Umbria, approvata legge contro omotransfobia

  
 ARCIGAY: “SIA DA STIMOLO ALLE ALTRE REGIONI E AL PARLAMENTO”

Bologna, 5 aprile 2017 – “Il voto con cui l’Assemblea legislativa dell’Umbria ha licenziato la legge regionale contro l’omotransfobia è un fatto importante e carico di significato”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. Che prosegue: “Innanzitutto, attraverso questa legge le istituzioni accendono i riflettori sul fenomeno dell’omotransfobia e se ne responsabilizzano: questa novità ha un valore enorme per tutte le persone che affrontano l’omotransfobia nella vita quotidiana e che da oggi sanno di poter contare sul sostegno e la tutela di una serie di soggetti. In secondo luogo questa vittoria premia l’impegno decennale degli attivisti e delle attiviste di Omphalos, il circolo Arcigay perugino, che hanno lottato con coraggio e tenacia per ottenere questo risultato. A loro va il ringraziamento di tutta la nostra comunità. Inoltre, questa notizia contiene uno stimolo importante per tutte le Regioni che ancora non si sono dotate di questo importante strumento: in Campania ad esempio è partita la discussione di un testo analogo e in Emilia-Romagna si attende di riaprire l’iter avviato da Franco Grillini durante il suo mandato in Consiglio regionale. A chi fa politica in questi contesti e nelle altre Regioni in cui ancora esiste questa lacuna, giunga la sollecitazione a mettersi al lavoro per recuperare il tempo perso. Lo stesso sprone, infine, deve raggiungere i parlamentari, perché in tema di omotransfobia ancora attendiamo una legge nazionale che definisca questi reati e stabilisca le relative aggravanti. Il testo Scalfarotto, vittima di sabotaggi e mediazioni impossibili alla Camera, è ormai caduto nel vuoto: occorre allora ripartire  con un nuovo testo, efficace e senza trappole o scappatoie, per portare a termine un impegno che la politica ha preso nei confronti del Paese e delle persone lgbti. Parafrasando lo slogan della mobilitazione perugina, ribadiamo che è concluso il tempo dell’attesa e che ormai è tempo di legge”, conclude Piazzoni.