Il Pacs e le coppie di fatto sono un bene per la società

  
Camillo Ruini

Ci saremmo aspettati una qualche argomentazione originale sul tema del Pacs e della famiglia, al contrario, Ruini ripete le solite ‘giaculatorie’.

La nostra opinione, che è molto diversa da quella del presidente della CEI, è che tutte, ma proprio tutte, le forme di famiglia rappresentano un bene per la società e vanno rispettate perché frutto della libera determinazione delle persona.

In Italia ci sono 4 milioni di conviventi e moltissime persone prima di sposarsi convivono per sperimentare la stabilità e la saldezza della propria relazione. Centinaia di migliaia di coppie dello stesso sesso, ancora, convivono, si amano, si sostengono reciprocamente in relazioni spesso felici e soddisfacenti.

Non si capisce quindi con quale base sociologica il Cardinal Ruini cerchi di mettere in contrapposizione i diritti dei conviventi con i diritti delle famiglie tradizionali che non si sentono affatto dimidiate dalla approvazione, molto probabile nella prossima legislatura, di una legge che riconosca i diritti delle coppie di fatto.

È sgradevole che a tre settimane dal voto si debba registrare l’ennesima interferenza del presidente della CEI sull’attività legislativa del Parlamento e, addirittura, sull’attività legislativa degli enti locali i quali sono intervenuti lodevolmente per garantire le pari opportunità in materia di servizi sociali e di welfare anche a favore delle coppie di fatto.

Vorrei ricordare a Ruini che l’esperienza di moltissimi paesi europei, ultimo in ordine di tempo la Repubblica Ceca, che hanno approvato le leggi che garantiscono l’uguaglianza dei diritti e la non discriminazione degli omosessuali, smentiscono in modo radicale le opinioni di chi vede nel riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto una riduzione dei diritti della famiglia tradizionale.

La verità è che si vuole limitare la libertà personale, ignorare la necessaria modernizzazione del Paese e perpetuare l’odiosa discriminazione verso le persone omosessuali e verso le coppie conviventi.

In buona sostanza i vescovi possono dire ciò che vogliono ma lo Stato ha il dovere di garantire i diritti di tutti i cittadini e di ignorare i diktat di questo o di quel capo religioso.

On. Franco Grillini
Deputato Ds
Presidente onorario Arcigay


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