«No all’esecutivo Monti» Fuoco amico su Di Pietro

  

ROMA – «Idv dice no a questo governo tecnico, non gli voteremo la fiducia e ne staremo fuori». Sono bastate queste parole in una diretta televisiva di Antonio Di Pietro a scatenare ieri sul web l’ira dei suoi fedelissimi in totale disaccordo con la decisione di non appoggiare un eventuale governo a guida Mario Monti: «Le tue scelte sono strumentali alla tua visibilità. Ormai ho capito che politico sei, senza ideali e opportunista. Metà Bossi metà Mastella», ha detto con parole dure Sergio Morabito. «Si fanno questioni di principio nel momento in cui serve pragmatismo per salvare il Paese. E Monti è la migliore delle opzioni percorribili», è stato il parere di Michele Bendinelli. Ma c’è anche chi non va tanto per il sottile: «Di Pié, nun fà ca….te!»!, ha scritto Leo Haller. E qualcuno ha minacciato: «Con Berlusconi finisci anche tu». «Che fai ti ritrovi a fare opposizione con la Lega, sperando come loro di guadagnare voti da questa scelta». Altri non hanno saputo trattenere la delusione: «Mai più voto a Di Pietro, né io né i miei familiari! Vergognosa tattica alla Bertinotti», ha postato Massimo Scanu.
«È meglio che ora vada un governo tecnico. Se lei appoggerà questa tesi bene, altrimenti – è stata un’altra minaccia – non la potrò più votare». Sintetica Emma: «Di Pietro, è ora di lasciarti».
Centinaia di messaggi, insomma, nei quali viene chiesto a Di Pietro di ripensarci.
Di Pietro in televisione era stato chiaro: «In democrazia si vara un programma e lo si propone agli elettori: se vinci, vai a governare; se fallisci, la parola torna agli elettori. Tutto il resto sono parole nobili per comportamenti ignobili. Ci vuole un governo politico che sappia far quadrare i conti, altrimenti a pagare sono sempre gli stessi cittadini, cornuti e mazziati».
Il leader Idv Di Pietro si è anche detto convinto che un’eventuale convergenza di Pdl e Pd in appoggio a un governo Monti sarebbe destinata a finire nel giro di un paio di mesi: «Si accorgeranno che non possono stare insieme due maschi nella stessa camera da letto e a quel punto sarà rilanciato il “patto di Vasto”. Il governo Monti è una faccia pulita ma noi non staremo mai seduti a fianco di Berlusconi e dei suoi portaborse. Sarebbe assurdo».
Come se non bastasse, la battuta sui “due maschi” ha scatenato nuova indignazione, questa volta di Arcigay e Lgbt, che hanno chiesto a Di Pietro di scusarsi: «L’affermazione – spiega Arcigay – allunga un’ombra sul suo pensiero profondo: il presidente Idv, infatti, paragona una situazione brutta e pasticciata alla dimensione intima, solidale ed affettiva che due persone dello stesso sesso hanno il diritto, come tutti, di vedersi riconosciuta dal Legislatore». E le scuse di Di Pietro non si sono fatte attendere: «La mia è stata una battuta assolutamente infelice ma involontaria. Conto di incontrarmi al più presto con Arcigay».


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