Gay Pride, il leader sotto scorta

  

Il leader di Arcigay sotto scorta. Da ieri un agente della Digos di Roma segue ogni passo di Michele Bellomo, presidente dell´Arcigay di Bari e portavoce del Gay Pride 2003. Una scorta particolare. È stato il ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, ad assegnare al presidente dei gay baresi un poliziotto, che ha il compito di seguirlo ovunque vada. Una tutela necessaria dopo le ripetute minacce che hanno costretto Bellomo a fuggire dalla sua città, la settimana scorsa. «Convivere con un angelo custode in borghese non è facile – dice -, ma sono contento. È stata troppa la paura degli ultimi giorni, i messaggi di morte sotto casa, le minacce di Forza Nuova per strada, i pedinamenti». Bellomo, che si era rifugiato a Roma, tornerà a Bari in treno questa mattina, prestissimo. «La prima cosa che voglio fare è andare a casa, da mia madre. In questi giorni l´ho sentita ed era ancora spaventatissima». Alle dieci Michele Bellomo sarà in Questura. Al suo fianco ci sarà l´onorevole Ds, Alba Sasso. «Abbiamo un appuntamento con il vicario de questore. In questi giorni mi ha seguito un agente della Digos di Roma, ma ora mi devono spiegare come sarà la mia vita a Bari, quali sono qui le misure di sicurezza adottate». E intanto Michele Bellomo si rimbocca le maniche dopo la pausa romana. «Il Gay Pride 2003 è già cominciato. E se per giugno vogliamo organizzare una festa indimenticabile dell´orgoglio gay dobbiamo lavorare sodo».


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