Omotransfobia, l’Onu nomina esperto indipendente

  
ARCIGAY: “AZIONE CONCRETA E IMPORTANTE, LA MIGLIORE RISPOSTA ALLE AMBIGUITÀ’ DEL VATICANO”

Bologna, 3 ottobre 2016 – Il Consiglio per i Diritti Umani della Nazioni Unite ha nominato il primo esperto indipendente che sarà incaricato di indagare e monitorare la violenza e le discriminazioni verso le persone LGBT nei 193 Stati membri. “Si tratta di un passo storico per l’ONU – commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – , dove i diritti e le tutele della comunita LGBT erano sempre rimaste ai margini dal dibattito, a causa dell’ostilità di alcune nazioni, quelle in cui l’omosessualità è considerata ancora un crimine.  Con la nomina del professor Vitit Muntarbhorn, docente di legge presso l’università Chulalongorn di Bangkok in Thailandia, finalmente il problema entrerà nel dibattito politico dell’Assemblea delle Nazioni Unite. Già coinvolto nella stesura dei Principi di Yogyakarta per l’applicazione delle leggi internazionali sui diritti umani in relazione all’orientamento sessuale e identità di genere,  Muntarbhorn ricoprirà questo incarico per i prossimi tre anni e dovrà monitorare “la violenza e la discriminazione basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Non avrà un lavoro semplice: decine di nazioni hanno cercato di impedire la creazione di questa figura e hanno già dichiarato di non riconoscerne l’autorità, né di voler collaborare su questi temi con le Nazioni Unite, ma per quanto ci riguarda gli rivolgiamo il nostro più sentito augurio di buon lavoro. Finalmente ci sarà un monitoraggio a livello globale del fenomeno della discriminazione contro la comunità LGBT, un fenomeno reale e concreto che colpisce milioni di persone, e sul quale pesano non solo gli orientamenti degli Stati omofobi ma anche le ambiguità di uno Stato non membro, ma osservatore permanente nell’assemblea dell’Onu, come il Vaticano. È un bene che anziché dar credito a chi sul tema costruisce strampalate teorie complottistiche, l’Onu abbia imboccato la via del rispetto della dignità di tutte le persone e della loro tutela, anche in quanto gay, lesbiche, bisessuali e trans”, conclude Piazzoni.