Memoria » Monumenti

Monumenti stabili a ricordo delle discriminazioni omofobe,
delle persecuzioni
e delle persone omosessuali

 

 

 


Barcelona, 2011

BarcelonaUn
grande triangolo rovesciato di granito nero e un’incisione color rosa. Il
memoriale lgbt a Barcellona è diventato realtà
domenica mattina,
quando il Sindaco della città spagnola Jordi Hereu lo ha inaugurato alla
presenza di centinaia di persone e del coro gay locale. Fu proprio il primo
cittadino ha promettere alla comunità gay di Barcellona il memoriale, dopo
poche settimane dalla visita del Papa in città per la quale coppie gay e
lesbiche protestarono baciandosi
davanti al Pontefice.

Realizzato a tempo di record, inizialmente si pensava che il grande
triangolo, lo stesso cucito sulle tute da lavoro
dei gay dentro i campi di concentramento nazista, potesse sorgere
nella piazza antistante la Cattedrale della Sagrada Familia
. La
scelta è invece ricaduta nel pur sempre centrale Parc de la Ciutadella.
L’incisione rosa sopra il memoriale recita in catalano: “In memoria dei
gay, lesbiche e transessuali che hanno sofferto la persecuzione e la
repressione nel corso della storia. Barcelona 2011”. Il sindaco ha poi
descritto Barcellona come meta storica per tutti coloro che hanno sempre
cercato rifugio contro le discriminazioni,
compresi quindi gay, lesbiche e transgender.

Fonte Testo: www.gay.it
21/03/2011

http://www.towleroad.com/2011/03/exclusive-memorial-to-lgbt-people-dedicated-by-barcelona-mayor.html


Napoli, 17 maggio 2011

Il 17 maggio, in occasione della
settima giornata internazionale contro l’omofobia, l’associazione
i Ken onlus
ha posto insieme alla CGIL Campania e Napoli la prima targa italiana
contro le discriminazioni, persecuzioni e sterminio delle persone omosessuali.
Il sindacato campano e napoletano, con i segretari generali Michele
Gravano e Giuseppe Errico, la segretaria
confederale Vera Lamonica ed insieme al presidente di i Ken Carlo
Cremona hanno voluto omaggiare la memoria delle vittime omosessuali
e prendere l’impegno di non diminuire la lotta per l’uguaglianza
dei diritti-doveri di tutte e tutti. La piastra, raffigurante un
arcobaleno che sovrasta un triangolo rosa, il marchio che i nazisti
cucivano sulla divisa degli internati per omosessualità e oggi
elevato a simbolo mondiale delle barbarie perpetrate nei confronti
della comunità lgbt, è stata posta in via Torino 16, sede della CGIL
di Napoli.

Fonte http://www.deegay.it/news/4851-napoli-una-targa-per-ricordare-le-vittime-dell-omofobia.html


«27 Gennaio 2008»  per l’Arcigay di Napoli «Giornata senza Memoria»

L’Arcigay di Napoli ottenne il 13 febbraio 2007 un risultato importante.
Grazie ad una petizione popolare e ad una grossa mobilitazione di cittadini,
venne approvata all’unanimità da parte del Consiglio Comunale una

delibera per la creazione di un “Monumento in Memoria di tutte le vittime
dell’olocausto e dei crimini d’odio”
. La proposta di delibera e le
migliaia di firme raccolte furono consegnate al primo cittadino tramite un
consigliere comunale intervenuto al convegno internazionale organizzato da
Arcigay il 27 gennaio 2007, al quale il sindaco fu invitato assente.

Al 27 gennaio 2008 si registra
la mancata attuazione della delibera, con la mancata istituzione della
commissione tra le comunità cittadine maggiormente rappresentative delle
vittime, e l’assenza totale dell’amministrazione sui temi della Giornata
della Memoria.

