Stasera alle 20 al Punto Einaudi di Salerno sarà presentato «La gatta morta» (Paparo edizioni, Napoli), opera prima del pittore e scrittore napoletano Pietro Loffredo. Ne parleranno con l’autore Francesco Napoli, segretario provinciale dell’Arcigay, e la giornalista Erminia Pellecchia. Il libro racconta la vera storia del Leone d’oro, il premio icona della Mostra del Cinema di Venezia, e del suo autore, lo scultore e pittore veneziano Antonio Ruffini. Omosessuale dichiarato, spirito libero, all’apparenza banale, ma nella realtà un Vesuvio intorpidito: basta sollecitarlo perché esploda da un momento all’altro. Vicende artistiche si mescolano a storie intime. L’affiorare di celebrità, da D’Annunzio a Totò, da Carolina di Monaco a Maurizio Costanzo, e gente comune si dipana come un gioco di scatole cinesi.
Salerno. La vera storia del Leone d’oro nell’opera prima di Loffredo
Questo articolo è stato scritto il 18 novembre 2011.
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