Gay pride: grazie a tutti i grossetani

  

GROSSETO. «Ringraziamo la città». Non nasconde una certa emozione Davide Buzzetti, portavoce del Gay Pride nazionale di Grosseto e presidente del Circolo gay grossetano, con i giornalisti convocati nella sede del Circolo per tirare le somme della manifestazione: «Tutto è andato benissimo e nonostante le difficoltà organizzative, abbiamo centrato l’obiettivo che ci eravamo proposti».

Davide Buzzetti al Pride

Davide Buzzetti al Pride

Snocciolano le cifre, Buzzetti e Sergio Lattanti, del comitato organizzatore, ripetono il grazie alla città ed ai grossetani che hanno dimostrato una maturità notevole: «Una città dalla mentalità aperta, non chiusa, pur essendo una cittadina di provincia».

Tutto è andato alla perfezione, insomma. Anche se pochissimi hanno investito su questa manifestazione – notano Buzzetti e Lattanti – e a parte il contributo, consistente, venuto dalla Regione Toscana ed i 4.600 euro arrivati dalla Provincia, non c’è stato nessun altro (nemmeno il Comune che però ha dato un patrocionio moralmente apprezzatissimo) che ha messo un soldo.

Con il risultato che alla fine i conti risultano in rosso, e gli organizzatori non nascondono che se arrivasse qualche sostegno concreto, in euro, da enti o associazioni, non sarebbe niente male.

Sopratutto considerando l’immagine di civiltà, e dunque positiva, che l’aver ospitato questo Gay Pride e l’aver mostrato i risultati che ha avuto, ha portato non solo a Grosseto ma a tutta la Maremma. Chi è venutyo, fra l’altro, certamente tornerà.

E non è nemmeno escluso che già dal prossimo anno, magari in coincidenza con il 28 giugno, giornata mondiale dell’orgoglio omosessuale, non si riesca ad organizzare a Grosseto qualcosa di fisso, non certo della caratura del Gay Pride appena concluso, ma sicuramente valido. Magari nello stazio del Bastione Garibaldi. «Per la comunità gay – ha rimarcato Buzzetti – quello appena concluso è stato un momento importantissimo, con momenti veramente toccanti» e non si vorrebbe restasse fine a se stesso. «E’ stata un’emozione fortissima – ha ripetuto Buzzetti – e un segno di grande maturità, per tutti».


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