Vi raccontiamo una storia…

  

Pubblichiamo la lettera di due soci di ArciGay Ragusa che hanno voluto raccontare la loro storia familiare.

Riteniamo sia un interessante spunto di riflessione ed un modo per dimostrare vicinanza a chi, come i protagonisti di questa storia, è stato discriminat* e allontanat* dalla propria famiglia.

 

16 ottobre 2015 ore 14,30
Presso la sede di un tribunale di Norvegia
Un ufficiale recita:
“pur mantenendo due identità differenti ed autonome d’ora in poi sarete una unica cosa.
In Nome di Dio vi dichiaro sposati!”
07 ottobre 2021 ore 18
Un parente, telefonicamente, recita:
“A nome di tutta la famiglia di origine queste cose vostre, che servono a soddisfare i vostri istinti animaleschi, non ci riguardano.”
Ci siamo persi qualcosa durante la nostra evoluzione umana?
Il mondo, ultimamente, scoperto di forma rotonda, è stato trasformato in piatto affinché, eliminando la circolarità si potesse spianare la strada per la costruzione di recinti dove gruppi possono adorare il loro status di onnipotente delirio?
L’essere umano che ci ha sposati non è uguale all’essere umano che ci ha discriminati?
Dove sta la differenza? La differenza siamo noi come realtà!
È semplice omofobia, xenofobia, paure psicologiche, traumi, etc.?
Dalla nostra esperienza ed osservazione vi rispondiamo: NO!
È, mostruosamente, il germe della pura e perfetta cattiveria, che nella Storia emerge, periodicamente, crescendo tra la confusione di opinioni non fondate sul rispetto dell’essere umano, (tra speculazioni di natura politica e religiosa), per poi, questi germi, rafforzarsi e trasformarsi nell’agghiacciante e inarrestabile violenza contro il genere umano.
Molti di coloro che discriminano non sanno che il Male non è mai necessario e necessita per sopravvivere delle giustificazioni e vittime di turno…così ci sono stati i perseguitati come i cristiani, i pagani, gli ebrei, i neri, i malati, i differenti per etnia, i gay, le lesbiche, trans, i semplici…si, proprio i semplici, quelli che lottano per i diritti umani, per la giustizia, la concordia dei popoli.
Oggi è il nostro turno, quello dei gay.
Essendo noi due dei cristiani sappiamo benissimo riconoscere il Male perché ne abbiamo gli strumenti ove confrontarci (sarebbe il Vangelo, con esclusione di altri scritti ritenuti sacri che lo contornano) e per tale motivo ci siamo sempre adoperati di riconoscere e lottare contro i “Sepolcri Imbiancati”.
Ecco come si potrebbe intitolare la nostra testimonianza:
“Visita ad un cimitero monumentale di sepolcri imbiancati”.
Resistete un po’ alla noia ed ascoltateci…
Rilassatevi e lasciate spazio all’immaginazione…
Entrate dal cancello principale, siete vestiti bene, in rispettoso silenzio, perché siete consapevoli che portando rispetto si è rispettati…ed ecco davanti a voi, presentarsi alla vostra vista, questi colossali Sepolcri, alti alcuni, imponenti, abbelliti secondo i gusti dei loro committenti, che hanno l’intenzione di trasmettere al passante la Potente Tradizione della Famiglia di Origine che lì riposa.
Ne rimani ammirato e pensi nel tuo intimo: “che potenti che sono questi, che forti, che saggezza, che impegno, queste sono famiglie autorevoli che hanno costruito con i “loro dettami” il tessuto sociale della nostra città. Chi potrà mai contraddirle queste famiglie di origine, sono così unite, quanti sacrifici hanno fatto e sbattuto in faccia agli altri, loro hanno agito per il bene comune, per la sopravvivenza della famiglia di origine, tanto che le loro donne sono state usate fino allo sfinimento per dare figli, hanno fatto il loro dovere essendo state obbligate con il senso di colpa.
Il senso di colpa… non si vede ma si respira!
Lo usano tantissimo i sepolcri imbiancati per ottenere quello che vogliono, come i bambini ai centri commerciali che vogliono comprarsi tutto quello che vedono senza avere la forza di acquisto.
E sì…perché questi “sepolcri” fanno enormi sacrifici per giustificare gli enormi loro capricci emotivi. Fanno un lavoro di compensazione, desiderano tanto avere qualcosa per far sopravvivere il proprio IO in una vita che risulterebbe monotona, che vanno a sottomettere i propri figli con morbose attenzioni, per ottenere nuove forme di schiavitù che li fanno sentire dei padroni.
Carissimi ragazzi, la vita senza amore è monotona, per tale motivo hanno inventato il desiderio di Potere esercitato sugli altri, il Potere del senso di colpa.