«Ci aspettavamo per questo
importante appuntamento in calendario quest’anno che il sindaco o
l’assessore competente, alle quali nel frattempo non è mancato stimolo,
avessero già dato seguito alle istanze dei cittadini. Ma così non è stato»,
afferma con forza Salvatore Simioli, presidente di Arcigay Napoli, «Non ci
aspettiamo più che questa amministrazione sia propositiva, ma almeno attenta
alle proposte dei cittadini, giacchè come Arcigay Napoli, come associazione
di cittadini, non possiamo sempre essere supplenti all’inazione di una
classe politica capace di celebrare la Giornata della Memoria durante
retoriche cerimonie mediatiche come quelle approntate per i prossimi giorni
in città. Mentre la giornata che ricorda l’abbattimento dei cancelli di
Auschwitz deve essere momento di dibattito vivo, utile all’impostazione
della cosa pubblica e del rapporto con i cittadini».

«Nel momento di crisi che si
vive a Napoli e nel Paese in questo momento», conclude Simioli, «pare che
gli amministratori siano pronti a rispondere solo alle vibrate proteste e
non alla civili proposte, e la Giornata della Memoria 2008 a Napoli si
riduce ad una vuota celebrazione retorica».


Tel Aviv, 2008

Il sindaco di Tel Aviv, Ron
Huldai, ha annunciato che il Meir Garden della città sarà il sito che
ospiterà un monumento in onore di tutte le vittime gay della persecuzione
nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Ecco cosa scrive Ynetnews.com,
il sito di informazione israeliano più visitato il 1 maggio 2008:

“Circa
venticinquemila omosessuali sono stati perseguitati durante l’Olocausto e
decine di migliaia di loro sono sitati uccisi perché il Partito nazista
pensava che il loro orientamento sessuale fosse una perversione. Nei campi
di concentramento in cui sono stati imprigionati, i gay erano costretti a
portare un triangolo rosa, mentre le lesbiche una fascia nera. Il progetto
per la costruzione del monumento è stato iniziato da Itai Pinkas, una dei
leader della comunità LGBT e membro del Consiglio Comunale di Tel Aviv dove
svolge il ruolo di consigliere del sindaco in materia di nuovi diritti.. Il
monumento sarà il primo in

Israele
a commemorare queste vittime, anche se altri quattro ne esistono
in tutto il mondo: a Sidney, Copenhagen, Berlino e Amsterdam. E’ stato
disegnato come un triangolo di ferro sul quale saranno incisi i nomi delle
vittime”.

Fonte:
www.gay.it – L’immagine rappresenta un
bozzetto del monumento

Fonte israeliana:

http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3538230,00.html

 

 


Berlino, 27 maggio 2008


Nel
centro di Berlino, vicino alla Porta di Brandeburgo, di fronte al
memoriale per le vittime ebree dell’Olocausto, verrà inaugurato oggi un
monumento in memoria di altre vittime, finora dimenticate, della follia
nazista: gli omosessuali. Migliaia di loro vennero torturati e deportati
dai nazisti tra il 1933 e il 1945, ma per decenni questa parte di storia
venne in parte oscurata. E sarà il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit,
omosessuale dichiarato, ad inaugurare il memoriale, al fianco del
ministro della Cultura tedesco, Bernd Neumann e di alcuni rappresentanti
della comunità ebraica e tzigana.
Fra i 5.000 e 15.000 omosessuali, a seconda delle
stime, sono morti di stenti o maltrattamenti nei lager: deportati nei
campi di concentramento, non venivano immediatamente assassinati, ma
costretti a portare il marchio del “triangolo rosa”, che li relegava
nelle fasce più infime della gerarchia interna ai campi. I nazisti
utilizzarono i gay anche come cavie per esperimenti medici,
somministrando loro iniezioni ormonali e sottoponendoli a lobotomie o
castrazioni.

All’inaugurazione non ha potuto essere presente alcun
sopravvissuto dei campi di concentramento: l’ultimo testimone dello
sterminio, Pierre Seel, un francese dell’Alsazia, è morto nel novembre
2005. Aveva raccontato in un libro pubblicato nel 1994 la sua tragica
vicenda, di quando, deportato a 17 anni, vide il suo fidanzato 18enne
divorato vivo dai cani davanti ad altri prigionieri.

