Condom gratis nei locali?

  

L’Arcigay nel suo ultimo Congresso nazionale tenutosi a febbraio del 2002 ha stabilito, con u’apposita risoluzione, che in tutti i Circoli devono essere messi a disposizione i preservativi gratuitamente. Questa risoluzione, teneva conto della necessità di avviare un processo di convincimento e non di costrizione (perché tutti sappiamo che la costrizione può magari essere efficace per un p’ e poi però lascia le cose come stanno). La seconda tappa di questo cammino si è sviluppata nei mesi di novembre e dicembre 2002, con il lancio della Campagna nazionale autogestita (ovvero senza il finanziamento da parte del ministero della Sanità) di distribuzione gratuita di 100 mila preservativi in tutti i nostri Circoli ricreativi e territoriali (ciò è stato possibile grazie alla fornitura gratuita da parte di 2003 Italia dei preservativi e il contributo di alcuni sponsor privati). La campagna è stata promossa dal’Arcigay, ma ha ricevuto il sostegno e ‘adesione di Gay.it, Gay.Tv, dei periodici gay, di diversi locali ricreativi non Arcigay. In quei due mesi sono stati organizzate decine di iniziative pubbliche, presidi nelle piazze italiane, feste nei locali, ecc.

Avendo gestito in prima persona questo percorso, ho dovuto registrare come le resistenze alla distribuzione, ma anche al’utilizzo del preservativo, siano presenti sia tra i responsabili dei Circoli ricreativi e sia tra le persone che frequentano i locali. ‘è in sostanza una preoccupante sottovalutazione del tema, a volte di irrisione e di esplicito invito a occuparsi degli affari propri. A tutto questo ‘Arcigay si oppone con determinazione e proseguirà nel suo intento di svolgere non solo u’azione di informazione e di stimolo, ma anche combattendo incredibili mode come quella del barebacking, che in modo strisciante e semi clandestino hanno fatto breccia anche in Italia.

La situazione attuale è quindi, tut’altro che rosea, ed è nostra precisa volontà non renderci in alcun modo complici di una tendenza che, come dimostrano le statistiche, fa emergere una nuova massiccia ondata di sieropositività tra i gay italiani, per non parlare del forte aumento delle altre malattie a trasmissione sessuale.

Oltre alle azione sopra descritte, proprio per facilitare ai Circoli ricreativi ‘acquisto di preservativi a costi accettabili (mantenendo alta la garanzia di qualità), abbiamo attivato, dal 1° gennaio 2003, una convenzione tra Arcigay Nazionale e una ditta del settore.

Per tornare alla questione della distribuzione gratuita dei preservativi, allo stato attuale praticamente tutte le saune affiliate al’Arcigay li forniscono assieme al’asciugamano, così come molti bar e disco bar li hanno in dotazione. Tutto ciò non è sufficiente, e stiamo già interessando nuovamente tutti i gestori dei locali affinché sia più agevole per gli associati avere a disposizione i preservativi.

Altra questione è invece quella segnalata da Francesco, ovvero che vi sia qualcuno che faccia pagare i preservativi. Invito, nel caso si tratti di Circolo Arcigay, a segnalare questi episodi con denunce circostanziate al mio indirizzo email [email protected], garantisco che verranno presi i provvedimenti del caso.

Aurelio Mancuso, Segretario nazionale Arcigay


Ecco la lettera arrivata a Fabio Canino di "Gay.it"

