore registra positivamente che per la prima volta nella storia italiana, un grande appuntamento del mondo lgbt ha ottenuto il patrocinio di Senato, Camera, Ministero Pari Opportunità, Provincia, Comune, Esperienza Italia 150, dall’altro gli studi di Ilga-Europe evidenziano la pessima posizione dell’Italia nella mappa dei diritti. Secondo il rapporto 2011, l’Italia ha punteggio «zero», come Lettonia e Malta. Il punteggio migliore è del Regno Unito, 12,5. «Qui gli omosessuali hanno molti meno diritti rispetto alla maggioranza dei Paesi europei in fatto di leggi di protezione, anti- discriminazioni, per la genitorialità, il matrimonio, contro i comportamenti omofobici e transfobici. Tutto questo rappresenta un cattivo esempio per i nuovi paesi che entrano nell’Unione», ha spiegato Evelyne Paradis, direttore esecutivo di Ilga Europe. «A Torino, però, abbiamo un gruppo di attivisti eccellenti – ha aggiunto – e abbiamo trovato il sostegno straordinario di Comune e Provincia: speriamo che sia un punto di partenza per il miglioramento delle condizioni in tutto il Paese, perché non si trovi più al fondo della classifica».

Roberto Ceschina, membro del «board» di Ilga-Europe, ha ricordato che «Torino rappresenta una piccola nicchia di tutela. Grazie alle borse di studio di Comune e Camera di Commercio un buon numero di delegati dai paesi dell’Est europeo può parteicpare Conferenza». Ancora: «La giunta Cota non ha concesso di utilizzare il logo della Regione e non è riuscita a trovare forme di sostegno economico. Sono comunque previsti momenti di incontro e noi siamo disponibili al dialogo».


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