Cristopher e Rosario hanno detto «sì»

  

di Antonella Fadda
Al matrimonio oltre 150 invitati che hanno festeggiato la prima unione gay a Vicenza. I due sposi sono arrivati su una Rolls Royce

Rosario e Cristopher hanno detto sì e sono ora una famiglia anagrafica secondo la legge italiana. Lacrime di emozione ma anche risate hanno animato la cerimonia che si è svolta ieri mattina in una villa nelle vicinanze di Sarego. Poco dopo le 11, in leggero ritardo come tradizione vuole, prima Cristopher poi Rosario, arrivati a bordo di una Rolls Royce.
I due sposi volevano una cerimonia con tutti i crismi per festeggiare il loro “matrimonio” (il primo a Vicenza tra due gay) e così è stato, compresa marcia nuziale ed bouquet, di peonie bianche e spighe di grano, tenuto da Rosario.
«Ci sono stati momenti molto duri – ha affermato Cristopher – ma rifarei tutto perché li abbiamo vissuti insieme». Rosario, invece, ha prima di tutto voluto ricordare il padre, mancato qualche anno fa, «Oggi sono certo sarebbe qui insieme a noi», ed ha poi letto alcune frasi del poeta Gibran sull´amore e sull´unione.
La cerimonia è stata inframmezzata da alcune arie di Mozart tratte da “Le nozze di Figaro” e di Bellini. Dopo lo scambio delle fedi, in oro bianco e giallo, è stata la volta di tre amici che hanno voluto offrire i loro auguri alla coppia. «Il vero significato del matrimonio è quando due persone si vogliono bene – ha osservato Aurelio Mancuso ex presidente nazionale Arcigay – e l´Italia è uno dei pochissimi Stati europei dove il matrimonio fra persone dello stesso sesso non è concesso. Noi siamo cittadini come tutti gli altri».


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