Dal 1853: Toscana, terra di libertà

  

Da "’Unità" del 12.02.05 di Gianni Caverni
Dal 1853: Toscana, terra di libertà
Una cordata che fa capo alla Regione vara la nuova iniziativa Open Versilia, destinata alla popolazione omosessuale

Un'immagine di una festa al Mamabeach in Versilia nell'estate 2004

Un’immagine di una festa al Mamabeach in Versilia nell’estate 2004

FIRENZE – Nel 1853, il granduca Leopoldo I, all’avanguardia in Italia, depenalizzò l’omosessualità. Nel 2004,la Regione Toscana approva la legge 63 nella quale, per la prima volta, si stabiliscono «norme contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere»: Toscana terra di libertà. Cominciò negli anni ‘70 l’abitudine ad incontrarsi, da parte del popolo gay, alla Lecciona, un tratto di spiaggia non attrezzata fra Viareggio e Torre del Lago. Dal ‘97 la cosa è più organizzata e il cuore delle iniziative è il Friendly Versilia Mardi Gras, la cinque giorni di cultura, spettacolo, divertimento e discussione, la cui ultima edizione ha raccolto ogni sera dalle 10 alle 15mila persone.

Si chiama Open Versilia l’iniziativa, presentata ieri alla stampa, dell’associazione Friendly Versilia e sostenuta dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Lucca e dalla locale Agenzia per il turismo. «Il progetto di promozione, direttamente rivolto al turista gay, nasce da un’idea di accoglienza libera da pregiudizi e tentazioni discriminatorie», ha detto Andrea Tagliasacchi, presidente della Provincia di Lucca. Si tratta di un pieghevole che sarà stampato anche in tedesco ed inglese e distribuito in Italia e all’estero, nel quale si illustrano le molte opportunità che questa terra offre anche alla comunità gay. «Grazie a questo opuscolo – ha detto Susanna Cenni, assessore al commercio ed al turismo della Regione – questa parte di costa potrà essere conosciuta ed apprezzata da un numero sempre maggiore di persone».

«In Olanda, negli anni Sessanta, fu pubblicato il primo volantino turistico rivolto ad un pubblico gay e lesbo – dice Alessio De Giorgi, presidente regionale dell’Arcigay – , oggi la promozione del turismo omosessuale è molto diffusa nel mondo, ma quest’iniziativa è la prima in Italia. I turisti gay, come tutti del resto, cercano accoglienza, relazioni ed occasioni per divertirsi: il pieghevole e la guida che sta per uscire, rispondono a questo bisogno». Esmeralda Giampaoli rappresenta l’associazione Friendly Versilia: raccoglie 4 locali notturni, 12 bed and breakfast, 6 hotel e 7 ristoranti che garantiscono «una attenzione particolare per il pubblico gay e lesbo. Ma sia chiaro che non vogliamo ricreare un ghetto, anche se accogliente: puntiamo all’integrazione».


Da "La Nazione" del 12.02.05
Cosa succede se la cultura della tolleranza si sposa con il motore della promozione turistica?
Semplice: un «pacchetto vacanza» esplicitamente indirizzato a un pubblico che si definisce omosessuale, bisessuale e transessuale

VIAREGGIO — Cosa succede se la cultura della tolleranza si sposa con il motore della promozione turistica? Semplice: un «pacchetto vacanza» esplicitamente indirizzato a un pubblico che si definisce omosessuale, bisessuale e transessuale.

E’ questo lo scopo dell’associazione Rainbow destination, che dopo aver presentato la guida Open Versilia, realizzata dall’Apt con il contributo della Regione grazie al progetto Benvenuti in Toscana, si prepara martedì a incontrare la Confesercenti di Viareggio. L’idea è quella di un Friendly Versilia sempre meno legato al territorio di Torre del Lago, località che anche senza guide specializzate era piuttosto conosciuta a questo settore di pubblico, e sempre più allargato a tutto il territorio della Versilia, che proprio attraverso la guida presentata in Regione propone le sue bellezze paesaggistiche e culturali ai potenziali turisti che si riconoscono nella sigla «Glbt», ovvero gay, lesbian, bisexual e transgender. Un opuscolo sintetico che presenta il lungomare della provincia di Lucca guardando alle numerose offerte del territorio: la cultura, la vita da spiaggia, i locali notturni, tutti rigorosamente nell’ottica di un orientamento sessuale, appunto, «Glbt».

