La Rete Giovani LGBTIQ del Centro Italia si riunisce ad Arezzo il 7 e 8 settembre

  

La rete giovani LGBTIQ (lesbiche, gay, bisex, trans, intersex e queer) del Centro Italia, coordinamento dei gruppi giovanili dei circoli Arcigay di Perugia, Arezzo, Roma, Ancona, Pisa, Siena e del Gruppo Giovani Glbti* Firenze si riunirà ad Arezzo il 7-8 settembre in una due giorni di formazione e condivisione sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Particolare attenzione verrà riservata al tema del bullismo omofobico e transfobico, tema di forte interesse per la comunità giovanile. A tal proposito la rete sottolineerà l’enorme importanza che potrebbe rivestire l’approvazione della legge contro l’omofobia e la transfobia in discussione nel Parlamento italiano.
«L’estensione della legge Reale-Mancino – dichiarano i referenti della rete – rappresenta un importantissimo strumento nella lotta contro l’omo-transfobia e un aiuto indispensabile per la salute fisica e psichica delle persone LGBTIQ italiane.»
«Siamo convinti – continuano i giovani referenti – che la lotta al bullismo giovanile di matrice omo-transfobica possa essere facilitata da una chiara presa di posizione dello Stato contro l’omo-transfobia. Pur trattandosi, il bullismo, di un fenomeno sociale diverso rispetto all’omo-transfobia degli adulti, riteniamo che disvalori molto simili siano all’origine di entrambi i problemi.»
La rete vuole poi evidenziare l’ipocrisia che si nasconde dietro le preoccupazioni riguardanti la libertà di opinione, espresse recentemente da alcuni politici e associazioni di estrazione cattolica e non, con una ben organizzata e finanziata campagna stampa.
«I difensori della libertà di pensiero dimenticano che una legge identica ci protegge contro le discriminazioni razziali, etniche e religiose da vent’anni, senza che il dibattito culturale e politico su questioni controverse ne venisse impedito (legge sull’immigrazione, ius soli, diritti delle minoranze religios, ecc.).»
Grande preoccupazione viene infine espressa per la situazione di oppressione e censura della comunità LGBT in Russia, dove è stata recentemente approvata una legge liberticida contro le persone omosessuali.
«Notiamo con grande preoccupazione come i media e le associazioni che si oppongono alla legge contro l’omo-transfobia, lanciando appelli per la libertà di pensiero, rimangano poi in silenzio o addirittura esprimano pubblicamente compiacimento per leggi liberticide come quella recentemente approvata in Russia, che impedisce alle associazioni LGBT di operare in pubblico, comminando pesantissime multe per una qualsiasi manifestazione. Tale legge dispone una multa di 3.000 euro per chiunque sostenga su un social network o su un giornale accessibili ad un minore di 18 anni l’uguale dignità sociale di una coppia di persone dello stesso sesso rispetto ad una coppia eterosessuale. La stessa dichiarazione costerebbe invece 30.000 euro se fosse pubblicata da un’associazione LGBT come le nostre».
La rete, nell’esprimere solidarietà alle associazioni LGBT russe afflitte da questa pesantissima legge liberticida, chiede che le istituzioni italiane condannino fermamente e si dissocino da una legge tanto pericolosa.