Perchè Sanremo è Sanremo

  

8 Marzo 2003 Ore 15
MANIFESTAZIONE DELLA COMUNITA’ GLBTT A SANREMO
PER I DIRITTI E LA DIGNITA’

Baudo in versione Platinette

Baudo in “versione Platinette”

A Sanremo: per difendere la nostra dignità, contro la volgarità
Domani, sabato 8 marzo, ci incontreremo in tant* a Sanremo per rendere evidente come la nostra dignità, le innumerevoli discriminazioni di cui siamo vittime, siano stati in questi giorni sbeffeggiati e insultati dalla corte baudiana.
Delegazioni di decine di associazioni trans, gay e lesbiche si daranno appuntamento dalle ore 14 alle ore 14.45 nel piazzale antistante la Stazione di Sanremo per muoversi successivamente alle ore 15 in Via Matteotti, angolo Corso Mombello (di fronte al Cinema Centrale a 300 mt. dal Teatro Ariston) e leggeranno le tante adesioni pervenute anche dal mondo dello spettacolo, distribuiranno materiale informativo, opporranno i mille colori della pace e delle differenze, all’orrendo oscurantismo transfobico e omofobico che ha contagiato in questi giorni tanti nani e ballerine sanremesi.
In nessun modo c’è stata data l’opportunità di replicare rispetto agli attacchi portati avanti con caparbietà da Baudo e Magalli, personaggi che possono godere dell’impunità perché in Italia non è in vigore, a differenza di tanti paesi europei, una legge contro le discriminazioni sessuali a tutela delle persone glbt nella società e sui luoghi di lavoro.
A Sanremo vogliamo parlare con tutti, cittadini, mass-media, perché la nostra presenza sia un’occasione di confronto, di allegria, di riflessione, di crescita culturale e politica.

Associazioni che hanno aderito
Crisalide AzioneTrans nazionale;
Movimento Identità Transessuale nazionale;
Arcigay nazionale;
Arcilesbica nazionale;
Gruppo Luna Transessuali Torino;
Libellula 2001 Arcitrans Roma;
Associazione Italiana Transessuali Firenze;
Informagay Torino;
Circolo Mario Mieli Roma;
Associazione Cultura Gay e Lesbica L’Isola che non c’è Genova;
Gay Lib;
Cgil Ufficio Nuovi Diritti Genova;
Cods nazionale;
Circolo Arcigay L’Approdo Genova;
Circolo Arcigay Ottavio Mai Ivrea;
Circolo Arcigay Egg Torino;
Circolo Arcigay Pride! Pisa;
Circolo Arcigay Ganimede Siena;
Circolo Arcigay CIG Milano;
Circolo Arcigay Il Cassero Bologna;
Circolo glbt Open Mind Catania;
Coordinamento Bari Pride 2003;
Circolo glbt Pink Verona;
Circolo glbt Maurice Torino;
Orsi Italiani;
Ireos Centro servizi Queer Firenze;
Associazione culturale Lamanicatagliata Modena;
Gruppo Musicale StarMusic.

Adesioni individuali
On. Franco Grillini;
On. Titti De Simone;
Vladimir Luxuria, artista;
Viola Valentino cantante;
Cristina Bugatty artista;
Gigliola Toniollo Responsabile nazionale Settore Nuovi Diritti Cgil;
Stefano Fabeni, Cersgosig Informagay;
Saverio Aversa referente nazionale PRC-culture delle differenze.

PERCHE’ PROPRIO L’8 MARZO?
Perché è la giornata che celebra le battaglie per i diritti promosse dal movimento femminista a favore delle donne.
Perché questa giornata sia anche un momento di lotta per l’emancipazione delle neo-donne transgender e transessuali.
Perché le leggi di tutela della parità di trattamento tra uomini e donne — così come sentenziato dalla Suprema Corte di Giustizia Europea – devono valere anche per le ed i transessuali. E devono valere anche in questa Italia affamata di diritti e governata nel segno di costanti atteggiamenti omofobici e transfobici.

PERCHE’ MANIFESTARE?
Perché il governo al più presto e senza trucchi:
– assuma quanto disposto dalla sentenza del 30 aprile 96 della Corte di Giustizia europea, attraverso un emendamento della legge 903/77 “parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro” che includa esplicitamente le persone transgender e transessuali tra i soggetti tutelati dalla norma o che, in alternativa, includa anche le persone transessuali, nella legge di attuazione della direttiva europea 78/2000 contro le discriminazioni per orientamento sessuale.
– attui la direttiva europea che obbliga anche l’Italia a dotarsi di norme antidiscriminatorie per le persone omosessuali
Perché il Governo risponda all’interrogazione parlamentare presentata dall’on. Franco Grillini e da altri trenta parlamentari, in modo chiaro, inequivocabile e rispettoso delle norme comunitarie e delle sentenze della giustizia europea, per le responsabilità che riguardano il Governo e la RAI.
Perché in Italia le persone transessuali, transgender, lesbiche, gay, bisessuali, intersessuate, possano accedere al mondo del lavoro senza ostacoli e barriere culturali.
Senza omofobia e senza transfobia!

