Letture Arcobaleno da regalare a Natale: un breve reportage dalla Fiera Più Libri Più Liberi di Roma

  

Natale si avvicina e si avvicina il tempo dei regali! Ecco perché ci siamo fatti una passeggiata alla Fiera della piccola e media editoria di Roma, Più Libri Più Liberi, e abbiamo intercettato per voi delle idee regalo – dei libri in salsa rainbow ovviamente – da collocare sotto l’albero delle persone che amate di più.  O sotto il vostro albero, che prendersi cura di sé e coccolarsi regalandosi un bel libro per le feste, è sempre un’idea arcobaleno vincente che consigliamo a tutte e tutti!

Iniziamo con una novità presentata dall’editore Manni: “Mio figlio in rosa” di Camilla Vivian.  Ecco l’incipit del libro: Mi chiamo Camilla e mio figlio si veste di rosa.  La storia è quella di una famiglia “normale”, la famiglia di Camilla, il cui secondogenito, Federico, biologicamente maschio, ha manifestato l’esigenza di essere (anche) una bambina sin dall’età di un anno e mezzo. E Camilla ha deciso di non ostacolarlo, di mettersi in ascolto, perché così Federico è più felice.

Sempre l’editore Manni, ha portato in fiera anche il bellissimo libro di Franco Buffoni, “Personae”, esperimento decisamente riuscito di narrazione in versi approntata per la scena, un dramma in poesia i cui personaggi, sospesi nello spazio lirico ed immaginario di una morte tragicamente annunciata, si raccontano e raccontano, da diverse prospettive, la sempiterna dialettica tra tensioni conservatrici e spinte evolutive, resistenze reazionarie e riflessioni secolari e progressiste.

L’editore Golem, poi, ha presentato in Fiera due novità rainbow. La prima è “Due uomini e una culla” di Andrea Simone che racconta una storia vera di omogenitorialità: la storia di Anna, una bambina che ha due papà, Andrea e Gianni. Anna è stata scelta, decisa, voluta e concepita da due uomini. Tutto è nato nel novembre 2012, quando Andrea e Gianni hanno sentito il desiderio di avere un figlio e sono entrati a far parte delle Famiglie Arcobaleno. In pochi mesi, Andrea e Gianni hanno iniziato un incredibile viaggio: da Milano a Los Angeles a San Francisco e hanno conosciuto una donatrice che ha donato l’ovulo e una portatrice che ha portato Anna dentro di sé per nove mesi. Quando Anna è venuta al mondo, Andrea e Gianni si sono sentiti gli uomini più felici della terra. La Prefazione del libro è scritta da Lella Costa.

Sempre per l’editore Golem, bisogna segnalare “Un assist per morire” di Andrea Monticone. Un thriller ambientato nel mondo del calcio che ha come protagonista Max Brandi, un commissario anomalo e scomodo: gay dichiarato, forse corrotto e dal cuore malato a causa di un incidente di lavoro.  Massimo Brandi ha raggiunto il corridoio della Squadra Mobile e come al solito tiene lo sguardo basso, per non incrociare quello di alcuni colleghi che non hanno mai mostrato grande entusiasmo all’idea del suo ritorno in Questura: così inizia il capitolo Quattro del libro che segna anche l’inizio delle indagini per la morte di un giovane campione Mark Andreani, precipitato dal balcone di casa. Disgrazia, delitto, suicidio? Max Brandi si addentra in un mondo abitato da personaggi drammatici o farseschi, loschi o ingenui: i personaggi del mondo del calcio, come non l’avete mai visto.

La casa editrice Iacobelli, storicamente molto attenta alle tematiche di genere, presenta, come ultime uscite lgbt, due libri della collana “cultura gay” scritti da Placido Seminara Battiato di Lampedusa: “L’origine dell’omofobia e delle condanne in Zimbabwe”, saggio che affronta la drammatica persecuzione di lesbiche e gay in Africa con una particolare attenzione al caso dello Zimbabwe e dell’incredibile processo Banana – Dube e “Lampedusa 2084”, testo teatrale che ha per protagonisti un uomo e una scimmia e che attraversa temi vicini alla speculazione filosofica. Sulla quarta di copertina si legge “In netta divergenza  con le atrocità bibliche e con il cattolicesimo più fuori-legge, l’autore sostiene che gli omosessuali siano molto fertili, troppo fertili, maledettamente produttivi (si veda L’antica India con tutti i templi di Khajuraho, l’antica Cina, l’antico Giappone).”

Mesogea edizioni propone, poi, “Quando mi apparve amore”, raccolta di racconti di Domenico Conoscenti, autore e studioso palermitano che si è interessato, tra l’altro, di un libro cult della cultura gay “ante-litteram” e cioè “I Neoplatonici” dell’eroe risorgimentale Luigi Settembrini. I racconti di Conoscenti si muovono nel territorio avventuroso dei sentimenti e dei turbamenti di creature che ora avanzano, ora affondano, nella ricerca e nello smarrimento dell’identità. Storie che si aprono e chiudono come ferite dell’anima, tracciando la topografia di una Palermo umbratile, teatro di rapporti sofferti, di amori difficili, in cui l’omosessualità irrompe con forza di linguaggio e prende corpo e voce, una voce spesso dolente o assorta, ma anche leggera e divertita.

