Gay aggrediti, Romani (Arcigay) a Fassino: “Nessuna città può dirsi estranea all’omotransfobia. Ecco perché serve una legge subito”

  

Bologna, 13 luglio 2013 – “Omofobia e transfobia sono problemi diffusi, nessuna città può dirsene estranea”: dopo il pestaggio omofobo subito a Torino da 4 giovani gay all’uscita di un locale,  Flavio Romani, presidente di Arcigay, replica al sindaco  Piero Fassino. “Mi ha colpito la sorpresa con cui il primo cittadino ha commentato la grave aggressione di pochi giorni fa – prosegue Romani -. Torino, è vero, è un territorio pioniere di buone pratiche ma l’Italia è un Paese omofobo, che non riesce a legiferare sui diritti delle persone gay, lesbiche e trans e che ancora oggi non isola e sanziona le violenze che queste persone subiscono. E non perchè queste violenze si sostiene non esistano, semmai perché non si vuole ledere la possibilità del parlamentare o del porporato di turno di additarci ed insultarci. Torino, di quest’Italia, fa inevitabilmente parte. La novità, quindi, non è la violenza, o l’insulto, o il fatto che quattro omosessuali siano costretti ad allontanarsi da un chiosco. E’ nuova, semmai, la denuncia pubblica di quell’aggressione, il coraggio di chi, dopo aver preso pugni, calci e cinghiate, prende parola e chiede pubblicamente che qualcosa cambi. Non è il momento dello sbigottimento – incalza Romani – semmai è il momento di farsi carico di quella domanda di cambiamento e di pretendere, anche come amministratori locali, l’approvazione rapida di una legge che punisca tanto le aggressioni di gay, lesbiche e trans, quanto chi quel disprezzo lo legittima e lo incita, spesso sfruttando  il proprio ruolo istituzionale. In Parlamento – conclude Romani –  si sta  discutendo una proposta di legge: è buona ma migliorabile . Quando entrambe le aule avranno votato a larga maggioranza un testo completo ed efficace, l’Italia, Torino compresa, potrà tirare un primo sospiro di sollievo”.


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