Nichi Vendola, gay e presidente svela che “il re è nudo”

  
Uno dei manifesti elettorali di Nichi Vendola

Uno dei manifesti elettorali di Nichi Vendola

“L’elezione di Nichi Vendola, a presidente della Regione Puglia, ha svelato che ‘il Re è nudo” – commenta Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay – L’ex scugnizzo gay può, come il bambino della celebre fiaba di Andersen, gridare al mondo la pura e semplice verità: che gli italiani siano meno aperti, meno civili, meno liberali del resto d’Europa è solo un alibi di comodo per chi ha paura di riforme sociali e civili che adeguino le forme e le riforme della politica ai desideri di una società moderna e dinamica come quella italiana. Questo il chiaro e forte segnale che le donne e gli uomini di Puglia hanno dato alle forze politiche italiane, a cominciare da quelle del centro-sinistra, scegliendo di affidarsi alla solida esperienza politica e alla viva passione civile di Vendola”.

“L’elezione di Nichi, che di Arcigay fu uno dei fondatori nel 1985 – prosegue Lo Giudice – sveglia il centro-sinistra dall’intorpidimento di una lettura della società italiana e dei suoi cambiamenti vittima di inerzia intellettuale. La politica nostrana ha pensato che l’Italia fosse fuori da quel vento di rinnovamento che spirava sulla società europea in termini di morale familiare e sessuale."

“Quando in tutta Europa si riconoscevano le coppie gay e lesbiche e talvolta, come in Olanda e Belgio, i matrimoni omosessuali, in Italia si discuteva se fosse lecito che i gay potessero sfilare in piazza. Mentre le grandi capitali europee eleggevano sindaci dichiaratamente gay (Bertrand Delanoe a Parigi, Klaus Wowereit a Berlino) e anche politici di destra (come l’inglese Alan Duncan o lo statunitense Jim Kolbe) dichiaravano la propria omosessualità, si ribadiva la diversità della cultura anglosassone dalla nostra. Tranne poi dover fare i conti col fenomeno di Rosario Crocetta, Sindaco di Gela, anche lui tanto apertamente gay quanto irriducibilmente fermo nella lotta alla mafia. E se Zapatero ha colto l’irrefrenabile desiderio di laicità e libertà della ‘cattolicissima’ Spagna, annunciando i matrimoni gay fra il plauso generale, Romano Prodi continua a mantenere un imbarazzato ed imbarazzante silenzio sulla proposta di una legge sul Patto civile di solidarietà”.

“Vendola presidente – conclude il presidente di Arcigay — apre una nuova fase: chi non saprà coglierla rischia di stare controvento rispetto al futuro dell’Europa”


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