COSA FAREMO
Saremo presenti con nostre delegazioni che vedranno la presenza di parlamentari. Presidieremo con i nostri corpi, i nostri cuori, le nostre intelligenze la zona intorno al Teatro Ariston. Sensibilizzeremo la cittadinanza sui diritti negati alle persone transessuali, transgender, lesbiche e gay.
Diffonderemo opuscoli con tutte le informazioni di tutela sul lavoro per le persone transessuali
Saremo presenti con i nostri colori.

Parlamentari firmatari del’Interrogazione Parlamentare sulla RAI

Franco Grillini (DS) – Massimo Zunino (DS) – Fabrizio Vigni (DS) – Katia Zanotti (DS) – Giovanni Lolli (DS) — Marcella Lucidi (DS) – Diserio D’Antona Olga (DS) – Giovanna Grignaffini (DS) – Piero Ruzzante (DS) – Ermete Realacci (Margherita) – Franca Bimbi (Margherita) – Italo Sandi (DS) – Roberta Pinotti (DS) – Francesco Bonito (DS) – Giacomo Mancini (DS) – Carla Rocchi (Margherita) – Oliverio (DS) – Titti De Simone (PRC) – Grazia Labate (DS) – Fulvia Bandoli (DS) – Nichi Vendola (PRC) – Alfonso Gianni (PRC) – Giorgio Panattoni (DS) – Beatrice Magnolfi (DS) – Laura Cima (Verdi) – Katia Bellillo (PdCI) – Bobo Craxi (Nuovo PSI) – Milito (Nuovo PSI) – Carlo Rognoni (DS)


Sanremo: arrivano anche gli insulti di Magalli
Comunicato Stampa Arcigay 05.03.03

Mentre Pippo Baudo continua a strombazzare ai quattro venti che “lui non ce l’ha con i trans e i gay”, i suoi valletti Magalli e Frassica hanno dato il via, durante la prima mezz’ora di trasmissione, ad alcune battute di cattivo gusto.
Soprattutto il fido Magalli ha evidenziato che, nel suo Dopo Festival, “non c’erano trans ma solo persone normali”, concetto sottolineato da Simona Izzo e da altri.
Non contento, Magalli all’una e 40 del mattino, è riuscito anche a dire che non c’era Amanda Lear, ma che quella trasgressione poteva essere accettabile, perché “ormai cicatrizzata da tempo”.
Insomma, una vera lezione di rispetto e bon ton!!
La vicenda che ha portato all’esclusione di Cristina Bugatty dal Dopo Festival deve aver fatto perdere la testa ai nani e le ballerine del clan baudiano. Invece di chiedere scusa per l’evidente discriminazione consumata, si sceglie di aggredire e insultare milioni di cittadini trans, gay e lesbiche italiani.
Nel pomeriggio di Sabato 8 marzo a Sanremo testimonieremo la nostra indignazione verso questo teatrino delle volgarità, sperando che giungano attestati di solidarietà dal mondo dello spettacolo ad oggi ancora silente.

Aurelio Mancuso
Segretario Nazionale Arcigay


Da "La Repubblica" 23 Febbraio 2003
di ALESSANDRA ROTA
Trans: Sgarbi lascia San Remo in protesta contro la discriminazione
Nuova grana per la Rai: il critico abbandona la guida del Dopofestival. Dopo lo scontro sulla partecipazione di un trans e dell´ex Presidente. Del Noce cerca di ricucire

ROMA – Non c´è pace per viale Mazzini, nemmeno quando la politica sembra lontana e si parla di canzonette. Vittorio Sgarbi, ieri, ha rinunciato alla conduzione del Dopofestival a Sanremo, in maniera pirotecnica: «Lo faccia Baudo con i suoi cuochi e camerieri» ha detto l´ex sottosegretario ai Beni culturali, inviando una lettera al Presidente della Rai Antonio Baldassarre, al direttore generale Agostino Saccà, a quello della rete Fabrizio Del Noce e, naturalmente a Pippo Baudo, a cui contesta «un´ipoteca culturale sul Festival». Il no del direttore artistico al transessuale in trasmissione non è andato giù al critico d´arte; che non ha gradito nemmeno un altro veto, quello all´ex presidente della Repubblica («ospite scomodo») Francesco Cossiga, invitato come "commentatore-picconatore" in smoking candido e in collegamento da Cap Ferrat. Lui, Cossiga, sempre ieri, non ha perso tempo e in un lungo comunicato si è tirato fuori da Sanremo non lesinando aggettivi e commenti velenosi nei confronti di Pippo Baudo, definito: «picciotto siciliano, guitto, pescecane della tv…».