Ciao Fabio,
scrivo a te con la speranza che questa lettera possa avere una risonanza maggiore, auspicando magari un tuo diretto interessamento alla questione che sto per trattare: i preservativi gratis nei locali gay.
La diffusione del’Hiv e di altre malattie a trasmissione sessuale è di nuovo in crescita tra gli omosessuali. Ormai il problema non è percepito più con la drammaticità del passato e questo ha fatto abbassare la guardia. Inoltre, molti giovani poco più che ventenni (e non solo) non hanno avuto modo di conoscere persone o amici morti per AIDS e, quindi, hanno scarsa consapevolezza e sensibilità dei rischi che si corre a fare sesso non protetto.
In molti paesi europei i locali gay offrono gratuitamente i preservativi e i lubrificanti, mettendoli in bella mostra. Non parlo solo di saune o locali con darkroom, ma anche di bar e discoteche. In Italia, invece, tutto ciò non esiste, almeno a livello generalizzato, premetto che però non conosco tutti i locali della penisola. ‘ necessario rivolgersi alla cassa, per magari sentirsi dire: "Ecco i tuoi preservativi, 3 euro, grazie". T-r-e euro per due o tre preservativi? Ma siamo matti! Mi domando come mai nei locali del circuito Arcigay non si faccia una campagna pro-preservativi, distribuendoli gratuitamente. Non si potrebbe prevedere una quota del tesseramento o degli incassi per ‘acquisto di grossi quantitativi di profilattici e lubrificanti? Inoltre, i locali collegati al’Arcigay sono solo una parte di quelli presenti sul territorio nazionale, per u’azione più incisiva quindi bisognerebbe coinvolgere tutte le strutture, a tale proposito le associazioni locali potrebbero interessarsene.
Perché intanto non lanciare una campagna da gay.it e da gay.tv? Mettendo per esempio un banner collegato alla chat?
In attesa di una tua risposta, ti saluto e saluto tutti i lettori.

Francesco (Firenze)

Carissimo Francesco,
grazie per aver scritto, anche se riponi in me "troppe speranze"! Io posso pubblicare la tua lettera e dire la mia, ma da qui a "risolvere il problema" ce ne corre… ma vediamo che si può fare.
Mi dispiace ricominciare questa rubrica dopo le vacanze, con una lettera diciamo così, impegnativa e seria, ma proprio durante questi ultimi mesi nel mio "peregrinare" da una città al’altra mi sono reso conto di quanto tu abbia ragione: Prevenzione ai minimi storici!! Il Governo Italiano che proprio non se ne occupa nemmeno con uno straccio di campagna di sensibilizzazione (troppo imbarazzante per loro!) e, molto più grave, in molti, moltissimi locali gay nessuna traccia di un preservativo, nemmeno a pagamento!!! Premetto subito che non si può fare di tutta un erba un fascio e che sicuramente ci sono locali e associazioni gay impegnati su questo fronte ma ho il tremendo sospetto che siano la minoranza.
Sono ‘accordissimo con te, è scandaloso che i preservativi in Italia costino cifre così alte,la più alta ‘Europa per la precisione, ma in realtà un motivo ‘è: sono solo ‘importazione. Sì, Francesco, vengono tutti dal’estero. Difatti ‘Hatù, ‘unica azienda che produceva preservativi in Italia (vicino a Bologna) è stata incorporata da una società inglese, la London International Group (gruppo Durex) che ha spostato la produzione a Barcellona (ehh la globalizzazione….) lasciando a casa 150 persone. Ma questo è un altro problema. Quindi importandoli costano molto di più.
Per ovviare a questo problema lo scorso anno ‘On. Franco Grillini propose un emendamento alla legge Finanziaria per poter abbassare il costo dei preservativi, visto ‘importanza ai fini di prevenzione delle malattie, ma ahimè, il Presidente della commissione Bilancio, ‘On Giorgietti (della Lega….) respinse la proposta non ritenendola importante. Ecco come stanno veramente le cose. Sono ‘accordo con te che perlomeno le associazioni gay (e tutte le realtà dei media gay) dovrebbero fare di più. La proposta di versare una piccola parte degli introiti della tessere associative mi sembra interessante.
Proprio ieri leggevo su alcuni quotidiani di un convegno sulla prevenzione che si è tenuto a Venezia al quale ha partecipato anche il Prof. Luc Montagnier (presidente della Fondazione Montagnier per la Ricerca e Prevenzione del’Aids e scopritore del virus Hiv). Il prof Montagnier ha fatto una proposta che alcuni dei presenti (chiaramente i più bigotti) hanno ritenuto choc: la distribuzione di profilattici nelle scuole. Sarebbe u’ottima idea. Dico sarebbe perché, visto come stanno le cose… non credo che la proposta verrà nemmeno presa in considerazione. Resta il fatto comunque Francesco, che i preservativi gratis (mi auguro!) o a pagamento sono sacrosanti!

Fabio Canino


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