ActionAid, un’occasione persa per l’Italia

  

Milano, 17 luglio. “La posizione del’Italia al Summit di San Pietroburgo conferma la debolezza del’iniziativa del nostro Paese per la lotta alla povertà nel mondo”. Questo il commento di Luca De Fraia, direttore della Policy di ActionAid International alla conclusione del Vertice dei G8.

Al termine del primo Summit degli otto paesi più industrializzati ospitato dalla Russia, è possibile tracciare un bilancio sui progressi compiuti negli ultimi dodici mesi dai Paesi più ricchi nel’affrontare ‘impegno della lotta alla povertà. Dopo gli annunci degli anni passati è il momento di verificare se i G8 hanno la capacità di passare dalle promesse ai fatti.

I documenti approvati dal Summit ? in particolare quelli sulle malattie infettive, sul’educazione e sul’Africa — offrono un quadro tut’altro che convincente. Preoccupazioni che sono particolarmente vere per ‘Italia.

“Dal Presidente Prodi non sono giunti segnali di quella inversione di marcia sulle politiche di lotta di povertà che è oramai necessaria dopo il declino degli ultimi cinque anni”, spiega Luca De Fraia. “Al Summit sono stati riconfermati gli impegni già presi, ma mancano chiare indicazioni sulla capacità del Governo di mantenere queste promesse”. Il caso degli aiuti internazionali è chiaro: Prodi si era impegnato a portare le risorse per gli aiuti dallo 0,15% del PIL del 2004 allo 0,7% entro cinque anni — spiegano ad ActionAid – ma al momento non ‘è traccia di u’iniziava in questo senso. Anzi il DPEF per i prossimi cinque anni ignora questo impegno.

“’Italia non può affidare le sorti della propria iniziativa alla proposta per ‘Advanced Market Commitments per i vaccini, che non rappresenta al momento una certezza in termini di mobilitazione di risorse”, continua il direttore della Policy di ActionAid. “Ugualmente, riconfermare che il nostro Paese si impegna a investire 600 milioni di dollari nel’IFF-IM nei prossimi 20 anni, è un impegno incompleto se non si ricorda che attualmente le risorse effettivamente a disposizione sono 3 milioni di euro nel 2006 e 6 milioni per il 2007”.

Il caso dei finanziamenti per il Fondo Globale per la lotta al’HIV/AIDS è emblematico. La posizione del’Italia ripresa nei documenti finali del G8 parla di un impegno italiano di 460 milioni di euro per il 2004 — 2007. Nella realtà — tengono a chiarire ad ActionAid International – ‘Italia è già in ritardo rispetto ai pagamenti degli impegni per il 2004 e il 2005 (mancano 20 milioni di euro). E le quote per il 2006 sono a rischio visto i tagli ai fondi per la cooperazione.

“Se il Summit fosse un test per la capacità del Governo di dare un segnale di novità sul tema delle risorse per la lotta alla povertà, potremmo dire che Prodi non ha passato ‘esame,” dichiara De Fraia.

“Ci appelliamo ancora al Presidente Prodi affinché almeno nel caso del Fondo Globale per la lotta al’HIV ‘Italia mantenga i suoi impegni e chiediamo al nostro Paese di versare le quote per il 2006, 130 milioni di euro, entro la fine di luglio” conclude Luca De Fraia. “Ci auguriamo poi che nel corso della discussione sulla legge finanziaria possano giungere segnali postivi su un impegno tangibile del’Italia per al lotta alla povertà nel mondo, segnali che finora stentano a vedersi”.


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