Che ci sarebbe stato qualche problema di "comprensione" con Vittorio Sgarbi, Baudo lo aveva messo in conto. Fortemente voluto dal direttore di RaiUno Del Noce (che sta lavorando per ricucire lo strappo) aveva subito proposto nel suo Dopofestival una serie di personaggi "pittoreschi": dalla vedova del pittore Balthus, ad un monaco Zen, all´ex viceGabibbo Stefano Salvi, fino al trans David Capena, in arte Cristina Bugatty, apprezzata per le sue doti canore anche da Fiorello. Pippo Baudo però non ha mai nascosto di non gradire un Dopofestival en travesti. «Io sono un intransigente rispetto alle idee ma mai nei confronti delle persone» ha sostenuto invece Sgarbi (che già progetta trasmissioni alternative su La7, RaiDue, Italia 1). «È come se Baudo avesse detto: "Non voglio i negri, non voglio i travestiti". Nessuno può dire no a priori. Non mi piacciono i soprintendenti. La sua non è una direzione artistica ma un´ipoteca culturale. Lui generalizza e così discrimina. Non si fa. Azzardando un paragone, il comportamento di Baudo lo metto a confronto con quello di Tareq Aziz che non ha voluto rispondere ad un giornalista perché israeliano. Ecco, io sono come Veltroni che non ha voluto ricevere Aziz».

Una battaglia a colpi di battute, lettere, note, dalla quale i vertici dell´azienda di Stato hanno cercato di tenersi fuori, anche se Baudo la palla l´ha rimandata direttamente ai piani alti della Rai, che per ora tacciono. Una querelle che ha coinvolto perfino i cantanti – offesi dagli apprezzamenti di Sgarbi nei confronti di Anna Oxa («è meglio il trans») – che hanno minacciato di disertare il Dopofestival. La quaresima di Sgarbi è durata, come da tradizione, quaranta giorni, nei quali è riuscito a saltare l´ostacolo "assenza di compenso" che Baldassarre aveva messo sul suo cammino televisivo verso il Festival, era uscito ferito ma infrangibile dall´incidente della porta esplosa all´Hotel Royal il giorno della conferenza di presentazione della gara canora. Insomma: «Ero stato buonissimo, senza litigare con nessuno, un santo».

La storia della nuova bagarre in casa Rai è arrivata in Parlamento: Franco Grillini, deputato Ds e presidente onorario dell´Arcigay, ha annunciato che presenterà un´interrogazione al ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri per sapere «se la linea sessuofobica e discriminatoria è un fatto personale o rappresenta una tendenza della Tv di Stato». Per Enzo Carra, Margherita: «Il grottesco epilogo della vicenda conferma che avevamo visto giusto denunciando l´inopportunità di una operazione che non avrebbe potuto portare che guai ad una azienda ormai allo sbando», per Maurizio Bonatesta An: «La cosa anomala era che un personaggio come Sgarbi, che ha elevato la provocazione e l´eccesso a stile di vita, fosse stato messo in quel ruolo». Mancano nove giorni al 4 marzo, data di inizio del Festival, un po´ tardi per trovare un nuovo conduttore al Dopofestival: logorati i nomi dei candidati (da Alba Parietti a Francesco Giorgino, Nino Frassica, Piero Chiambretti, che, tra l´altro, si è già dichiarato "indisponibile"), sarà Pippo Baudo a prendersi il doppio incarico? Non sarebbe la prima volta.


Da "La Repubblica – Bologna" 23 Febbraio 2003
Crociata trans a Sanremo
Un gruppo con la Di Folco mobilitato dopo il no di Baudo alla Bugatti

Parte da Bologna la protesta contro l´esclusione della transessuale Cristina Bugatti dal dopofestival di Sanremo che avrebbe dovuto essere condotto da Vittorio Sgarbi. Dopo le parole di Pippo Baudo piuttosto irridenti su quello che lui ha chiamato «il travestimento», Franco Grillini, parlamentare diessino e storico leader dell´Arcigay, sta organizzando una spedizione che sbarcherà di fronte al teatro Ariston inscenando una chiassosa protesta. Il gruppo bolognese, oltre che ideatore della sortita, sarà anche il più numeroso visto che hanno dato l´adesione anche Marcella Di Folco rappresentante del Mit (movimento italiano transessuali) che proprio sotto le due torri ha la sede nazionale. «Sì, andremo – spiega Di Folco – non so in quante ma il numero non conterà: l´importante sarà la presenza di una protesta ben visibile di fronte al teatro in cui si celebrerà la manifestazione».

Grillini sta già mobilitando l´Arcigay nazionale per tentare di organizzare un contro-festival a cui possano partecipare coloro che sono stati esclusi dalla manifestazione principale. Ma la battaglia non sarà solo di tipo canoro o spettacolare. Il parlamentare ha già in mente un´interrogazione per fare luce sul comportamento di Baudo. «Si tratta di una discriminazione delle più palesi – dice Grillini – e siccome io sono il primo firmatario di una proposta di legge che si propone l´opposizione a qualsiasi discriminazione, chiederò al Parlamento di pronunciarsi. La proposta è stata firmata da oltre 200 deputati».


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