I Sepolcri imbiancati sanno anche pensare e riflettono tra sé: “questi figli così diversi da noi non ci permetteranno di portare a compimento i nostri fondamentali e necessari (per loro si intende) progetti di Onnipotenza e di controllo…dobbiamo fermarli, pacificamente, senza macchiarci le mani del loro sangue (perché questo non si fa, glielo hanno insegnato i loro genitori a loro volta!).
Condanniamoli, allora, ad una lenta morte bianca, così nessuno si accorgerà del nostro crimine e la lentezza dell’esecuzione ci aiuterà a compiere ciò che desideriamo.”
Ad un certo punto gli sorge un dubbio…: “e se i nostri figli fossero migliori di noi e ci oscurassero?”
Non può accadere questo, pensano i Sepolcri, la Famiglia cammina tutta insieme fino a quando comanda chi l’ha fondata.
L’onnipotenza della fondazione di un qualcosa, l’onnipotenza di creare delle vite con la riproduzione!
Riflettiamo! Quale è la potenza dell’onnipotenza? Quale è la forza dell’onnipotenza?
San Bernardo da Corleone, essendo discriminato anche lui dai suoi simili perché ignorante, diceva: “datemi un Crocifisso e vi leggerò il senso della vita.”
L’Amore! L’onnipotente è colui che riesce a trovare sempre una soluzione agli ostacoli della vita senza apportare danno ai suoi simili. Trovare una o più soluzioni per raggiungere un obiettivo senza costringere l ‘altro a farne parte, previo senso di colpa perché hai disatteso le speranze della famiglia di origine.
L’onnipotente è colui che riesce ad amare senza esigere il rimborso delle spese sostenute per aver amato!
I sepolcri imbiancati rimuginano, ancora ed ancora, su cosa fare per poterti tenere fermo lì sulla strada per continuare ad ammirarli…ed ecco che si fa avanti un altro spettro…l’avarizia delle forme di rispetto. Si conservano nell’abisso del loro cuore, come fanno gli avari, un tesoro di mancanza di rispetto che hanno ricevuto da chi li ha offesi…loro vogliono rispetto perché sono più grandi di noi e hanno lavorato per noi, sono stati costretti a compiere i loro doveri familiari al posto di andarsi a divertire. Un vero uomo è colui che si fa carico delle sue responsabilità…ti ripetono…ma non specificano la natura della responsabilità, perché anche le SS erano uomini responsabili per il regime nazista.
Il rispetto nasce dalla gratuità delle proprie azioni!
La buona madre di famiglia non impone, ma consiglia al figlio di ascoltare quel che vuol dirgli il padre ed il buon padre di famiglia incoraggia il figlio e si rivolge a lui con queste parole: “io ti do tutto quello che sono perché tu sei mio figlio e per me è un dovere innato…tu hai l’esclusivo diritto di ricevere, gratuitamente, il mio amore, affinché un uomo libero esca dalla mia famiglia.
Noi gay siamo la delusione dei nostri cari parenti, ma i nostri parenti hanno mai riflettuto su quanto loro fossero deludenti per noi? Ed ecco un altro spettro dei Sepolcri…l’essere giudicati secondo Verità. I Sepolcri odiano essere scelti, pretendono di scegliere, altrimenti stanno male. Abbiamo famiglie di origine deboli che stanno male ad ogni diversità e sfumatura di vita; questo significa che ci hanno cresciuti in un ambiente debole e il nostro matrimonio così diverso dai loro schemi, ne diventa la medicina necessaria per curarli dal loro malessere cronico. Purtroppo, loro sono come i bambini capricciosi che dopo la caduta da bici avvenuta per colpa loro, per non dare soddisfazione ai genitori che li avevano avvisati di essere prudenti, non si fanno toccare, minimamente, per farsi curare. Siamo costretti a lasciarli nel loro dolore ed a questa infezione che li consuma dall’interno conducendoli verso una putrefazione della moralità; è a questo punto che loro ci attaccano per giustificare i loro frutti cattivi.
I frutti cattivi nessuno li vuole, ma se proviamo ad eliminare i frutti buoni, la gente sarà costretta a mangiare solo di quelli cattivi (un monopolio di mercato), arrivando a pensare che esistono solo di quelli cattivi. Ed ecco la discriminazione che subiamo;” Annientiamoli, pensano i Sepolcri, facciamogli credere che ciò che fanno è sbagliato, così a poco a poco scompariranno”.
