Arcigay Grosseto. Delusi e amareggiati per bocciatura registro

  

Martedì 20 settembre il consiglio comunale di Grosseto si è riunito per discutere, tra gli altri punti all’ordine del giorno, la mozione presentata dai consiglieri di Sel che prevedeva l’ istituzione di un registro comunale delle unioni civili. L’esito si è rivelato una completa sconfitta della democrazia, la mozione è stata respinta con 14 voti contrari contro 9 favorevoli.

Le motivazioni della bocciatura sono state diverse e provenienti da più fronti politici, sia di destra che di centro sinistra.

L’istituzione di questo registro non ha un valore giuridico, perchè attualmente non previsto dalla legge italiana, ma la sua approvazione nei comuni è molto importante in quanto lancia un chiaro segnale di apertura e fornisce un contributo significativo al fine di varare una legge a livello nazionale, dalle amministrazioni comunali.

Rimaniamo delusi e amareggiati dall’ atteggiamento di chiusura dimostrato dai consiglieri contrari alla mozione, e ancora più delusi dalla contrarietà ribadita da più esponenti della maggioranza di centro sinistra. Altro fattore deludente il fatto che le motivazioni del diniego sono state tra l’ altro poco chiare: il registro è stato giudicato inutile e poco efficace.

Chiediamo ai consiglieri, che sono contrari alla mozione, quali ritengono che siano i metodi efficaci e ci sfugge il motivo per il quale l’ approvazione di questa mozione debba essere in contrasto con i loro buoni propositi .Abbiamo assistito ad una pagina triste della storia di Grosseto, considerando che siamo uno dei pochi comuni toscani a dire ancora no all’ istituzione di un registro delle unioni civili, constatando con amarezza che la laicità e l’ uguaglianza non sono una prerogativa della maggioranza di questa amministrazione comunale.

“Apprendendo la notizia sono rimasta esterefatta, “ commenta la coordinatrice regionale di Arcigay Toscana Daiana Leporatti “l’approvazione da parte di un consiglio comunale di una mozione simile equivale a manifestare la propria democraticità, rispetto per l’individuo ed un passo d’integrazione con le direttive europee in materia di diritti, cosa che molti comuni della Toscana hanno già dimostrato da tempo. Una prova di civiltà di cui, oggi, il comune di Grosseto si è privata perdendo comunque un occasione per dimostrarsi un istituzione vicina i propri cittadini”.

Ringraziamo comunque gli esponenti politici di Sel per essersi fatti carico di portare avanti questa proposta e dei consiglieri che l’ hanno appoggiata, ci auguriamo vivamente che il dibattito sulla questione delle unioni civili non si fermi qui, ma possa portare a risultati concreti e possa dare prova ben presto che i valori di uguaglianza e laicità sono importanti anche per la Maremma.

Approfittiamo per lanciare un suggerimento ispirato dalle parole spese da tutti i consiglieri a favore del sensibile tema delle unioni. Tra i tanti interventi, diversi chiedevano infatti il ritiro della mozione da parte del partito proponente, cosi da avere il tempo per studiare e analizzare meglio la questione diritti, per produrre una mozione migliore nei contenuti rispetto a quella portata in questo consiglio. A queste persone che hanno dimostrato di avere a cuore l’argomento ci offriamo come punto di confronto e chiediamo una nuova proposta concreta, propositiva, rispettosa di tutte le differenze e laica, ed ovviamente una nuova data di discussione all’interno del consiglio comunale.


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