Il memoriale è stato progettato da una coppia di
artisti norvegese-danese, Ingar Dragset e Michael Elmgreen. Costato
450.000 euro, il progetto è stato finanziato dalla stato federale e
consiste in una scultura di cemento attraversata da una finestra
obliqua, passando attraverso la quale i visitatori potranno vedere un
video in bianco e nero, del bacio “perpetuo” fra due uomini. Tra due
anni, e dopo mezzo milioni di baci in pubblico, il video sarà sostituito
da quello di due donne nell’atto di baciarsi.

Sul tema:

http://www.gaynews.it/view.php?ID=77882

 

 


Sfregiato il monumento dedicato alle vittime omosessuali del nazismo
Sabato 16 agosto 2008

Sabato 16 agosto 2008

Era stato inaugurato appena tre mesi fa, lo scorso 27
maggio, e già ha dovuto fare i conti con l’odio dei vandali. Il
memoriale di Berlino dedicato agli omosessuali perseguitati sotto il
nazismo è stato infatti barbaramente sfregiato nelle scorse ore.
L’opera, una stele, si trova nel parco Tiergarten, a pochi passi dalla
Porta di Brandeburgo, ed era stata commissionata nel 2003 e poi
realizzata da due artisti nordeuropei per ricordare l’omocausto.


http://www.babiloniamagazine.it/new.php?p=2336


 

 


Toulouse, 23 febbraio 2008

Tolosa, dedicata una via al deportato gay

Martedi’ 1 gennaio 2008

Fonte: http://www.babiloniamagazine.it/leggi.php?p=s1922&gg=0


La città di Tolosa ha dedicato una via a Pierre Seel,
omosessuale che durante la Seconda Guerra Mondiale è stato deportato a causa
del suo orientamento sessuale.

E’ stato un «consiglio comunale storico» quello che ha preso la decisione
della dedica, ha commentato l’associazione “I Dimenticati della Memoria”, da
tempo occupata nel riconoscimento dell’olocausto dei gay accanto a quello di
ebrei e dissidenti politici.

«Noi vediamo in Pierre Seel un simbolo, egli ha testimoniato pubblicamente
che il suo arresto da parte delle SS naziste è avvenuto per la sua
omosessualità. E’ stato internato Schirmeck, in Alsazia, e verrà ora onorato
da Tolosa, la città che scelse per continuare il suo combattimento a fianco
della causa gay», spiegano dall’associazione glbt.


L’Aquila, 26 gennaio 2007: Piazzale Karl Heinrich Ulrichs

Un piazzale vicino al Castello Spagnolo per Karl Heinrich
Ulrichs a L’Aquila.

Lo scorso 26 Gennaio 2007, alle ore 11, 30 presso la Sala
preconsigliare nella sede del Comune di L’Aquila si è tenuta la
conferenza stampa del Consigliere Antonio Di Giandomenico che ha
comunicato ufficialmente la scelta della Commissione Comunale per l’onomastica
stradale di conferire la titolazione del piazzale antistante l’ingresso
del Castello Spagnolo a Karl Heinrich Ulrichs (giurista e latinista,
1825 – 1895) inoltre è stata sottolineata la necessità di provvedere
in tempi rapidi ad una manutenzione straordinaria per la conservazione
della lapide ultracentenaria presso il Cimitero Monumentale della
città, e la proposta di un convegno di studi sulla figura e l’opera
dello studioso tedesco spentosi a L’Aquila nel 1895, che per primo
teorizzò attraverso alcune sue opere, la dignità e il rispetto delle
persone omosessuali. Ricordata anche la figura del Marchese Niccolò
Persichetti, noto archeologo che permise allo studioso tedesco di vivere
in serenità economica gli ultimi anni di vita. La richiesta di
titolazione di un area urbana, avanzata da me e altri amici nel 2001,
dopo sei anni ha raggiunto positivamente il suo traguardo, un grazie ad
Antonio Di Giandomenico che ha abbracciato con fattivo entusiasmo questa
causa fino al suo compimento, allo scrittore Massimo Consoli che da
sempre si batte energicamente per mantenere viva la memoria di
personaggi spesso dimenticati, ma che sono esempio di grande civiltà e
cultura, all’On. Franco Grillini che attraverso una interrogazione a
portato il nome Ulrichs in parlamento, e a tutti coloro che hanno
contribuito con la loro presenza alle annuali commemorazioni estive a
far conoscere lo studioso tedesco.

