Arcigay a Beppe Grillo: chiarisca battuta da bar sport

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Da Beppe Grillo, che ha chiuso ieri a Bologna un comizio con la battuta infelice “At salut, buson”, che tradotto dal bolognese sta per “ti saluto, culattone” e che poteva serenamente evitare, fino ad ora non è giunta una parola o proposta politica sulle famiglie omosessuali, sul matrimonio, sui diritti, contro l’omofobia o sulla fecondazione medicalmente assistita.

Beppe Grillo chiarisca che cosa intendeva dire anche perché, cercare l’applauso facile del pubblico con battute maschiliste e populiste da bar sport è esattamente ciò che fa il nostro presidente del Consiglio e mal si concilia con chi sostiene di rappresentare qualcosa di nuovo nello stantio panorama politico italiano.

Grillo ci dica inoltre, e con estrema chiarezza, quale posizione assume rispetto alle rivendicazioni delle persone omosessuali e transessuali italiane, tematiche cruciali per il pieno compimento della democrazia nel nostro Paese.

Il silenzio assoluto di Grillo su questi punti rende oltremodo arduo interpretare le sue parole di ieri e, peggio, distinguerlo dai troppi politici di professione che parlano di noi con disprezzo o, nella stragrande maggioranza dei casi, ci ignorano.

Beppe Grillo e il movimento cinque stelle, come gesto di chiarimento, farebbero cosa opportuna nell’esprimere la propria adesione e sostegno, ad Europride Roma 2011, dell’11 giugno 2011.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay


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