«La Toscana, con il Granduca Leopoldo I — osserva l’assessore regionale al turismo, Susanna Cenni — è stata una delle prime terre al mondo ad abolire il reato di omosessualità. Questa iniziativa conferma, nel settore turistico, quanto già espresso in molte altre forme: che la Toscana è la terra dell’accoglienza e dell’integrazione».

L’associazione Rainbow Destination, che dal 2000 ha raccolto il testimone del progetto Friendly Versilia da Arcigay Pride, raccoglie oggi l’adesione di 5 locali notturni e 7 bed&breakfast, mentre alla promozione di Friendly Versilia Card dell’estate 2004 avevano partecipato anche 5 alberghi di Viareggio, 5 negozi e 12 tra ristoranti e pizzerie.

Già molto attiva, con l’organizzazione del Friendly Versilia Mard Gras, cinque giorni di spettacoli e dibattiti, cultura e divertimento che rappresentano una delle principali manifestazioni nazionali dedicate al pubblico gay e lesbo, l’associazione vuole allargare il più possibile, e ben oltre il territorio della frazione di Torre del Lago, l’offerta turistica gay e gay-friendly. Sono state infatti spediti oltre 500 inviti a operatori turistici di ogni tipo (alberghi, b&b, ristoranti, negozi e servizi vari) in tutti i comuni della Versilia.

«Open Versilia rappresenta per molti aspetti la sintesi del lavoro che abbiamo fatto con la Regione e l’Apt Versilia — spiega il presidente della Provincia, Andrea Tagliasacchi — per valorizzare al massimo la nostra offerta turistica, senza pregiudizi legati alla religione, alla nazionalità o all’orientamento sessuale».


Da "Il Tirreno" del 13.02.05
TOSCANA: GUIDA SUL TURISMO GAY, FI ATTACCA PROVINCIA E REGIONE
«Iniziativa finanziata con soldi pubblici ma di dubbio ritorno economico»

VIAREGGIO. Indice puntato di FI contro la guida turistica versiliese per gay e transessuali pubblicata dalla Regione «con soldi pubblici». A mettere in dubbio l’opportunità dell’operazione sono Vittorio Fantoni e Luca Lunardini, consigliere comunale e provinciale di FI.

«Esprimiamo perplessità su questa guida – scrivono gli esponenti di Fi – perché si tratta di un opuscolo finanziato da denaro pubblico (Regione e Apt di nomina provinciale, entrambe di centrosinistra); perché la riteniamo di dubbio ritorno economico, essendo opinabile l’aumento del cosiddetto turismo “alternativo” mentre più facile appare il rimbalzo negativo sul nostrano (e più numeroso) turismo “familiare”». Inoltre, per FI è singolare che «dopo un lungo periodo di scarsi investimenti regionali e provinciali sul turismo versiliese (e se ne vedono le tristi conseguenze) si assista a questo particolare utilizzo di fondi pubblici. Inoltre, l’iniziativa di Regione (e Provincia) sembra calata sui Comuni versiliesi e sulla circoscrizione Torre del Lago senza un loro diretto coinvolgimento». Le perplessità, inoltre – ammette FI – sono anche di «carattere ideologico. Nessun pregiudizio, sia chiaro, ma capacità personale di comprensione ed accoglienza sono spesso mal traslabili nella “cosa pubblica” le cui iniziative dovrebbero avere altre finalità sociali. Anzi ci chiediamo se simili iniziative non possano contribuire a creare un “circuito isolato”, espressione magari inconscia di una sorta di neo-discriminazione, con luoghi consigliati-dedicati agli omosessuali».


  •