Il giorno che ho scoperto la mia omosessualità

  

Alcuni l’hanno sempre saputo, per altri è stata una rivelazione dopo un incontro casuale. Con tanti dubbi e paure. Ma tutti parlano di una voce interiore che è cresciuta a poco a poco fino a divenire certezza. Ecco alcune testimonianze

Da www.psychologies.it

Da www.psychologies.it

Non mi sono svegliato un mattino dicendo ‘sono omosessuale’. Credo di averlo sempre saputo, anche se non posso spiegare perché o come. Per quanto posso ricordare, mi sono sempre sentito diverso dagli altri ragazzi. Fino a quando, a 14 anni, mi sono innamorato del mio insegnante di vela e mi sono arreso all’evidenza. È stato il mio primo colpo di fulmine”. Come molti omosessuali, Vincenzo, 32 anni product manager a Perugia, non ha vissuto questa scoperta come una assoluta rivelazione. Si è trattato piuttosto di una consapevolezza, generica e precoce, della propria diversità. “Le mie reazioni, i miei interessi non avevano niente in comune con quelli dei ragazzi della mia età e questo fin da quando avevo 4 o 5 anni”, spiega. “E non è un caso che mi trattassero sempre come fossi una bambina”.

Massimo, 38 anni
”Da studente, un tipo fantastico, incontrato in un locale, mi ha corteggiato. Fu un vero choc“
Massimo, 38 anni, ingegnere a Reggio Emilia, non ha mai dimenticato lo choc di una quindicina di anni fa. In pochi secondi, tutte le certezze sulla sua eterosessualità sono andate in frantumi. “Ero studente. Una sera, con amici, siamo andati in un locale per gay molto trendy. A un certo punto, un tipo fantastico ha cominciato a farmi il filo. È stato un fulmine a ciel sereno. Cercavo di mantenere il controllo, di respingere le sue avances, ma mi rendevo conto che non avevo mai desiderato nessuno così intensamente”. Solo due anni dopo si è concesso una relazione omosessuale. Che si tratti di una cosa sentita da sempre o di una rivelazione improvvisa, le difficoltà nell’assimilare questa scoperta sono molte e varie. Sentirsi “altri” fin dall’infanzia non è privo di sofferenza, ma rimettere brutalmente in questione, da adulti, tutto ciò che si è costruito dal punto di vista sociale e affettivo, non è meno doloroso.

Marco, 42 anni
”Ero sposato, padre di famiglia, e ho incontrato Chris al tennis. Abbiamo subito simpatizzato…“
Questa rimessa in discussione radicale Marco l’ha provata a 42 anni. Nulla, in apparenza, lasciava pensare che un manager arrivato, padre di famiglia, molto noto nel suo ambiente, potesse piantare tutto nel giro di qualche settimana e andarsene a vivere a Roma con Chris, giovane cuoco californiano. “Non sono mai stato un farfallone con le donne, anche se non le ho mai respinte.(…)


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