Sarebbe una barbarie rifiutarsi di curare le persone omosessuali

  

“I problemi di fertilità possono colpire chiunque, gay o etero: sarebbe una barbarie decidere se curare qualcuno sulla base del suo orientamento sessuale” questo il commento del presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice, che interviene sul dibattito aperto stamattina da Ciriaco De Mita.

Il coordinatore campano della Margherita ha infatti contestato un articolo della bozza di Statuto Regionale, in discussione proprio in questi giorni, che garantisce “l’accesso alle procedure di adozione e alle tecniche di procreazione assistita, senza discriminazioni, in particolare, per motivi legati … agli orientamenti sessuali”.

“Non solo sui temi della salute non si possono attuare discriminazioni tra le persone — aggiunge Lo Giudice — ma in quegli stati in cui la procreazione medicalmente assistita è garantita a tutte le donne, quindi anche alle donne lesbiche, non sono mai emersi particolari problemi per i figli. Tutti gli studi statistici sin qui condotti non hanno mai evidenziato differenze di rilievo tra figli cresciuti da persone omosessuali ed eterosessuali, né per quanto riguarda l’orientamento sessuale e l’affettività e la sessualità, né in riferimento ad altri aspetti del loro sviluppo psicologico”.

“Accogliamo come un segno di civiltà — conclude Lo Giudice — la scelta dei curatori della bozza di Statuto Regionale della Campania. Le donne omosessuali, quando non hanno problemi di fertilità, possono procreare esattamente come le altre, checché ne dica Ciriaco De Mita”.


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