Palermo. Presentazione di Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport

  

Nell’ambito degli eventi “Verso il Pride”, Alessandro Cecchi Paone, testimonial del Palermo pride 2012 presenta “Il Campione innamorato”: 6 giugno ore 17.00 presso la Fondazione Sambuca a Palermo (Palazzo
Sambuca – Via Alloro 36) Saluti del Presidente della Fondazione, Marco Giammona
Interverranno: Francesco Pantaleone – Gallerista e curatore / Daniela
Tomasino – Presidente Arcigay Palermo.

La fondazione Sambuca aderisce e supporta il Palermo pride 2012

Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport. Un libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano, Edizioni Giunti.

Frutto di un documentatissimo lavoro di ricerca, teso tra la Storia e
l’attualità, ricco di note inedite sui protagonisti del mondo del
calcio e di tutte le discipline agonistiche, il libro di Cecchi Paone
e Pagano racconta il lato più segreto dello sport: e lo fa come un
romanzo che sorprende ed emoziona a ogni pagina.

Dai misteri del doping e del «cambio di sesso» alle tormentate vicende
degli ermafroditi, dall’incontro tra un pugile e un principe al giallo
irrisolto di un golden boy del pallone, dagli stupri “correttivi” alla
cupola dei poteri forti che governano lo sport mondiale, Il Campione
Innamorato è un susseguirsi di storie appassionanti ma anche un inno
alla libertà di amare, e promette di scatenare il più acceso dibattito
perché – mettendo serratamente a confronto su un tema così scottante
le vicende e le opinioni dei personaggi più popolari dello sport
–corto circuita l’intero mondo sportivo, tradizionalmente assai ostico
ad accettare il “terzo sesso”.

«Il punto di vista dell’ex C.T. della Nazionale azzurra campione del
mondo, Marcello Lippi, è rigido… eppure flessibile. “Onestamente
credo che tra i calciatori di gay non ce ne siano. In quarant’anni non
ne ho mai conosciuti, né nessuno che ha lavorato con me in tutto
questo tempo e in tante squadre me ne ha mai raccontato. Penso,
piuttosto, che ci possa essere qualcuno che abbia qualche tendenza, ma
che non vada in giro a fare proposte o a mettere i ma­nifesti. Credo
che al mondo esista una sola razza, quella umana. Per questo non
escluderei un gay, come un nero, dalla Nazionale. Penso, tuttavia, che
sarebbe difficile, per come siamo fatti noi calciatori, che un
giocatore omosessuale possa vivere la sua professione in maniera
naturale. Quando alleno, non mi piace fare il padre o assillare. Sono
una guida tecnica, ma ci tengo che i calciatori sappiano che, se c’è
qualcosa che vogliono confidarmi, io sono a loro disposizione. Se
qualcuno mi confessasse di essere gay, gli direi di vivere appieno
questa realtà e, con intelligenza, di non farsi condizionare e di non
modificare i suoi atteggiamenti con i compagni. Per finire, gli
suggerirei di essere ligio alla sua professione e di fare ciò che
vuole nella sua vita privata”.

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Comitato Palermo Pride