Giorgio Piccinini

 

Roma, 28 aprile 2007, sabato
Intitolata una piazza dell’Aquila a Ulrichs

Lo scorso gennaio ho
ricevuto una notizia che mi ha reso molto felice, e visto che riguarda
tutti noi, ve ne rendo partecipi. Non ho potuto farlo prima per le
cattive condizione di salute mie e del mio computer, ma questo cambia
poco perché si tratta di un’informazione più attuale che mai.

Come alcuni di voi sapranno, Karl Heinrich Ulrichs (28
agosto 1825 – 14 luglio 1895) era un tedesco che nell’Ottocento, per
primo, ha cercato di dare un’interpretazione scientifica positiva dell’omosessualità,
pubblicando alcuni libretti sull’argomento, soffrendo persecuzioni
varie e, alla fine, costretto ad abbandonare il suo paese ed a
rifugiarsi nel nostro, all’Aquila, dov’è morto nel 1895 e dov’è
sepolto nel cimitero locale.

Per quasi un secolo il suo nome è stato
misteriosamente dimenticato (come tanti altri nomi di uomini, donne,
trans che hanno dato la vita per la causa in cui credevano…) poi,
negli anni Ottanta ho dato inizio ad una martellante campagna per
restaurarne la memoria. L’iniziativa ha avuto successo, grazie anche a
vari altri personaggi che, prima di me, avevano provveduto a spianarmi
la strada: Hubert Kennedy con la sua monumentale biografia su Ulrichs,
Michael Lombardi Nash e Paul Nash con le loro traduzioni delle opere del
pensatore tedesco, Enzo Cucco con il suo viaggio all’Aquila che aveva
anticipato il mio…

Oggi, gli Italiani sanno chi era Ulrichs (negli anni
Settanta, probabilmente, non eravamo nemmeno in dieci in tutta la
nazione…), e perfino i tedeschi lo hanno riscoperto dedicandogli
addirittura strade e piazze e collane editoriali. Non sapete che
soddisfazione si provi nel sentirsi responsabili di una cosa del genere.
Per me Ulrichs è un po’ il nonno del movimento glbt internazionale
(con una definizione inventata da Giovanni Dall’Orto che mi è sempre
piaciuta), ma per un altro po’ lo sento come mio figlio, per l’affetto
e la responsabilità che ho sempre sentito nei suoi confronti, per le
cure che ho avuto verso di lui. E, badate bene, non condivido quasi
niente del suo pensiero: non credo che l’omosessualità sia una sorta
di terzo sesso, non penso di avere una psiche femminile imprigionata in
un corpo maschile, non mi piace definirmi un urningo… ma gli riconosco
il coraggio di essere stato il primo ad affrontare questo argomento in
maniera positiva e propositiva, con un intento scientifico e utilizzando
al meglio i pochi mezzi che, all’epoca, aveva a disposizione e,
soprattutto, di essersi dimostrato (nei suoi dodici libretti sull’”enigma”
di questo tipo di amore) capace di modificare continuamente il suo
pensiero per adattarlo alla realtà ed alle informazioni in continua
evoluzione durante la seconda metà dell’Ottocento.