Disgraziatamente, per i cari Sepolcri imbiancati, qualche Giusto nel mondo viene in soccorso a noi poveri uomini macchiati dal fantasma della contronatura, gridando verso di loro(i sepolcri) accusandoli di aver consumato un crimine, di aver cercato di togliere dal mondo ciò che non era stato creato a loro immagine e somiglianza… ed a questo punto i Sepolcri recitano il loro Mea Culpa con le memorabili frasi “non potevamo immaginare che accadesse tutto ciò…” e piangono…e si struggono e vagando per i social e i gruppi e gli amici, sperano di essere notati da tutti, sperano di
trasmettere il loro dolore. Un dolore inconsolabile, un dolore evitabile se i loro figli e nipoti e cugini non avessero insistito con questa storia dell’omosessualità….
È l’insistenza di questa storia e i dei diritti che essa richiede che ha fatto perdere le staffe ai Sepolcri che presi da un’ira non voluta(poverini) ha fatto alzare le loro mani contro il loro stesso sangue.
“non volevamo” dicono…per celare il “non potevamo”. Il potere sull’altro, per loro, va sempre tutelato con la menzogna, con ipocrita saggezza, con il riscatto di sangue perfettamente ed innocentemente gay. E sì… c’è differenza di colore e sapore tra sangue etero e sangue gay, non lo avete mai notato? Vi consiglio di sperimentarlo se diventaste vampiri!!
Ricomponiamoci dopo qualche eventuale risata e continuiamo a riflettere sullo spettro dell’ipocrisia che si irradia dai Sepolcri; perché loro brillano di luce propria.
Quasi tutti e totalmente tutti i Sepolcri che incontriamo durante la nostra passeggiata, ci trasmettono la loro angoscia di trovare una soluzione al loro rapporto con noi gay, a tal punto che in uno spasmo di perdita di aria alla nostra visione, in un gesto veloce, alzano le loro spalle sostenute dal futuro scheletro che farà paura ai bambini nella notte di halloween e ci diranno che “ci accettano così come siamo!”.
Giustamente, loro ci accettano nella nostra presunta mediocrità di vita e noi, giustamente, ci vergogniamo di essere usciti dalle loro viscere e nell’intimo pensiamo:” perché il Creatore non mi ha fatto nascere in una famiglia norvegese, olandese, italiana di quella però in linea con l’Europa civilizzata, invece di ritrovarmi a faticare con delle bestie al posto di impiegare il mio tempo a realizzarmi a livello lavorativo, artistico e culturale? Mistero della Fede!
Passiamo adesso ad analizzare la forza che hanno i Sepolcri quando devono sferrare un colpo a chi dovevano invece proteggere e sostenere nelle loro scelte di vita. Un Sepolcro imbiancato si presenta agli altri sempre inerme, senza forza e se sferra un colpo si giustifica dicendo che è stato qualcosa di sovraumano che è entrato in lui e l’ha posseduto. Non credeteci. Facciamo un esempio pratico.
Con l’immaginazione ci ritroviamo sempre in questo “benedetto” cimitero ed osserviamo uno dei Sepolcri. (Alcuni potrebbero criticarci in questo assiduo parlare di cimiteri, ma vogliamo far intendere che i sepolcri rappresentano la morte e il vecchio mondo fatto di pregiudizi e noi visitatori invece il nuovo mondo fatto di normalità e speranza di vivere).
Immaginiamo che la forza di un sepolcro sia misurata dalle ossa in lui contenute. Noi non sappiamo quale pericolo e livello di putrefazione c’è al suo interno e per questo potremmo peccare di ingenuità e imprudenza cedendo alle lusinghe di quel Sepolcro così bianco e ordinato esternamente.
Ecco che si avvicina il pericolo per noi visitatori. Il Sepolcro imbiancato è consapevole di quello che contiene, ma si avvicina un altro individuo che conosce anche lui il numero delle ossa conservate…è il custode del cimitero.
Il custode del cimitero ci invita a visitarli se vogliamo, tanto lui ha le chiavi, ci rassicura con la sua disponibilità e saggezza ed esperienza anche perché è il suo lavoro. La partita si fa difficile, siamo noi da soli contro un sepolcro alleato col custode. Due contro uno!
Ma chi rappresenta il custode? Il” custode” sono quelle istituzioni che col loro argomentare sul bene comune ci scoraggiano a richiedere dei diritti fondamentali, i quali ci ribadiscono che già esistono nella società e non è necessario accentuare la richiesta di altri diritti nuovi e specifici.
Nello specifico sono quei saggi uomini anziani che se la sparano con quella frase “mondo è stato e mondo è e sarà”. Grazie a loro non avremmo ancora scoperto l’antibiotico…
Altro punto spinoso da affrontare e che fa andare in bestia molti di noi(gay), è il notare (durante questa favolosa visita a sto cimitero) l’accostamento di una croce o di un altro simbolo religioso al nome della famiglia che riposa in quel luogo, tutto scritto in caratteri cubitali, tutto sistemato in maniera trionfale. Beh, i Sepolcri mica sono scemi…sono molto furbi e ben organizzati. Alle loro nefandezze morali e ai crimini commessi contro i diritti dell’uomo, hanno messo come garante il Crocifisso; così, se ti passasse di mente di accusare la famiglia di origine che tanto ti oppressa, sarai frenato nel tuo intento di ribellarti facendoti ricordare che la famiglia è di diritto divino.
