Tu tagli, io sciopero

  
Sergio Lo Giudice, Franco Grillini e la delegazione del Cassero

Sergio Lo Giudice, Franco Grillini e la delegazione del Cassero

In occasione dello Sciopero Generale Nazionale organizzato dalla Cgil per ‘intera giornata di VENERD’ 18 OTTOBRE 2002, alcuni dei nostri Circoli Locali hanno organizzato la loro partecipazione alle diverse Manifestazioni che si sono tenute nelle piazze ‘Italia.
Pubblichiamo qui alcuni dei Documenti di adesione e/o delle dichiarazioni di partecipazione dei Circoli locali.


BOLOGNA

Il Circolo Arcigay IL CASSERO parteciperà Venerdì 18 Ottobre alla manifestazione organizzata da CDLM-CGIL Bologna in occasione dello Sciopero Generale Nazionale contro la Legge Finanziaria del Governoe a favore dei Diritti e dello Sviluppo.
La Manifestazione di Bologna prevede 3 concentramenti: in Piazza XX Settembre, in Viale Zanolini e in Piazza di Porta San Felice per le ore 10. I 3 cortei confluiranno verso Piazza Maggiore per le 11.30, dove è previsto un comizio in cui parlerà CARLA CANTONE della Segreteria Nazionale della CGIL.
Il Cassero dà appuntamento per le 11.30 in Piazza Maggiore attorno alla delegazione Arcigay che manifesterà con le bandiere Rainbow per far sentire la presenza della comunità GLBT bolognese.
Il Cassero aveva ospitato Sabato scorso 12 Ottobre un banchetto della CGIL al’interno della sua struttura per la raccolta di firme per la petizione per il mantenimento del’articolo 18 e per la pubblicizzazione della manifestazione di domani.


PADOVA & VERONA

GAY, LESBICHE, BISESSUALI, TRANSGENDER PER UN’ITALIA DIVERSA!
18 OTTOBRE 2002 – SCIOPERO GENERALE

Il coordinamento delle associazioni GLBT venete, composto da diverse associazioni per la tutela dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender, aderisce al fianco della CGIL allo sciopero generale del 18 ottobre 2002.
Sarà un giorno importante per tutti i cittadini italiani e soprattutto per i cittadini GLBT, che trovano nel governo Berlusconi molti ostacoli alla rivendicazione dei loro più elementari diritti, e che anzi si vedono cancellati altri loro diritti di cittadini e di lavoratori.
Le modifiche all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, oltre a togliere un fondamentale diritto a tutti i lavoratori, rischiano di aggravare ancora di più la situazione di gay, lesbiche, bisessuali e transgender, che possono essere licenziati per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Anche la precarizzazione del mercato del lavoro, che questo governo sta portando avanti, è un pericoloso segnale di indebolimento di tutti i lavoratori.
La finanziaria 2003, elaborata da Berlusconi e dal ministro Tremonti, è da respingere per molti aspetti: per l’indebolimento del sistema pensionistico; per l’operazione di mera propaganda fatta con la riduzione dell’Irpef , che maschera i molti tagli alla spesa sociale; per la riduzione degli stanziamenti specifici per il Mezzogiorno, a favore di interventi “spettacolari” come il Ponte sullo Stretto di Messina; per la riduzione dei finanziamenti al Servizio Sanitario pubblico, a favore dei privati; per la riduzione dei trasferimenti alle Regioni e agli enti locali, che fa carta straccia del federalismo e obbliga le regioni ad aumentare le tasse (ad es. con la reintroduzione dei ticket sanitari); per i tagli e la riduzione di personale del sistema scolastico pubblico, che dimostrano come la reale attenzione del governo e delle regioni governate dal centro-destra (il Veneto, ad esempio) sia a favore solamente delle scuole private, e non per una forte e moderna scuola pubblica.
Il governo Berlusconi, promettendo il Bengodi ed agendo per puro scopo personale, ha trascinato l’Italia in una crisi economica che rischia di trasformarci in una nuova “Argentina”, se non si interviene subito con dei provvedimenti seri e ragionati.
Le associazioni GLBT venete si battono affinché tutto questo non possa accadere, perché non è degno di un paese democratico e civile.
Nel garantire i diritti delle persone GLBT è forte la collaborazione tra le nostre associazioni e la CGIL. Una collaborazione che si è concretizzata nell’apertura in molte parti d’Italia di un “Ufficio Nuovi Diritti”, uno sportello di grandissimo aiuto per chi è discriminato sul posto di lavoro.
Anche per questo i gay, le lesbiche, i bisessuali ed i transgender scendono in piazza il 18 ottobre 2002 al fianco del sindacato e dei lavoratori.
Perché tutti possano vivere in un paese democratico, libero e rispettoso di tutti i cittadini!

