Baci gay a Trieste campagna di civiltà

  

Educare al rispetto e all’affettività è un compito a cui la nostra società, segnata sempre più dalla mercificazione del corpo e da modelli culturali omologanti, non può e non deve sottrarsi soprattutto quando a farne le spese è una minoranza che in Italia non ha alcuna tutela giuridica sul piano civile e penale.

La polemica suscitata da alcuni genitori in merito ai manifesti affissi di fronte ad una scuola dell’infanzia di Trieste per la campagna nazionale contro l’omofobia è indice della necessità per questo nostro Paese di impegnarsi a diffondere una cultura che ponga al centro la dignità della persona, il suo diritto ad esprimere i propri sentimenti, a vivere le proprie relazioni affettive senza la paura dello stigma sociale, senza subire la discriminazione che costringe ancora decine di miglia di uomini e donne in Italia, a nascondersi sul posto di lavoro, a scuola, in famiglia, tra gli amici perché il loro orientamento sessuale non corrisponde a quello della maggioranza.

Poter finalmente vedere l’immagine serena di due uomini e due donne che si scambiano un tenero bacio, espressione di amore e fiducia reciproci, aiuta tutti noi a fare un passo avanti, a considerare e rispettare la vita di tutte quelle persone, che per secoli, e purtroppo ancora oggi, sono costrette a vivere nella clandestinità i sentimenti, che tutti, donne e uomini, giovani e vecchi, abbiamo provato e vogliamo continuare a provare.

Ricordiamo infine che i manifesti contro l’omofobia non solo hanno ricevuto il patrocinio istituzionale del Comune e della Provincia di Trieste, ma la stessa Facoltà di Psicologia dell’Università cittadina, attraverso il suo patrocinio, ha riconosciuto la valenza positiva del messaggio che questi manifesti veicolano, soprattutto per iniziare a scardinare quegli stereotipi che ancor oggi alimentano l’omofobia nel nostro Paese.

I manifesti rappresentano un importante messaggio per tutti ma soprattutto per le nuove generazioni, speriamo pronte a vivere in una società, che allontani da sé ogni forma di discriminazione e realizzi finalmente il principio, sancito dall’articolo tre della nostra Costituzione, della pari dignità sociale di tutti i cittadini.

Davide Zotti


  •