Holy Dictionary vs Lexicon

  

Il Vaticano, ligio alla promessa, ha dato il via libera alla distribuzione nelle librerie del "Lexicon". Un "glossario critico" dei termini che riguardano la sessualità, la vita ecc. in cui tra ‘altro ‘omosessualità, con un occhio forse più rivolto al’animo di chi ‘ha redatto che non alla realtà sociale, viene definita un "intrigo psichico".

Arcigay, Italialaica (www.italialaica.it) e Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti) hanno pensato di rispondere al Lexicon con un "Holy Dictionary". Un dizionarietto in cui si ricordano alcune delle questioni più scottanti relative ai rapporti tra stato laico e chiesa e alcuni degli aspetti più controversi delle istituzioni cattoliche.

HOLY DICTIONARY

Congregazione per la Dottrina della Fede
Erede della Congregazione del Sant’Uffizio, ex Santa Inquisizione Romana. In passato fu uno strumento di persecuzione per gli eretici legati al pensiero luterano o a nuove scoperte scientifiche; perseguitò anche ebrei e donne colpevoli di assumere atteggiamenti non conformi (le cosiddette “streghe”). Si è macchiata nel corso dei secoli di violenze, torture ed esecuzioni (in particolare l’Inquisizione Spagnola). Attualmente è presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger.

Città del Vaticano
Stato della Chiesa Cattolica Romana ad ordinamento non democratico, istituito attraverso il Concordato dell’11 febbraio 1929 e gli accordi con la dittatura fascista italiana. Il pontefice è capo di stato del Vaticano: non viene democraticamente eletto dai cittadini dello stato né dai fedeli di religione cattolica ma viene scelto da un ristretto gruppo di cardinali (il Collegio Cardinalizio riunito nel Conclave) che sono a loro volta da lui stesso nominati. Il pontefice raccoglie in sé, in base all’articolo uno della legge fondamentale dello Stato Vaticano, ma contro il principio della separazione dei poteri alla base delle moderne democrazie dell’occidente, i tre poteri legislativo, giurisdizionale ed esecutivo. Lo stato del Vaticano ha messo al bando la pena di morte al suo interno soltanto nel 1964, ma nella nuova edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica ne ribadisce la liceità in alcuni casi.

Sommo Pontefice
Si ritiene il rappresentante di Cristo tra gli uomini. Può decretare l’infallibilità della sua parola in campo dottrinale e morale. Viene chiamato anche “papa” che deriva dal greco pàpas ( padre). I papi sono stati 264 e 39 gli antipapi.

Clero cattolico
Insieme di persone che, avendo giurato fedeltà alla Chiesa Cattolica, hanno fatto voto di castità, astenendosi dal sesso, o hanno comunque rinunciato a procreare ed a costituirsi una famiglia, pretendendo però di essere i depositari di una qualche verità da insegnare a tutti gli altri in materia di sessualità, amore, famiglia e procreazione. Le donne sono escluse dal sacerdozio e non possono accedere ai vertici del potere ecclesiastico.

Finanziamento pubblico della Chiesa Cattolica
In Italia, si ha la possibilità di devolvere l’8 per mille della dichiarazione dei redditi oltre che allo Stato anche a: Chiesa valdese, Chiesa evangelica luterana, Unione chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Unione comunità ebraiche, Assemblee di Dio, e Chiesa Cattolica. Al finanziamento non partecipano però solo coloro che hanno espressamente scelto un destinatario, bensì, in misura proporzionale alle indicazioni esplicite, anche tutti coloro che hanno omesso di specificarlo. Cioè: se su 10 contribuenti, 2 hanno scelto la Chiesa Cattolica, 1 lo Stato e gli altri 7 nessuno, l’8 per mille della dichiarazione dei redditi di questi 7 sarà devoluto per i 2/3 alla Chiesa Cattolica e per 1/3 allo Stato. Questo sistema avvantaggia chiaramente quei soggetti, come la Chiesa Cattolica, che possono investire miliardi in campagne pubblicitarie televisive per il proprio finanziamento.

Insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche
In Italia l’insegnamento della religione cattolica è presente in tutte le scuole pubbliche di ogni ordine e grado. Prima del fascismo era limitato alle sole scuole elementari, ed era facoltativo. Tra il 1923 e il ’29 fu esteso a tutte le altre e reso obbligatorio. Oggi i singoli studenti possono scegliere di non avvalersene, rimanendo le scuole obbligate a garantirlo. I circa 25.000 insegnanti che se ne occupano (più del 3% dell’organico docente) sono scelti a discrezione del vescovo della locale diocesi ma sono pagati con i soldi pubblici. Circa il 26% del totale è rappresentato da ecclesiastici. Il vescovo, anno dopo anno, rinnova l’incarico agli insegnanti, e può decidere di non rinnovarlo a sua esclusiva discrezione, senza nemmeno dover motivare la scelta. In passato si sono verificate discriminazioni di insegnati di religione divorziati, omosessuali, in attesa di un bambino senza essere sposati ecc. La spesa totale che lo stato sostiene per pagare gli insegnanti di religione cattolica scelti discrezionalmente e con criteri discriminatori dai vescovi si aggira attorno ai 620 milioni di euro. Il disegno di legge C. 2480 del Ministero dell’Istruzione, già approvato dalla Camera dei Deputati (unico tra quelli del Ministero) prevede l’entrata in ruolo degli insegnanti di religione cattolica, in barba alle graduatorie, e dà la facoltà al’insegnante di religione che fosse stato dichiarato inidoneo dalla diocesi, di spostarsi su u’altra cattedra. Si apre così la possibilità per le gerarchie cattoliche di “colonizzare” l’intero corpo docente della scuola pubblica italiana.

Giubileo — Anno Santo
Anticamente, presso la popolazione ebraica, era l’anno della remissione dei debiti e della liberazione degli schiavi.
Nel 1.300, senza alcun rapporto con il Giubileo ebraico, Bonifacio VIII indice il primo giubileo cattolico, chiamato, più tardi, Anno Santo. L’idea venne per sostituire le Crociate (concluse anni prima) e continuare ad alimentare il grande movimento di masse cattoliche che le Crociate avevano determinato. Bonifacio e i suoi successori videro nell’Anno Santo la possibilità di affermare il centralismo romano e il trionfo del papa e la possibilità di eccezionali ricavi economici per le spese sempre eccessive della Chiesa. Per questo si passò dalla primitiva idea di celebrarlo ogni 100 anni, alla volontà di dare scadenze più ravvicinate: prima 50, poi 33 infine 25 anni.

Patti lateranensi
Trattato, stipulato l’11 febbraio 1929 da Mussolini e Papa Pio XI, tra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica. La Costituzione prevede che i Patti Lateranensi possano essere modificati esclusivamente con il consenso della Chiesa. La Repubblica Italiana ha così rinunciato alla sua autonomia nella definizione dei rapporti con la religione cattolica. Il contenuto del Trattato lateranense è stato parzialmente rivisitato con il Concordato del 18 febbraio 1984, il quale, pur abolendo ‘anticostituzionale riferimento alla "sola religione dello stato", introduceva ‘ora di religione nelle scuole materne e sostituiva la congrua (il vecchio sistema di finanziamento della Chiesa Cattolica da parte dello Stato Italiano) col meccanismo del’8 per mille, molto più vantaggioso per la Chiesa.


Intervento di Aurelio Mancuso, Segretario Nazionale Arcigay 29.03.03

‘annuncio che sta per essere pubblicato, il Lexicon familiare, contenente un incredibile condanna nei confronti delle persone omosessuali ritenute "senza alcun valore sociale", disorienterà soprattutto la Chiesa.
Infatti, i farneticanti giudizi anticipati da alcuni organi di informazione, rischiano di offuscare le pur minime aperture di dialogo che in questi anni, alcuni settori della Chiesa hanno tentato di sviluppare, attraverso pubblicazioni, confronti e dibattiti pubblici. Persino i ragionamenti svolti nel nuovo Catechismo cattolico, dove si parla di accoglienza e comprensione, vengono cancellati da questa opera.
Il Lexicon giustifica addirittura ‘omofobia, che va intesa come giusta risposta verso i gruppi di pressione gay.
Si tratta del più violento attacco alla libertà e alla convivenza civile, che la gerarchia cattolica abbia mai portato avanti negli ultimi ventanni. Si decide insomma, di condannare definitivamente milioni di gay credenti, affidandoli al fuoco purificatore (non potendo più organizzare i roghi) di una certa dottrina antiscientifica e antistorica di cui è permeata la Curia romana. ‘altronde gli strali contenuti sulla prevenzione e ‘uso del preservativo, ben riassumono ciò che si prova nelle ovattate stanze vaticane: una immensa paura verso una diffusa volontà di confrontro e comprensione che germoglia nelle Conferenze episcopali, nei gruppi e associazioni cattoliche, nelle comunità dei fedeli. Nella Chiesa infatti, le diverse espressioni del’amore, sono già una realtà, che nessuna moderna Inquisizione potrà fermare.

Aurelio Mancuso
Segretario nazionale Arcigay

Ecco la notizia ANSA del 30.03.03 sulle anticipazioni estratte dal documento vaticano.