Circolo TRALALTRO — Arcigay Padova [email protected]
Arcigay “Pianeta Urano” Verona [email protected]
Arcilesbica Verona
Coordinamento Omosessuali DS — CODS Veneto
Coordinamento Omosessuali “Pasolini” — PdCI Veneto


CREMONA

IL CIRCOLO ARCIGAY LA ROCCA CON LA SOCIET’ CIVILE DEMOCRATICA INSIEME AI LAVORATORI IN LOTTA PER I DIRITTI E LA GIUSTIZIA SOCIALE
Il Circolo ARCIGAY La Rocca, con l’ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE di Cremona, condivide, sostiene e partecipa allo sciopero generale indetto dalla CGIL per la giornata di venerdì 18 ottobre 2002!
Facciamo appello al’intera società civile, al mondo del’economia sociale, del’associazionismo, del volontariato, della cooperazione: esprimiamo la nostra adesione alla giornata di mobilitazione promossa dalla CGIL per la libertà e la dignità nel lavoro e per i diritti civili e sociali di cittadinanza!
Sarà un giorno importante per tutti i cittadini italiani e soprattutto per i cittadini GLBT, che trovano nel governo Berlusconi molti ostacoli alla rivendicazione dei loro più elementari diritti, e che anzi si vedono cancellati altri loro diritti di cittadini e di lavoratori.
Le modifiche all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, oltre a togliere un fondamentale diritto a tutti i lavoratori, rischiano di aggravare ancora di più la situazione di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, che possono essere licenziati per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Anche la precarizzazione del mercato del lavoro, che questo governo sta portando avanti, è un pericoloso segnale di indebolimento di tutti i lavoratori.
La finanziaria 2003, elaborata da Berlusconi e dal ministro Tremonti, è da respingere per molti aspetti: per l’indebolimento del sistema pensionistico; per l’operazione di mera propaganda fatta con la riduzione dell’Irpef , che maschera i molti tagli alla spesa sociale; per la riduzione degli stanziamenti specifici per il Mezzogiorno, a favore di interventi “spettacolari” come il Ponte sullo Stretto di Messina; per la riduzione dei finanziamenti al Servizio Sanitario pubblico, a favore dei privati; per la riduzione dei trasferimenti alle Regioni e agli enti locali, che fa carta straccia del federalismo e obbliga le regioni ad aumentare le tasse (ad es. con la reintroduzione dei ticket sanitari); per i tagli e la riduzione di personale del sistema scolastico pubblico, che dimostrano come la reale attenzione del governo e delle regioni governate dal centro-destra sia a favore delle scuole private, e non per una forte e moderna scuola pubblica.
Le associazioni GLBT si battono affinché tutto questo non possa accadere, perché non è degno di un paese democratico e civile.
Una collaborazione che si è concretizzata nell’apertura in molte parti d’Italia di un “Ufficio Nuovi Diritti”, uno sportello di grandissimo aiuto per chi è discriminato sul posto di lavoro.
Nel garantire i diritti delle persone GLBT è forte la collaborazione tra le nostre associazioni e la CGIL.
Anche per questo i gay, le lesbiche, i bisessuali ed i transessuali scendono in piazza il 18 ottobre 2002 al fianco del sindacato e dei lavoratori.
Perché tutti possano vivere in un paese democratico, libero e rispettoso di tutti i cittadini!
I volontari e gli operatori dell’ARCI partecipano alla manifestazione e promuovono un concerto di solidariet’!

Appuntamento
– ore 9:00 piazza S.Agata (lato chiesa): ritrovo degli attivisti della societ’ civile, del’associazionismo,del volontariato, della cooperazione sociale

Partecipazione caratterizzata al corteo
– ore 10:00
piazza Stradivari comizio di Betty Leone
Jam Session dei giovani musicisti della scuola popolare di musica ARCI Cremona

ECCOCI… NON SIAMO SOLI, CI SIAMO TUTTI! NON MANCARE, DAI VOCE AI TUOI DIRITTTI! UN ALTRO MONDO ‘ POSSIBILE! CONTRO LA PRECARIZZAZIONE E ‘ESCLUSIONE SOCIALE E PER UNA SOCIET’ APERTA E SOLIDALE!
CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE NEOLIBERISTA PER UNA ECONOMIA DI GIUSTIZIA! CONTRO LA GUERRA GLOBALE PERMANENTE E PER LA PACE E LA CONVIVENZA TRA I POPOLI!

