Perchè negare l’amore ai giovani gay?

  

“Molti giovani riescono a dare un senso alla propria esistenza grazie alle loro relazioni d’amore. Perché il vescovo vuole negare questa opportunità ai giovani gay e alle giovani lesbiche?”

Amore gay

Amore gay

Così il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice, consigliere comunale Ds a Bologna, risponde alle parole dell’Arcivescovo di Bologna monsignor Caffarra che, intervenendo questa mattina a un convegno del Centro Sportivo Italiano, ha citato le unioni dello stesso sesso come esempio di “dissoluzione del reale”.

“L’affermazione di una verità ritenuta assoluta – continua Lo Giudice – è legittima e rispettabile com’è legittima e rispettabile quella ricerca di significati parziali o di interpretazioni modificabili della realtà che costituisce la cifra del pensiero filosofico contemporaneo — prosegue Lo Giudice -. Quello che genera preoccupazione è che si brandisca una verità ritenuta “oggettiva” per influire sulla legislazione di un paese e colpire i bisogni dei desideri di una parte sociale ancora oggi limitata nell’esercizio dei propri diritti di cittadinanza.

La richiesta del movimento gay e lesbico di un riconoscimento giuridico delle proprie relazioni affettive mostra un desiderio di coesione sociale, di unità familiare, di senso esistenziale che trova così uno sbocco elevato. Battersi contro questo riconoscimento significa introdurre elementi di fondamentalismo in una comunità le cui istituzioni, comunque la si pensi, non possono non mantenere quel carattere di laicità che è proprio di ogni democrazia degna di questo nome”.


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