Molti gay, erroneamente, alcuni e altri stoltamente e volontariamente, se la prendono con il garante(cioè il crocifisso) scaricandogli ogni nefandezza senza comprendere che anche loro sono come Lui, stigmatizzati, crocifissi dalla società, traditi e abbandonati dagli amici, beffeggiati dai passanti, lasciati soli sul calvario dell’assenza di leggi eque e difensive, resi nudi della dignità che gli appartiene di diritto, ma soprattutto espulsi come Lui dalla sua città, famiglia ed amici perché ha osato rivelare la sua vera natura.
Lui di natura divina conseguenza la crocifissione. Noi di natura omosessuale conseguenza uguale e non contraria ed entrambi guardiamo i nostri carnefici dall’alto della stessa croce.
E questo i Sepolcri lo sanno, per questo si sono scelti un crocifisso, così possono fargli fare quello che vogliono, tanto non può muoversi essendo inchiodato e loro (i sepolcri) ne controllano, attentamente, pure la tenuta dei chiodi. Ironia amara, ma necessaria perché reale.
Questo è il nostro obiettivo, vogliamo aiutarvi a schiodarvi dalla croce che le vostre famiglie vi hanno donato per immobilizzarvi. Conoscere il male che tortura il corpo è quasi guarigione.
Comprendiamo, purtroppo, che i Sepolcri imbiancati delle nostre famiglie di origine si sono attrezzati per colpirci nella cosa che più ci rattrista e ci logora ed è la solitudine.
“Se ti metti contro la famiglia rimarrai da solo e da solo sarai sbranato dagli estranei!!”
Duemila anni fa, uno che conosciamo noi e che ci ha aiutato a voltare le spalle alla nostra Famiglia di origine, essendo Lui un buon conoscitore dei problemi sociali e dei difficoltosi rapporti genitoriali; essendo Lui a conoscenza che non tutti i genitori sono capaci di essere genitori e che i figli “spuntano per una forza maggiore” cioè per un istinto e non per scelta e ciò comportava un abbandono di massa del ruolo di buon genitore…propose una soluzione, comoda per noi gay, ma che fa andare in bestia molti genitori, perché tale soluzione butta a terra l’orgoglio etero della riproduzione come esigente dovere di popolare la terra.
Ecco la proposta silente ed efficace che fa scacco matto a qualsiasi genitore o parente che ci perseguita con le sue ossessioni e i suoi deliri. Quando il genitore vi delude, quando non vi comprende, quando esige da voi ciò che non gli spetta…dite: “Padre nostro, che sei nei cieli…”.
Se già abbiamo un padre e una madre perché introdurre un altro padre e poi un’altra madre con le parole dette dalla croce” Giovanni ecco tua madre”?
È ricomposta per noi una famiglia esperta nel soffrire le umiliazioni, non tarlata dall’egoismo del perbenismo. Tutto è stato introdotto, appositamente, per essere liberi dai sensi colpi e liberi di agire. Se la famiglia di origine ci nega il sostentamento economico per minacciarci e restare crocifissi a lei, ecco che nel testo del Padre nostro ci è proposto un Altro che ci da il sostentamento negatoci dai nostri cari. Ci viene presentato un Individuo che crede in noi a discapito di tutti quelli che ci distruggono con le loro risatine. Viene incoraggiata l’autostima! A livello psicologico siamo incoraggiati a reagire e a vivere, ci rende autonomi non più legati ai nostri genitori, perché quella preghiera ci ha reso orfani di chi era indegno di essere nostro genitore.
Non rivolgiamoci agli altri dicendo: “di chi sei figlio? ma sostituiamolo con “chi ti ha cresciuto? “
Tale preghiera spacca il mondo della spavalderia etero riguardo l’onnipotenza della riproduzione, l’onnipotenza data dall’essere genitori nella concezione uomo-donna, e consegna a tutti la genitorialità.
Così siamo tutti figli e genitori gli uni degli altri e pure di noi stessi, finalmente liberi di essere degli umani.
Rivolgiamo questa lettera, strana nel suo genere, a tutti i ragazzi che sono rinchiusi a casa con i loro Sepolcri imbiancati che li osservano dall’alto delle loro convinzioni.
Non abbiate paura di loro, perché se non vi rispettano, non avete più bisogno di loro. Il vostro papà e la vostra mamma, potranno essere i vostri veri e cari amici, qualche educatore, oppure noi stessi Gianni e Demetrio che vi abbiamo scritto!!
Rosario Demetrio Scarso e Gianni Taranto