Depositate le prime proposte di legge sul PACS

  

Parità di diritti per le coppie dello stesso sesso, una legge antidiscriminatoria, interventi di prevenzione all’Aids, diritti delle persone transgender, asilo politico per gay, lesbiche e trans: queste le principali richieste di Arcigay al nuovo Parlamento.

“Salutiamo con grande favore la presentazione di un progetto di legge sui Pacs da parte di Franco Grillini alla Camera e di Vittoria Franco al Senato. I due parlamentari Ds danno così il via ad una battaglia legislativa che troverà il suo corrispettivo sociale in una forte mobilitazione del nostro movimento. La posta in gioco, per quanto ci riguarda, è l’uguaglianza delle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) di fronte alla legge, sul lavoro, nelle scuole, nella società”.

Il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice accoglie così la notizia della presentazione di un proposta di legge alla Camera sui Pacs da parte del deputato Ds e leader storico dell’associazione, Franco Grillini, e di un disegno di legge al Senato da parte della parlamentare Ds Vittoria Franco, autrice di un’analoga iniziativa nella scorsa legislatura. Ed annuncia battaglia sul piano sociale:

“In Italia c’è un serio problema di diritti umani: gay, lesbiche, bisex e transgender sono discriminati dalla legge, sul lavoro, nella società. Reclameremo a gran voce che il governo dell’Unione avvii una fase di serie riforme legislative e di azioni sociali positive per risolvere questo grave deficit di democrazia: l’Italia fa parte dell’Unione Europea, non può avere leggi che legittimino l’apartheid giuridico e sociale di una parte così rilevante della popolazione. Va data finalmente applicazione anche in Italia a quanto previsto dalla Carta di Nizza e dal Trattato Costituzionale europeo e dalle tante Risoluzioni approvate dal Parlamento Europeo: la fine delle discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, anche attraverso un’organica legge antidiscriminatoria. Va effettuato un cambio di rotta sulla prevenzione all’Aids, sui diritti delle persone transessuali, sull’asilo ai migranti perseguitati nei loro paesi a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere.”

“ In particolare — conclude Lo Giudice – il divieto di riconoscimento di uno status giuridico alle coppie lesbiche e gay, come un tempo la proibizione dei matrimoni interrazziali, il divieto del voto alle donne o la potestà del marito sulla moglie, rappresenta una non più tollerabile violazione di un diritto fondamentale in nome della presunta superiorità di una parte della popolazione rispetto ad un’altra. La maggioranza di centrodestra aveva chiuso gli occhi di fronte a questa barbarie. Ci aspettiamo che la nuova maggioranza di centrosinistra li tenga ben aperti”.


  •