Oggi, anche la città dell’Aquila ha deciso di
dedicargli una piazza. Una iniziativa che mi commuove profondamente e,
come dicevo all’inizio, mi rende molto felice. Resta una cosa da fare,
che reputo importantissima: chiedere all’amministrazione delle poste
un annullo speciale per il prossimo 28 agosto, anniversario della
nascita di Ulrichs, abbinandolo all’istituzione della piazza a suo
nome. Non è una cosa impossibile e neppure difficile. È già stato
fatto nel 1997 per ricordare le “Origini del movimento gay in Italia”,
e poi nel 2004 per il Gay Pride a Grosseto. Basta presentare una domanda
e, forse, pagare una piccola tassa alla quale sarei felicissimo di poter
contribuire (nonostante in questo momento non abbia neppure i soldi per
poter spedire i miei libri a chi dovrei…). Forza, militanti dell’Aquila!
Il mondo aspetta un vostro intervento!

Massimo Consoli

 


Buchenwald – Weimar (Germany), 3 settembre 2006

 

La targa ricorda il destino
degli omosessuali prigionieri in questo campo: si stimano circa 650
prigionieri. La mortalità del campo era sull’ordine del 60%.

The plaque shall remind
the fate of the pink-triangle prisoners in this camp, appr. 650 men
between 1938-1945 (appr. 60 percent of them were murdered or died in the
camp).

 

 

 

 

 


Montevideo (Urugay), 2005

 

Il cippo, dà il nome alla Plaza
de la Diversidad Sexual”

L’iscrizione recita: HONRAR LA DIVERSIDAD ES HONRAR
LA VIDA. MONTEVIDEO POR EL RESPETO A TODO GÉNERO, IDENTIDAD Y ORIENTACIÓN
SEXUAL. AÑO 2005

 

 

 

 

 


Roma, 11 ottobre 2005: Giardino in via Val D’Ala, 26

 

Martedì
undici ottobre 2005 è stato inaugurato un giardino
in memoria di Paolo Seganti,
torturato e ucciso perché gay. Il giardino sorge nel luogo in cui è
avvenuta l’aggressione, in via
Val D’Ala 26
.
Nel giardino intitolato
a Paolo una targa ricorda tutte le
vittime dell’omofobia.

 

 

 

Toronto (Canada), giugno 2005

 

Un bassorilievo in bronzo a ricordo dello
scandalo innescato nel 1810 dal “comportamento omosessuale” di
Alexander Wood è stato inaugurato nel centro di Toronto.

 

A sculpture in Toronto’s
centrally located gay neighborhood depicts Alexander Wood, a landowner
who was run out of town because of a sex scandal in the early 1800s. The
13-1/2 foot (4.1 meter) bronze and granite monument depicts Alexander
Wood, who emigrated to the U.S. in the 1790s, and its $160,000 price tag
was partially paid for by public funds. In 1810, a woman reported a
rape, noting she had scratched the attacker on his genitals. Wood took
matters into his own hands, lining up the suspects and demanding that
they drop their pants so he could “inspect” them. Wood agreed to
leave town in exchange for not being prosecuted for abusing his
position. Opponents of the statue are upset that the gays in Toronto are
attempting to make Wood out as a hero. “Let’s get something straight:
Alexander Wood wasn’t a hero, he was a pervert,” columnist Rachel
Marsden wrote in the conservative National Post newspaper. [1] more>>>

 

Article printed from newsnet14.com:
http://www.newsnet14.com

URL to article:
http://www.newsnet14.com/?p=398

URLs in this post:
[1] more>>>: http://www.msnbc.msn.com/id/8219892/

Image: Toronto statue

 

 


Trieste, 27 gennaio
2005
: Risiera di San Sabba

 


L’idea
di proporre al Comune di Trieste
l’apposizione di una targa a ricordo di una minoranza dimenticata, nasce a
Trieste nel 2002 e si consolida con la presenza ufficiale del Circolo Arcobaleno
al
Giorno della Memoria del 2003, assieme al filosofo Gianni Vattimo e con la
deposizione di un triangolo di fiori rosa
nell’area dell’ex forno crematorio della Risiera.


Lo scoprimento della targa si farà il 26 gennaio 2005, con una
cerimonia non istituzionale, il giorno prima delle celebrazioni ufficiali
nell’ambito della Risiera, ma emotivamente molto coinvolgente. Alla fine della
cerimonia il coro Pinko Tomaźić
intonò Auschwitz … nella fredda cornice del lager soffiava qualche raffica di
bora!