ARCIGAY La Rocca con ARCI NUOVA ASSOCIAZIONE
[email protected]


BARI

Adesione sciopero 18 ottobre
E’ possibile in Italia essere licenziati perché omosessuali, o transessuali? Teoricamente no!
In Italia attualmente non esiste nessuna legge specifica che combatta la discriminazione legata all’orientamento sessuale in materia di lavoro, come accade, invece, con la Legge del 9 dicembre 1977 n. 903 che disciplina la parità di trattamento tra uomo e donna.
Il nostro legislatore si è preoccupato, sin dal 1966 con la Legge n. 604 (che recita al suo art. 4 “che il licenziamento determinato da ragione di credo politico o da fede religiosa, dall’appartenenza o dalla partecipazione attiva ad un sindacato è nullo, indipendentemente dalla motivazione”), di fornire una tutela adeguata al lavoratore.
La predetta tutela si estende anche ai patti o atti diretti ai fini di discriminazione politica, religioso, razziale, di lingua o di sesso.
Benché, come premesso, la norma non prenda esplicitamente in considerazione l’orientamento sessuale, tuttavia, in Cassazione, il divieto di licenziamento discriminatorio è suscettibile di interpretazione estensiva tanto da comprendere, nell’area dei singoli motivi vietati, anche quello c.d. per “ritorsione”, ossia intimato a seguito di comportamenti risultati “sgraditi” al datore di lavoro.
E’ chiaro, dunque, che il licenziamento determinato per ragioni discriminatorie è nullo indipendentemente dalla motivazione adottata: tutto ciò comporta il verificarsi delle conseguenze previste dall’art. 18 della legge 300/970 (Statuto dei Lavoratori).
La norma, espressione alta di una società democratica, prevede che il giudice, una volta dichiarato la nullità del provvedimento di licenziamento, ordina al datore di lavoro di reintegrare il lavoratore nel proprio posto di lavoro.
Fondamentale è dunque il ruolo del tribunale che, nonostante le carenze di norme che tutelino le categorie discriminate, rappresenta ancora oggi l’unica maniera per riaffermare il proprio diritto costituzionale al lavoro.
Noi crediamo che questo quadro normativo, nel caso sia sospeso dal Governo Berlusconi, rappresenti una violazione lesiva della dignità dei lavoratori, soprattutto perché si vuole accettare uno scambio tra la cancellazione dei diritti fondamentali quali il lavoro delle persone, ed un indennizzo in denaro.
L’Ufficio Nuovi Diritti Puglia ritiene che bisogna annoverare tra le “sine iustae causae” le discriminazioni contro ogni categoria sia di lavoratori, sia di chi un lavoro lo sta ancora faticosamente cercando, e che si riconoscono e vogliono operare in una società progressista, laica, libera ed europea.
Sarà un giorno importante per tutti i cittadini italiani e soprattutto per i cittadini GLBTT (Gay, Lesbiche, Bisessuali, Transessuali e Transgender), che trovano nel governo Berlusconi molti ostacoli alla rivendicazione dei loro più elementari diritti, e che anzi si vedono cancellati altri loro diritti di cittadini e di lavoratori.
Le modifiche all’art.18 dello Statuto dei Lavoratori, oltre a togliere un fondamentale diritto a tutti i lavoratori, rischiano di aggravare ancora di più la situazione di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, che possono essere licenziati a causa del loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere. Anche la precarizzazione del mercato del lavoro, che questo governo sta portando avanti, è un pericoloso segnale di indebolimento di tutti i lavoratori.
La finanziaria 2003, elaborata da Berlusconi e dal ministro Tremonti, è da respingere per molti aspetti: per l’indebolimento del sistema pensionistico; per l’operazione di mera propaganda fatta con la riduzione dell’Irpef, che maschera i molti tagli alla spesa sociale; per la riduzione degli stanziamenti specifici per il Mezzogiorno, a favore di interventi “spettacolari” come il Ponte sullo Stretto di Messina; per la riduzione dei finanziamenti al Servizio Sanitario pubblico, a favore dei privati; per la riduzione dei trasferimenti alle Regioni e agli enti locali, che fa carta straccia del federalismo e obbliga le regioni ad aumentare le tasse (ad es. con la reintroduzione dei ticket sanitari); per i tagli e la riduzione di personale del sistema scolastico pubblico, che dimostrano come la reale attenzione del governo e delle regioni governate dal centro-destra (il Veneto, ad esempio) sia a favore delle scuole private, e non per una forte e moderna scuola pubblica.
L’Ufficio Nuovi Diritti si batte affinché tutto questo non possa accadere, perché non è degno di un paese democratico e civile.
Una collaborazione che si è concretizzata nell’apertura in molte parti d’Italia dell’Ufficio, sportello di grandissimo aiuto per chi è discriminato sul posto di lavoro.
Anche per questo i gay, le lesbiche, i bisessuali ed i transessuali scendono in piazza il 18 ottobre 2002 al fianco del sindacato e dei lavoratori.
Perché tutti possano vivere in un paese democratico, libero e rispettoso di tutti i cittadini!

Il Responsabile Ufficio Nuovi Diritti Puglia
Michele Bellomo
Circolo Arcigay "Giovanni Forti" [email protected]


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