Arcigay. Sosteniamo i candidati gay, lesbiche e trans alle Amministrative

  

Il 6 e 7 maggio, si rinnoveranno numerosi consigli comunali, provinciali e di quartiere e più di 7 milioni di italiani saranno chiamati alle urne.

Le elezioni amministrative sono particolarmente importanti per le persone lgbt che vivono in un Paese lontano anni luce dagli standard europei di piena parità nella cittadinanza e nei diritti tra omosessuali e eterosessuali.

Lo stallo di Camera e Senato su questo temi può essere superato in parte proprio a livello locale, con atti concreti di amministratori realmente laici e sensibili alle tematiche lgbt.

Un buon amministratore, da questo punto di vista, è colui che inserisce tra le priorità del suo mandato la promozione dell’uguaglianza dei cittadini e della cittadine lgbt e una vivibilità serena della città per tutti e tutte. Chi amministra una città può realmente promuovere un’immagine positiva dell’omosessualità con l’approvazione di registri delle unioni civili, con il riconoscimento anagrafico delle coppie di persone dello stesso sesso e con dichiarazioni contro l’odio e il pregiudizio antigay. Sono molti poi gli atti concreti nelle politiche di inclusione che ci attendiamo dai futuri amministratori.

Tra questi, ad esempio, la diffusione di bandi pubblici che mettano sullo stesso piano le coppie gay e la famiglia coniugata, la promozione della socialità e della visibilità lgbt, il contatto diretto con la militanza e l’associazionismo locale, l’attrazione del turismo lgbt, il sostegno alla ricostruzione della memoria, la partecipazione a eventi e commemorazioni organizzati dalla militanza, campagne di sensibilizzazione contro l’omo transfobia, osservatori contro il bullismo e l’omofobia, la formazione dei dipendenti pubblici alle tematiche omosessuali e transessuali, l’agevolazione nell’accesso al lavoro delle persone trans, l’attenzione alla salute, la promozione dell’uso del preservativo e così via.

Proprio per questo Arcigay invita a sostenere con il voto i diversi candidati apertamente omosessuali o trans (o a coloro che hanno espresso aperture positive e interesse genuino sulle tematiche lgbt) che, sempre più numerosi ad ogni tornata elettorale, sfidano il pregiudizio e si propongono per amministrare le città, le province e i quartieri con quella sensibilità che ancora manca sul territorio.

La visibilità pubblica di omosessuali, lesbiche e trans, da questo punto di vista è un valore che va sostenuto e promosso anche con il voto.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

Un elenco dei candidati apertamente omosessuali e trans aggiornato è disponibile qui: http://www.enciclopegaya.com/index.php?title=Voto_gay#Elezioni_amministrative_del_2012 amministratori sono quelli attenti a temi e diritti lgbt

Il 6 e 7 maggio, si rinnoveranno numerosi consigli comunali, provinciali e di quartiere e più di 7 milioni di italiani saranno chiamati alle urne.

Le elezioni amministrative sono particolarmente importanti per le persone lgbt che vivono in un Paese lontano anni luce dagli standard europei di piena parità nella cittadinanza e nei diritti tra omosessuali e eterosessuali.

Lo stallo di Parlamento e Senato su questo temi può essere superato in parte proprio a livello locale, con atti concreti di amministratori realmente laici e sensibili alle tematiche lgbt.

Un buon amministratore, da questo punto di vista, è colui che inserisce tra le priorità del suo mandato la promozione dell’uguaglianza dei cittadini e della cittadine lgbt e una vivibilità serena della città per tutti e tutte. Chi amministra una città può realmente promuovere un’immagine positiva dell’omosessualità con l’approvazione di registri delle unioni civili, con il riconoscimento anagrafico delle coppie di persone dello stesso sesso e con dichiarazioni contro l’odio e il pregiudizio antigay. Sono molti poi gli atti concreti nelle politiche di inclusione che ci attendiamo dai futuri amministratori.

Tra questi, ad esempio, la diffusione di bandi pubblici che mettano sullo stesso piano le coppie gay e la famiglia coniugata, la promozione della socialità e della visibilità lgbt, il contatto diretto con la militanza e l’associazionismo locale, l’attrazione del turismo lgbt, il sostegno alla ricostruzione della memoria, la partecipazione a eventi e commemorazioni organizzati dalla militanza, campagne di sensibilizzazione contro l’omo transfobia, osservatori contro il bullismo e l’omofobia, la formazione dei dipendenti pubblici alle tematiche omosessuali e transessuali, l’agevolazione nell’accesso al lavoro delle persone trans, l’attenzione alla salute, la promozione dell’uso del preservativo e così via.

Proprio per questo Arcigay invita a sostenere con il voto i diversi candidati apertamente omosessuali o trans (o a coloro che hanno espresso aperture positive e interesse genuino sulle tematiche lgbt) che, sempre più numerosi ad ogni tornata elettorale, sfidano il pregiudizio e si propongono per amministrare le città, le province e i quartieri con quella sensibilità che ancora manca sul territorio.

La visibilità pubblica di omosessuali, lesbiche e trans, da questo punto di vista è un valore che va sostenuto e promosso anche con il voto.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay

Un elenco dei candidati apertamente omosessuali e trans aggiornato è disponibile qui: http://www.enciclopegaya.com/index.php?title=Voto_gay#Elezioni_amministrative_del_2012