“Andata e ritorno”

  

"Andata e Ritorno"

Mi ‘ successo di incontrare la storia e di non riconoscerla. Al’improvviso, si ‘ messa a parlare e alle mie orecchie sono arrivati nomi noti e lontani: Pierpaolo Pasolini, Dario Bellezza. La mia mente ‘ corsa agli anni’70 del secolo scorso in cui ero bambina e nasceva il movimento gay italiano. Ho conosciuto Massimo Consoli, assieme al coraggioso editore romano Fabio Croce, in occasione della presentazione del suo ultimo libro "Andata & Ritorno". Ho avuto la fortuna di presentare tale testo di memorie alla festa provinciale del’Unit’ di Genova, in veste di presidente del circolo Arcigay della mia citt’. Massimo Consoli ‘ considerato una pietra miliare come saggista e scrittore gay, avendo scritto e viaggiato in luoghi e tempi fondamentali per la crescita del movimento omosessuale italiano, americano e, in generale, europeo. Ha visto con i suoi occhi i primi casi di aids ed ha creato un archivio di storia e cultura gay che ‘ stato acquisito (per ora senza una destinazione definitiva) dal Ministero dei Beni e delle Attivit’ Culturali dello Stato italiano. Il suo ultimo libro ‘ un resoconto incentrato sulla sofferenza per la grave malattia che ‘autore ha, da poco tempo, attraversato e superato. La presentazione del libro ‘ stata solo uno spunto per tentare un inedito e forse inconscio bilancio della realt’ gay-lesbica italiana. Dal’epoca pionieristica, in cui Massimo Consoli inizi’ in Italia e al’estero il suo lungo lavoro per costruire u’immagine di dignit’ agli omosessuali, ad oggi, molte cose sono cambiate ed una ‘ rimasta uguale. Nel nostro paese il costume sociale ‘ mutato con la liberazione sessuale, sono state approvate le leggi sul divorzio e sul’aborto; dal lontano 1982 esiste addirittura una legge che permette (con una complessa procedura) il cambiamento del sesso di nascita. Eppure, nel’Italia del 2003, con forte ritardo storico rispetto a molti paesi della comunit’ europea, non esiste una sola legge in vigore che riconosca al’amore omosessuale una qualsiasi sorta di diritto. Come Arcigay di Genova, insieme a tanti circoli politici di altre citt’ italiane, stiamo raccogliendo firme di supporto alla proposta di legge, modellata sui PACS francesi, per regolamentare le convivenze di fatto di tutti i tipi, e quindi anche omosessuali. Non esistono concrete speranze che ‘anno prossimo il parlamento approvi tale legge al momento della sua presentazione. Si pu’ ipotizzare, invece, una concreta speranza con il rinnovo del’assemblea italiana nel 2006. Il problema dei diritti civili si interfaccia con quello pi’ delicato del’adozione. Seduta alla presentazione del libro di Massimo Consoli, ed avendone letto alcuni passi, una domanda mi ‘ salita come un grido alla bocca: "Ho letto che tu hai un figlio: Non un figlio naturale, ma un figlio adottato. Co” possibile che in Italia un gay abbia un figlio tramite ‘adozione, gioia negata a tutte le coppie eterosessuali non sposate?" E Massimo, pacato, ha raccontato la storia di suo figlio Lorenzo, un ragazzo albanese che ha accolto nella sua casa gi’ da qualche anno e che, pi’ di recente, ‘ stato raggiunto anche dalla moglie. Ecco – dunque – un desiderio di paternit’ "diversa", che ha trovato una soluzione tramite una solidariet’ altrettanto "diversa". Non ci sono leggi che possano impedire ‘amore: accade. Massimo, il giorno dopo ‘ ripartito da Genova per tornare nella sua Roma. Mi ha chiamato con il telefonino dal’autostrada per ringraziarmi del’accoglienza e mi ha lasciato con una bellissima frase: "Fossi etero, ti sposerei!" Davvero ‘amore non ha confini.

Loredana Massone
Presidentessa Circolo Arcigay "’Approdo", Genova


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