PERUGIA: 13 anni di Umbria GLBT

  

Il circolo Omphalos Solidarietà totale nasce nel 1992 in un piccolo appartamento nella periferia di Perugia, dalla caparbietà di Roberto. I pochi soci hanno dimostrato sin dal’inizio la volontà di far crescere il circolo e di combattere contro ‘indifferenza della città alla realtà omosessuale.

Di lì a poco il circolo è approdato al’attuale sede in Via Fratti, portando con se le divergenti vedute dei due pionieri e soci fondatori: Roberto e Saverio, riguardanti principalmente la diversa impostazione da dare al’attività del circolo: per il primo esse dovevano incentrarsi sulla lotta al’AIDS, in quegli anni prioritarie per la comunità omosessuale, mentre per il secondo dovevano comprendere anche la parte culturale e ricreativa.

Il circolo Arci Gay comunque ha continuato la sua crescita grazie al’impegno dei volontari fino ad arrivare nel 1996 ad una profonda crisi causata dalla prematura scomparsa del fondatore e presidente. Grazie al’azione svolta dai membri di Arci Nuova Associazione nello spronare alcuni soci (più incoscienti che coraggiosi) affinché si rimboccassero le maniche per non vanificare lo sforzo di Saverio, il circolo ha continuato a vivere.

Questi sono progressivamente aumentati fino a costituire l’attuale circolo Arcigay ArciLesbica. “Oggi l’Omphalos è vivo grazie al lavoro di volontari e capace di ospitare nomi importanti del movimento omosessuale, di organizzare spettacoli e incontri sui temi del’omosessualità, del transgenderismo, della visibilità o delle MTS, di promuovere servizi di accoglienza, un consultorio aperto due giorni a settimana ed incontri nelle scuole” spiega la presidente Patrizia Stefani.

“In questi anni il circolo si è distinto, inoltre, per il lavoro svolto in sinergia con le istituzioni locali, che ha permesso di raggiungere importanti traguardi per la comunità glbt dell’Umbria: il registro delle coppie di fatto in cinque comuni, l’inserimento nel nuovo Statuto regionale di un articolo contro le discriminazioni e l’importante articolo sul riconoscimento delle convivenze di fatto.”

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