#LoStessoSì è un’iniziativa permanente per la piena uguaglianza, il matrimonio egualitario e il riconoscimento della genitorialità gay e lesbica.

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OBIETTIVO ECONOMICO FINALE

Grazie ad anni di lotte, nel 2016 sono state introdotte le Unioni Civili. Nonostante queste ultime attribuiscano molti diritti sostanziali alle coppie dello stesso sesso, sono state fatte solo per gay e lesbiche ma non riconoscono la loro capacità di essere genitori.

Gli oppositori della piena eguaglianza sono riusciti ad ottenere non solo un istituto giuridico diverso dal matrimonio, ma anche la rimozione dell’articolo che avrebbe attribuito direttamente diritti e protezione ai figli delle famiglie omosessuali. Nelle intenzioni degli oppositori della piena uguaglianza, le Unioni Civili dovevano fermarsi ad un passo dal Matrimonio ed essere “un istituto inferiore per famiglie inferiori”.

Ma la realtà è diversa. Le famiglie omosessuali, con o senza figli, portano con sé la stessa voglia di cura reciproca, impegno, dignità e proiezione nel futuro di tutte le famiglie italiane. Ovunque le unioni celebrate fino ad oggi sono state percepite per quello che sono nei cuori delle persone: matrimoni. Talvolta, con figli. E allora chiediamo al legislatore: perché non riconoscere questa realtà e sanare la distanza tra realtà e legge con l’accesso al matrimonio e il riconoscimento di una genitorialità che già c’è?

Obiettivo della campagna #LoStessoSì è ottenere nella prossima legislatura 2023-2028 piena dignità e uguaglianza per le famiglie gay e lesbiche e i loro figli, tramite l’accesso allo stesso istituto previsto per le famiglie eterosessuali e il riconoscimento della genitorialità gay e lesbica.

Le azioni previste

Una campagna di medio-lungo termine che include:

  • Una campagna a più tappe di visibilità delle famiglie omosessuali, con o senza figli, per rafforzare il già crescente appoggio dell’opinione pubblica alla piena uguaglianza;
  • Un’azione di monitoraggio degli orientamenti dell’opinione pubblica e di pressione sul futuro parlamento (politiche 2023), sia in fase elettorale sia in fase post-elettorale, sui temi della piena uguaglianza e del riconoscimento della genitorialità in ambito legislativo (in particolare,matrimonio e adozioni);
  • Azioni legali che mettano in luce l’incompletezza della scelta legislativa sulle Unioni Civili e l’irragionevolezza della distinzione tra Unioni Civili e Matrimonio.

  1. Campagna virale di video sulla realtà delle tante famiglie LGBTI, storie in cui ci si ama, si vive insieme e ci si sostiene reciprocamente, per mostrare che nella realtà le famiglie sono tante, sono diverse, ma in comune hanno la voglia di prendersi cura dell’altro.
    Budget previsto: 8.000 euro.
  2. Alimentare la piattaforma on line tramite cui (votoarcobaleno.it) monitorare e fare pressione su candidati/e ed eletti/e alle elezioni politiche 2023 sui diritti LGBTI e la piena uguaglianza.
    Budget previsto: 9.000 euro.
  3. Flash mob collettivo “tavolate di uguaglianza”, un Pranzo di Famiglia collettivo e diffuso in tutta Italia, in cui tutti e tutte possano portare in piazza le proprie famiglie con le loro storie, differenze e aspirazioni.
    Budget previsto: 13.000 euro.
Il problema

Grazie ad anni di lotte, nel 2016 sono state introdotte le Unioni Civili. Nonostante queste ultime attribuiscano molti diritti sostanziali alle coppie dello stesso sesso, sono state fatte solo per gay e lesbiche ma non riconoscono la loro capacità di essere genitori.

Gli oppositori della piena eguaglianza sono riusciti ad ottenere non solo un istituto giuridico diverso dal matrimonio, ma anche la rimozione dell’articolo che avrebbe attribuito direttamente diritti e protezione ai figli delle famiglie omosessuali. Nelle intenzioni degli oppositori della piena uguaglianza, le Unioni Civili dovevano fermarsi ad un passo dal Matrimonio ed essere “un istituto inferiore per famiglie inferiori”.

Ma la realtà è diversa. Le famiglie omosessuali, con o senza figli, portano con sé la stessa voglia di cura reciproca, impegno, dignità e proiezione nel futuro di tutte le famiglie italiane. Ovunque le unioni celebrate fino ad oggi sono state percepite per quello che sono nei cuori delle persone: matrimoni. Talvolta, con figli. E allora chiediamo al legislatore: perché non riconoscere questa realtà e sanare la distanza tra realtà e legge con l’accesso al matrimonio e il riconoscimento di una genitorialità che già c’è?

Obiettivi

Obiettivo della campagna #LoStessoSì è ottenere nella prossima legislatura 2023-2028 piena dignità e uguaglianza per le famiglie gay e lesbiche e i loro figli, tramite l’accesso allo stesso istituto previsto per le famiglie eterosessuali e il riconoscimento della genitorialità gay e lesbica.

Le azioni previste

Una campagna di medio-lungo termine che include:

  • Una campagna a più tappe di visibilità delle famiglie omosessuali, con o senza figli, per rafforzare il già crescente appoggio dell’opinione pubblica alla piena uguaglianza;
  • Un’azione di monitoraggio degli orientamenti dell’opinione pubblica e di pressione sul futuro parlamento (politiche 2023), sia in fase elettorale sia in fase post-elettorale, sui temi della piena uguaglianza e del riconoscimento della genitorialità in ambito legislativo (in particolare,matrimonio e adozioni);
  • Azioni legali che mettano in luce l’incompletezza della scelta legislativa sulle Unioni Civili e l’irragionevolezza della distinzione tra Unioni Civili e Matrimonio.

Step intermedi
  1. Campagna virale di video sulla realtà delle tante famiglie LGBTI, storie in cui ci si ama, si vive insieme e ci si sostiene reciprocamente, per mostrare che nella realtà le famiglie sono tante, sono diverse, ma in comune hanno la voglia di prendersi cura dell’altro.
    Budget previsto: 8.000 euro.
  2. Alimentare la piattaforma on line tramite cui (votoarcobaleno.it) monitorare e fare pressione su candidati/e ed eletti/e alle elezioni politiche 2023 sui diritti LGBTI e la piena uguaglianza.
    Budget previsto: 9.000 euro.
  3. Flash mob collettivo “tavolate di uguaglianza”, un Pranzo di Famiglia collettivo e diffuso in tutta Italia, in cui tutti e tutte possano portare in piazza le proprie famiglie con le loro storie, differenze e aspirazioni.
    Budget previsto: 13.000 euro.

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