Cecenia, gay reclusi e torturati. Arcigay in pressing sul Governo: “L’Italia non può restare a guardare”

  

Bologna, 12 aprile 2017 – “Nelle ultime ore l’opinione pubblica del nostro Paese ha preso coscienza delle drammatica persecuzione in corso nei confronti delle persone lgbt in Cecenia”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. “Quello che sta accadendo a pochi chilometri dai confini dell’Europa – prosegue –  è di una gravità inaudita e necessita dell’intervento fermo della politica, oltre che di una mobilitazione che dia voce e corpo all’indignazione che si solleva da più parti nel mondo. In Parlamento sono state depositate domande urgenti rivolte al nostro Ministro degli Esteri affinché riferisca in aula le informazioni in arrivo dagli enti diplomatici e le azioni che il Governo italiano intende mettere in campo: sollecitiamo su questi temi risposte tempestive e concrete. Nel frattempo chiediamo agli attivisti e alle attiviste di aderire alla campagna di fundraising attivata dalla rete All Out per sostenere le azioni del network lgbt russo, al lavoro da giorni per mettere al sicuro le persone bersaglio di questa violenta azione repressiva. Inoltre sosteniamo l’appello lanciato da Amnesty International, rivolto a Aleksandr Ivanovich Bastrykin, presidente della Commissione d’inchiesta della Federazione Russa, affinché si faccia carico della sicurezza e dell’incolumità delle persone lgbt in Cecenia. È estremamente importante in queste ore far sentire alle autorità cecene, e in particolare al Presidente Ramzan Kadyrov, la pressione di una vasta comunità mondiale e garantire a chi è vittima di persecuzione un canale sicuro per sottrarsi alla violenza”, conclude Piazzoni.