Ungheria, famiglie omogenitoriali diventano fuorilegge. Arcigay: “Se l’Europa tollererà questo ennesimo insulto, saremo noi a non sentirci più europei”

  

UNGHERIA, FAMIGLIE OMOGENITORIALI DIVENTANO FUORILEGGE. ARCIGAY: “SE L’EUROPA TOLLERERA’ QUESTO ENNESIMO INSULTO, SAREMO NOI A NON SENTIRCI PIU’ EUROPEI”

Bologna, 17 dicembre 2020 – “L’omotransfobia elevata a norma costituzionale è un orrore e un abuso che l’Unione europea non può e non deve tollerare”: Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, tuona contro la riforma costituzionale ungherese, che mette fuorilegge le coppie formate da persone dello stesso sesso e l’autodeterminazione nella definizione dell’identità di genere. “Siamo arrivati al capolinea: se l’Ungheria con queste condotte sta dentro all’Unione europea, saremo noi persone lgbti a chiamarcene fuori. Perché non si tratta di un exploit folkloristico: in quel Paese ci sono persone oppresse e perseguitate per il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere e su questo non si può volgere lo sguardo altrove. Non solo: quella politica sta facendo scuola tanto che nella vicina Polonia, quella delle lgbti-free zone, si vogliono vietare le manifestazioni dei movimenti come il nostro. La misura è colma: o la nostra rappresentanza, tanto al Parlamento europeo quanto in tutte le altre sedi diplomatiche, decide di porre il tema in maniera concreta e ineludibile, oppure saremo noi a non sentirci più rappresentat*. Il 12 novembre la nuova Commissione Europea ha coraggiosamente presentato la prima strategia per l’uguaglianza delle persone LGBTIQ annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen, questo è il momento per dimostrare che quella strategia non sono solo fogli di carta. L’ Europa si gioca la propria credibilità e se non vi saranno reazioni concrete e rapide di fronte a questa deriva l’antieuropeismo, a quel punto, rischia di diventare un tema perfino della nostra agenda politica”, conclude.

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