Poco prima dello scoprimento Interno della Risiera con la traccia del forno crematorio Lapide a ricordo dei Triangoli Rosa
Foto tratte dal reportage su
Mladina:



 

 

 

 


Sidney (Australia), 2001

 

Il monumento a ricordo delle vittime
omosessuali dei lager nazisti si trova nel Green Park in Darlinghurt, di
fronte al Museo ebraico

 

 

 

 

 

 


Anchorage (Alaska), 23 maggio 1999

 

Il monumento è situato nel
cimitero municipale della città: è dedicato a tutti gli omosessuali.

L’iscrizione è:”Your Spirit Lives
on, in Love, Peace and Pride”


http://www.infotrue.com/memusa.html

 

 

 


San Francisco (California), 23 maggio 1999

 

15 pilastri di granito ricordano le
migliaia di gay , lesbiche, bisessuali e transessuali che sono stati
perseguitati durante il regime nazista. Sono inseriti in un parco
dedicato al ricordo


http://www.pinktrianglepark.net/

 

 


Köln, 1995

 

A Colonia, presso il Hohenzollernbrücke si
trova una scultura formata da due triangoli rosa di granito a ricordo
delle vittime gay e lesbiche del Nazionalsocialismo

 

 

 

 


Frankfurt am Main, 1994

 

Situata nel cuore di Francoforte, il
monumento alle persecuzioni degli omosessuali simboleggia, nella piazza
Klaus Mann la lotta contro l’oblio.

Fu apposta nel dicembre del 1994

Sito
dedicato al Frankfurter – Engel

 

 

 

 

 


Den Haag, 1993

 

Scultura metallica in Koninginnegracht/Dr.
Aletta Jacobsweg che simboleggia la vita gay, dal blu della coscienza al
verde della società, il nodo rappresenta il conflitto fino al rosa che
simboleggia la libertà

 

 


Sachsenhauser (Berlin), 1992

 

Lapide commemorativa delle vittime omosessuali nel Campo
di concentramento di Sachsenhausen, vicino a Berlino

 

 

 

 


Bologna, 25 aprile 1990

A
Bologna esiste un monumento alle vittime omosessuali del nazifascismo, un
triangolo rovesciato di marmo rosa (oggi simbolo internazionale del movimento di
liberazione gay e lesbico), installato dal Comune presso i
Giardini di Villa Cassarini.

 

Berlino-Schöneberg, 1989

 

Lapide a memoria delle vittime
omosessuali posta all’uscita della stazione della metropolitana di Nollendorfplatz
a Berlino

 

 

 

 


Amsterdam, 1987

 

L’opera di Karin Daan, che commemora
ad Amsterdam le vittime omosessuali del Nazismo,
è costituita da tre triangoli che ne definiscono uno più grande: Il
primo è disegnato sul pavimento, il secondo emerge dal suolo quasi a
proporre un seduta ed il
terzo, è un piccolo molo che si protende sul vicino canale: la sua punta,
verso l’acqua, indica la casa di Anna Frank.

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Neuengamme (Hamburg), 1985

 

Lapide commemorativa delle vittime omosessuali nel Campo
di concentramento di Neuengamme, vicino ad Amburgo

 

 

 


Dachau (campo di concentramento), 1985

 

Lapide posta dal ”
Comité international de Dachau “ nel 1985 su iniziativa di

VSG (Verein für sexuelle Gleichberechtigung)

HuK (Homosexuelle und Kirche) München

 

 



Mauthausen, 1984

 

Nel 1984 una delegazione di volontari del
gruppo viennese  HOSI scoprì all’interno del campo di
concentramento di Mauthausen una lapide a forma di triangolo a
commemorazione delle vittime omosessuali del nazismo: Appena il 7 luglio
2005 il Parlamento austriaco riconobbe a lesbiche e gay perseguitati nei
campi lo status di vittime ed il diritto ad una compensazione
finanziaria