Allo stend di Rapsodia edizioni, ad accoglierci è, invece, un giovane ed eclettico autore, Damiano Sergio Massaro, biotecnologo e ricercatore PhD in immunologia e biotecnologie applicare, che ci presenta il romanzo scritto a quattro mani con Arianna Adamo, giornalista specializzata di letteratura e musica antica. Il romanzo in questione è “Switch”, e racconta la storia di Riccardo e Benedetta, due giovani romani, imprigionati fra sogni e crisi di identità. Riccardo, appassionato di musica e ricercatore in immunologia, sogna di fare il cantante. Benedetta, appassionata d’arte, sogna di dipingere. I pensieri, i gesti, i desideri e gli slanci di Riccardo e Benedetta cominciano a somigliarsi e sovrapporsi sempre più durante la lettura del racconto, trasformando “Switch” in un viaggio esistenziale emozionante e avvincente che ha come destinazione la libertà da qualsiasi ruolo e da qualsiasi archetipo. Libertà non solo di Riccardo e Benedetta, ma di tutti noi.

La casa editrice AlterEgo, che l’hanno scorso ci aveva già divertito con “PopToys” di Giovanni Lucchese e che, dello stesso autore, presenta “Questo sangue non è mio”, ci indica come preziosa presenza letteraria lgbt in fiera, “mickeymouse03” di Andrea Mauri, romanzo che racconta la storia d’amore, nata in chat, tra Michele e Francesco. Unico problema: Francesco è un prete! Un prete con una vita difficile e tormentata, consapevole di vivere una vita destinata al fallimento, fatta di segreti e sconfitte. Anche Michele vive una vita difficile, costretto a nascondersi per non doversi scontrare con un fratello omofobo e con una madre che ha deciso di non conoscerlo veramente a fondo. La relazione instabile tra Michele e Francesco viene presto sconvolta da circostanze contingenti e gli eventi giungono ad una svolta drammatica che segnerà il destino di entrambi.

Più Libri Più Liberi c’era anche la poesia e, nella fattispecie, abbiamo apprezzato due sillogi presentate dalle raffinatissime edizioni Gattomerlino. Parliamo di “Ti aspetterò alle otto” di Pierluigi Lenzi e “Non dirai che devo” di Mariaenrica Giannuzzi.

Pierluigi Lenzi, che fa parte del “Gruppo 77” e ha già pubblicato raccolte poetiche vantando anche la prestigiosa attenzione di Rita Levi Montalcini e l’apprezzamento di Maria Luisa Spaziani, arriva con “Ti aspetterò alle otto” al suo terzo lavoro. Nella prefazione, Dome Bulfaro scrive: “L’enfasi è come un filo di paglia che parla in prima persona, in modo così asciutto e secco, da risultare tagliente. Ci mette la sua lingua, viscida tagliola, ma soprattutto ci mette la faccia, usando un’espressione cara ad Umberto fiori. Si mette a nudo, senza temere di mostrarci anche le sue ombre”. 

Mariaenrica Giannuzzi, autrice la cui ricerca verte sull’uso politico delle scienze, la biopolitica e il pensiero femminista, per la casa editrice Gattomerlino presenta la raccolta “Non dirai che devo“, le cui composizioni, come la stessa Giannuzzi dichiara nella postfazione, vengono dalla ricerca di un’arte del desiderio.

Ricca è, poi, l’offerta di Fandango tra i cui titoli in Fiera, scegliamo “L’Italia che non c’era” di Monica Cirinnà e “La Stanza di Giovanni” di James Baldwin.

Il libro della Senatrice Cirinnà, il cui nome sarà per sempre legato ad una legge di civiltà che, in Italia, dopo lunga attesa, ha dato dignità alle relazioni affettive delle persone omosessuali, ripercorre con il lettore le tappe di realizzazione e discussione della legge, confrontandosi con la memoria di tante amarezze e delusioni ma anche con le centinaia di messaggi che gli italiani, durante e dopo la discussione della legge sulle Unioni Civili, hanno inviato alla senatrice per ringraziarla di aver offerto a chi si ama a sessi non alternati, garanzie nuove e fondamentali a suggello della relazione affettiva.

“La Stanza di Giovanni” di James Baldwin, invece, è la nuova ristampa di un libro “scandaloso” di un grande narratore del ‘900 americano troppe volte drammaticamente occultato dal perbenismo degli anni in cui visse poiché temi prevalenti delle sue opere sono legati al razzismo e all’omosessualità (lui, nato e cresciuto ad Harlem era un uomo di colore ed era gay).  “La Stanza di Giovanni” racconta l’incontro parigino tra David, giovane newyorkese, e Giovanni. David resta totalmente soggiogato dall’irruenza e dalla “luminosità” di Giovanni e nasce in lui il conflitto tra la vita “normale” con la fidanzata Hella o la passione genuina e travolgente con Giovanni. In un’intervista del 1984, lo stesso Baldwin affermò: “La Stanza di Giovanni parla di quello che succede se hai paura di amare”.

E, a proposito di James Baldwin, nello stend della Fandango Playground, abbiamo trovato “Congo Square”, interessantissimo saggio autobiografico di James Baldwin che per la prima volta è stato tradotto e pubblicato in Italia con una significativa prefazione di Édouard Louis. In questo saggio, James Baldwin affronta e mette in relazione i temi che attraversano la sua opera, soprattutto l’importanza del diverso e il suo eterno conflitto con la norma, nonché il senso dell’essere nero nella storia degli Stati Uniti.

Infine, sempre per i caratteri di Fandango Playground, in fiera abbiamo ritrovato un romanzo che, edito qualche mese fa, ha già avuto un suo verificabile apprezzamento della critica, parliamo di “Ti dirò un segreto” di Davide Martini, che racconta la storia di Lorenzo e Riccardo, già protagonisti di “49 gol spettacolari”,  che dieci anni dopo si trovano a fare i conti con le loro insicurezze, la loro voglia di fare esperienza e la loro necessità di rimettere in discussione il rapporto d’amore e le modalità di vivere il desiderio.