Costruiamo le città dei Diritti

  

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Vogliamo delle città che aiutino ogni singolo individuo ad essere soggetto attivo nella costruzione del proprio progetto di esistenza, della propria identità personale e collettiva.
La tutela del diritto di ciascuno ad agire in libertà e nel rispetto delle libertà altrui è legata alla possibilità per ciascuno di essere diverso da tutti gli altri, rimanendo cittadino a pari titolo.

Un bacio in piazza

Un bacio in piazza

Vogliamo città che difendano il principio della laicità delle istituzioni pubbliche, tenendo sempre separati gli interessi della cittadinanza dai principi confessionali, garantendo la piena agibilità civica ad ogni condizione personale e ad ogni posizione culturale e tutelando il principio della libertà di religione e di concezione del mondo.

È necessario che ogni Comune si doti degli strumenti per affrontare in modo integrato la questione delle discriminazioni basate sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età, l’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Troppo spesso questo non avviene per le persone gay, lesbiche e transessuali, spesso ancora oggetto di pregiudizio sociale e di atteggiamenti discriminatori e perciò limitati nella manifestazione della loro identità. La presenza di comunità gay e lesbiche nelle città italiane ha prodotto servizi sociali, psicologici, aggregativi e progetti culturali, sociosanitari, formativi. Ciò ha consentito alle persone omosessuali di avere modelli positivi di riferimento, di uscire dall’isolamento, di fruire ed essere parte attiva di situazioni aggregative, sociali, culturali.

L’associazionismo gay e lesbico rappresenta un necessario strumento di mediazione sociale per gli interventi dell’amministrazione contro processi di disgregazione ed esclusione e verso il recupero di una piena socialità delle persone omosessuali. Ma i diritti delle persone omosessuali possono essere realmente promossi solo in uno spazio cittadino in cui le amministrazioni comunali e provinciali assumano direttamente e fino in fondo la lotta ad ogni forma di discriminazione, il principio della laicità dell’amministrazione e la difesa dei diritti di cittadinanza di ognuno.

Proponiamo l’istituzione presso ogni Comune di un Ufficio per le tematiche legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, dotato delle risorse e delle competenze necessarie. Riteniamo importante la formazione dei dipendenti comunali e provinciali (polizia municipale e provinciale, operatori URP, operatori socio sanitari, operatori nel settore sportivo) sulle tematiche glbt. Vanno esplicitati gli interventi a favore delle persone omosessuali e transessuali nelle politiche sociali del Comune (assistenza sociale, interventi rivolti agli anziani, osservatorio sulle immigrazioni, osservatorio sulle politiche giovanili) e costruiti concreti interventi di informazione sull’AIDS e le altre malattie sessualmente trasmissibili. Comuni e province devono farsi carico di finanziare i progetti di prevenzione del disagio degli adolescenti gay e lesbiche nella scuola, anche all’interno dei progetti finanziati dal Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Riteniamo necessaria l’attivazione di riferimenti specifici alla realtà gay e lesbica all’interno delle comunicazioni esterne delle amministrazioni e l’esplicita inclusione delle persone omosessuali tra le vittime dell’Olocausto in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria e del 25 Aprile

Alle amministrazioni poniamo anche la necessità di fornire gli strumenti adeguati alle associazioni, che svolgono un’opera importante di sussidiarietà, portando avanti con fatica un’azione dall’insostituibile valore sociale: dalla questione di una sede idonea, come già accade in diverse città italiane al supporto alle attività sociali (consultori, linee di telefono amico, prevenzione sanitaria); dal finanziamento dei progetti culturali (rassegne di cinema, centri di documentazione, pubblicazioni) alla formazione degli insegnanti ed egli operatori sociali.

Chiediamo di riconoscere la dignità e il valore sociale delle relazioni d’amore e convivenza fra persone dello stesso sesso, approvando misure non discriminatorie — ad esempio nell’assegnazione degli alloggi di Edilizia residenziale Pubblica — e compiendo azioni positive che spingano il Parlamento a riconoscere sul piano normativo le coppie gay e lesbiche.

Alle prossime elezioni amministrative appoggeremo solo quei/quelle candidati/e e quelle forze politiche che riconosceranno come importanti queste nostre proposte e che si impegneranno a realizzarle.


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