Elezioni Ordine degli Psicologi: un voto laico contro le terapie riparative

  

Car* amic*,
scrivo per sottolineare un evento che può rivestire una certa importanza sul piano culturale ma anche di difesa dei diritti per tutti noi.

In questi giorni sono imminenti le elezioni regionali per l’Ordine degli Psicologi (quasi ovunque tra il 10 e il 12 Gennaio). Credo che tutti siate a conoscenza del fatto che vi sono grandi differenze sul modo in cui gli Ordini degli Psicologi affrontano le tematiche legate alle differenze di orientamento sessuale.

Queste istituzioni tuttavia possono costituire un grosso aiuto quando esprimono posizioni decise e chiare, scientificamente accreditate e coerenti con il Codice Deontologico degli Psicologi, che in più punti evidenzia l’obbligo di aggiornamento formativo anche sui nostri temi, oltre al più ovvio divieto di discriminazione.

Alcuni di questi enti si sono ad esempio spesi negli ultimi anni al fine di arginare la diffusione delle terapie riparative come deontologicamente illegittime e qualcuno ha espresso posizioni scientificamente corrette e aperte anche rispetto all’omogenitorialità.

E’ fondamentale però che al governo di questi enti vi siano persone o gruppi che siano a favore di una visione laica sulle tematiche LGBT. Non è affatto scontato; anche tra gli psicologi purtroppo, come presso ogni altra categoria sono infatti presenti sacche di pregiudizio.

Poiché nelle elezioni ordinistiche pochi voti fanno la differenza, è mia opinione che sia importante l’attivazione della comunità LGBT in questa circostanza.

Ritengo sia importante prendere contatti con la rete di psicologhe e psicologi che conosciamo
e spingere perché vengano votino quei gruppi e quelle persone che hanno dimostrato rispetto e adesione per le nostre posizioni.

Un gruppo che da sempre ha questo tipo di sensibilità e che è vicino ai temi LGBT, collaborando in più circostanze con le nostre associazioni è Altrapsicologia, sigla presente in molte regioni e da considerarsi un voto sicuro.

Grazie.
Un saluto a tutti.

Flavio Romani