Arcigay Milano. Il vento del cambiamento rischia di diventare libeccio

  

Il Registro delle unioni civili non alimenti inutilmente la solita cultura della divisione in laici e cattolici.

Si assiste con stupore e un pizzico di imbarazzo al turbinio di dichiarazioni di personalità riconducibili ad un’area della maggioranza, a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco Giuliano Pisapia in merito al Registro delle Unioni Civili.

Si spera sempre in reazioni sagge e opportune poiché, mentre le parole del Sindaco aprono il discorso, i battibecchi di partito e le polemiche parziali di chi magari non conosce a fondo il territorio, rischiano di chiuderlo anticipatamente.

Sarebbe utile che ci si concentrasse tutti nell’aiutare la Giunta a riempire di contenuti e di utili strumenti il Registro delle Unioni civili, altrimenti resterà un mero atto simbolico.

Marco Mori, Presidente del CIG Arcigay Milano dichiara:

“Bisogna parlare a chi guarda, con un po’ di pregiudizi, alle innovazioni. E le innovazioni all’inizio sono ritenute sempre sbagliate, ma va dato tempo per farle capire, come sta succedendo con l’area C. Sono certo che si arriverà al giusto risultato se parità e uguaglianza saranno garantite e tutelate nella celebrazione delle differenze. Non esiste una Milano cattolica e una laica. Milano è secolarizzata ed europea. Milano è di tutti. ll registro delle unioni civili per tutti.

Spero che certi discorsi non ostacolino il delicato lavoro di ricostruzione che alcuni assessori come Majorino e Boeri stanno portando avanti con il contributo del movimento lgbt e non sia reso vano l’impegno certosino di Marilisa D’amico e Anita Sonego, che nelle Commissioni e in Consiglio stanno facendo l’impossibile per accelerare i tempi. Se è davvero vento di cambiamento non vorrei che, a causa di qualcuno, questo venga trasformato in libeccio. Le libecciate danneggiano sempre il raccolto. E se non ci sarà raccolto in questo caso sarà colpa di chi alimenta il vento negativo.”


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