“Sono un ragazzo gay e non me ne vergogno”

  

‘adolescenza è ‘età in cui maggiormente si sviluppa la nostra personalità, e in questo percorso ha un ruolo fondamentale la scoperta della nostra sessualità. Non esiste un modo univoco di vivere questa scoperta: per ognuno è un esperienza diversa, per tutti dovrebbe essere un completamento del nostro essere uomini vissuto in maniera serena. Luca, 19 anni, omosessuale, ci ha parlato della sua esperienza e abbiamo colto ‘occasione per riflettere con lui della mancata accettazione da parte della società dei rapporti omosessuali.

Quando hai scoperto di essere gay?

Circa due anni fa, quando avevo 17 anni, ma lo sospettavo da molto. Sono convinto che nel mio caso ‘essere omosessuale sia qualcosa di intrinseco: non è stata una scelta, ma una sorta di presa di coscienza.

Qual è stata la reazione dei tuoi genitori?

I miei genitori sono laici e non hanno nessuno pregiudizio a riguardo. Mia madre ha pianto di gioia quando le ho detto di essere gay, penso perché ha capito che avevo trovato la mia vera identità. Anche mio padre ha reagito positivamente. Alcuni parenti e conoscenti hanno cambiato le loro opinioni su di me, ma in positivo. Dopo tutto ci vuole un certo coraggio a rivelarsi così.

Come hanno reagito i tuoi amici e coetanei?

‘aver dichiarato la mia omosessualità è stato un utile metodo per scovare gli amici veri. La maggior parte di loro mi è rimasta vicina e quando abbiamo iniziato a scherzare sul’argomento è scomparso ogni imbarazzo.

Cosa pensi dei Pacs e delle unioni di fatto fra le coppie omosessuali?

Non vedo il motivo per cui non si potrebbe permettere il matrimonio civile alle coppie gay. I Pacs sono pur sempre un passo avanti in questa direzione. Io sento la necessità di poter stare vicino, anche legalmente, al mio compagno in caso di necessità. Senza u’unione legale non potrei nemmeno seguirlo in ambulanza se dovesse succedergli qualcosa. Il Cardinale Ruini sta attaccando pesantemente le coppie di fatto, i Pacs e i rapporti omosessuali. Ritengo che la Chiesa non debba occuparsi di tali faccende poiché credo nella necessità di stato laico. Trovo quasi paradossale che in Spagna, paese molto cattolico e un tempo patria del’Inquisizione, gli omosessuali abbiano ottenuto si potersi sposare in sede civile, mentre qui in Italia la Chiesa continui ad osteggiare perfino i Pacs. Temo che questo sia dovuto anche al’ignoranza della gente che continua a vederci come degli esseri contro natura e quasi "diabolici".

Ritieni che una coppia gay possa crescere un figlio come una coppia eterosessuale?

Ho riflettuto molto per quanto riguarda questo problema, ma alla fine credo sia possibile. Dopotutto ‘essere gay non è quasi mai una scelta e quindi non capisco come i genitori possano in qualche modo influenzare la sessualità del figlio adottivo.

Eleonora Zeper (Liceo classico D. Alighieri – Trieste)
Federico Oselladore (Liceo scientifico G. Galilei – Trieste


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