VATICANO: DIZIONARIO ETICO, GAY NON HANNO VALORE SOCIALE. PIACE POCO ANCHE IN VATICANO TESTO A GIORNI IN LIBRERIA
(ANSA) – CITT’ DEL VATICANO, 30 MAR -”omosessualit’ non ha alcun valore social’, ”un intrigo psichico che la societ’ non pu’ istituzionalizzar’; bisogna smettere di’stigmatizzare tutti quelli che si interrogano sulla omosessualit” tacciandoli di’omofobi’. ‘ destinata a far discutere la voce sui gay del Lexicon vaticano di termini etici, che sar’ a giorni in libreria.
‘opera di quasi 900 pagine comprende 78 parole-chiave analizzate dal Pontificio consiglio per la famiglia e ritenute’ambigu’ nel’uso che ne fanno parlamenti e organismi culturali e internazionali’quando discutono e legiferano sui temi della famiglia e della vit’. Tra i termini destinati a suscitare scalpore, oltre a omosessualit’ e omofobia, ” una forte condanna del cos’ detto’sesso-sicur’ e della presunta efficacia del preservativo nella prevenzione delle malattie sessuali e ” la critica del concetto di’gener’ e di’salute riproduttiv’.
Nelle 15 righe di introduzione alla voce’omosessualit’ e omofobi’ (il Lexicon ‘ organizzato per definizioni accompagnate da una breve trattazione analitica) si legge che’oggi, con il pretesto del diritto alla differenza, gruppi di pressione spesso molto forti spingono per il riconoscimento legal’ delle coppie omosessuali e del diritto per loro alla adottabilit’ dei bambini.’Omofobi’ per il Lexicon ‘ invece il’termine usato per stigmatizzare tutti quelli che si interrogano sulla omosessualit’ dal punto di vista sociale e morale.’I sistemi sociali e gli individui eterosessual’, rimarca il dizionario vaticano, sono spesso spinti a un’senso di colpevolezza di fronte alla omosessualit” tanto che ‘interrogarsi su di essa ”assimilato a un delitto, il delitto del’omofobi’.
Invece per il Vaticano ‘omosessualit’,’quando la si vuol legittimare senza discernimento alcuno, ma reagendo solo alle affermazioni dei gruppi di pressione, pone numerosi problem’; ‘ comunque una condizione che’non ha alcun valore social’ e rimane un’intrigo psichico che la societ’ non pu’ istituzionalizzar’. Il riconoscimento delle coppie gay cio’ ‘ frutto di un atteggiamento’eticamente fragil’ e di una’ragione incoerent’, visto che’la societ’ non pu’ istituzionalizzare qualsivoglia realt’ sessuale, senza tenere conto della realt’ oggettiv’ del modello di coppia’universal’ basato su un uomo e una donna.
Il Lexicon bolla quindi come’visione suicid’ delle’societ’ occidental’ la tensione a conferire’determinazione oggettiv’ a tutte le’attitudini soggettiv’ anche in materia sessuale.
Non meno radicale ‘ la condanna della fondatezza del’sesso-sicur’, che secondo il Pontificio consiglio per la famiglia non ‘ altro che il frutto di un’battage mediatic’ che’si basa in realt’ sul’occultamento di verit’ scientifiche riconosciut’: ‘ cio’ del fatto che il rischio di fallimento nella protezione da preservativo si attesta su un elevatissimo 10 per cento, come si desume dai’test su resistenza, impermeabilit’ e affidabilit”.
Dietro la campagna per il’sesso-sicur’ a giudizio del Vaticano si cela”estrema redditivit’ commercial’ della diffusione dei preservativi sia tra gli etero che tra gli omosessuali, con ”incentivo al consum’ di un prodotto il cui’tasso di sicurezz’ contro ‘Aids ‘ tutto da dimostrare. Segue poi la condanna del preservativo dal punto di vista delle’ragioni moral’.
Il Lexicon, fortemente voluto dal cardinale Alfonso Lopez Trujillo ‘ destinato a far discutere fuori del Vaticano, ma ha suscitato qualche perplessit’ anche al’interno. Non lo ha pubblicato la Libreria editrice vaticana, bens’ i Dehoniani, editrice cattolica ma’estern’ ai sacri palazzi e molti ecclesiastici temono polemiche a non finire sui contenuti. Altro elemento di perplessit’ riguarda i tempi, con un dotto Lexicon che esce nei giorni della guerra, quando ‘attenzione del Papa e della Chiesa ‘ focalizzata su cose ben pi’ serie. Fatto sta che per il poderoso documento non ‘ per il momento prevista nessuna presentazione pubblica in sala stampa vaticana. (ANSA)


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