Pride: centinaia di migliaia in piazza a Parigi e Berlino

  

PARIGI

Da ANSA
PARIGI. GAY PRIDE: OMO, BI E TRANSESSUALI CHIEDONO EGUAGLIANZA
MAXI-SFILATA A PARIGI, IN STRADA PIU' DI 500.000 PERSONE

PARIGI, 26 GIU – ''Basta con l'ipocrisia, l'eguaglianza adesso!'': dietro questo grosso striscione piu' di cinquecentomila persone hanno partecipato oggi pomeriggio a Parigi ad una variopinta ''Marcia delle fierezze lesbiche, gay, bi e trans''.

Parigi

Parigi

Alla pittoresca sfilata, che si e' svolta su rumorosi toni di divertimento carnevalesco da Denfert Rochereau a Bastille, hanno aderito in massa molti partiti: non soltanto quelli di sinistra (presenti con parecchi Vip) ma anche l'Ump, il partito di centrodestra con la maggioranza in parlamento, che si e' fatto rappresentare da un suo segretario nazionale dichiaratamente gay, Jean-Luc Romero. ''Abbiamo scelto come slogan 'Basta con l'ipocrisia, l'eguaglianza adesso!'' perche' non ne possiamo piu' del divario tra gli impegni del governo e la realta' delle sue azioni'', ha dichiarato Alain Piriou, dirigente della associazione che ha organizzato la mega-sfilata (conosciuta fino all'anno scorso come Gay Pride). Benche' a differenza del sindaco socialista Bertrand Delanoe e di altri Vip della politica non fosse in testa al corteo, il leader dei Verdi Noel Mamere e' stato in asoluto il piu' applaudito: proprio lui ha reso infatti di scottante attualita' il problema delle minoranze sessuali quando il 6 giugno ha sfidato le leggi vigenti e ha sposato una coppia di gay a Begles, la citta' vicino a Bordeaux dove e' sindaco.

''Sono molto orgoglioso di aver lanciato con il mio gesto un dibattito nella societa', di aver preso il rischio di farmi sanzionare'', ha dichiarato Mamere che e' stato sospeso per un mese dalle sue sue funzioni di sindaco a causa delle ''nozze illegali'' da lui celebrate. Numerosi gay si sono presentati alla marcia di oggi – terminata nel tardo pomeriggio con un grande concerto alla Bastille – in abiti da cerimonia, come se dovessero andare al loro matrimonio. ''Noi – ha spiegato Jacques Tautout, in scintillante abito da sposa, con accanto il suo fidanzato Herve' Girard — vogliamo unirci in matrimonio al municipio di Parigi come una coppia banale, normale. Rivendichiamo il diritto alla banalita'''. Molto applaudite anche le 'drag queen', transessuali che hanno marciato danzando su altissimi tacchi al suono di assordante musica techno. Una di esse, Theo, si e' proposta come modello di ispirazione per la prossima Marianna (la donna simbolo della Francia). ''Dopo Brigitte Bardot e Laetitia Casta, perche' no un transessuale?'', ha chiesto. I manifestanti hanno avuto qualche rara parola di elogio anche per il governo Raffarin, che ha appena messo a punto una proposta di legge per la repressione dell'omofobia. Romero, il rappresentante dell'Ump, ha cercato da parte sua di spoliticizzare l'evento sottolineando che la causa delle minoranze sessuali non e' appannaggio ne' della sinistra ne' della destra.

Da "Corriere della Sera" del 27.06.04 di Massimo Nava
La destra francese sul carro del Gay Pride
Migliaia in strada a Parigi, mentre il premier Raffarin moltiplica le iniziative di sostegno. Lo slogan della sfilata: fine dell’ipocrisia, uguaglianza. Il 64 per cento nel Paese è pronto a riconoscere il diritto all’adozione

PARIGI – Si chiamava Sébastien Nouchet l'omosessuale bruciato vivo nel gennaio scorso. Non diventerà famoso come Giovanna d'Arco o Marianna, ma al suo nome si legherà l'ultima rivoluzione civile francese, quella degli omosessuali. In pochi mesi, quel gesto brutale ha trasformato l'intolleranza in consenso, la rivendicazione in diritto, l'indifferenza in simpatia. E ha smosso la politica, quasi sempre in ritardo sui cambiamenti. Ieri, a Parigi, il Gay Pride, non è stato importante per la partecipazione – altissima, provocatoria, colorata, rumorosa – ma per le parole d'ordine – fine dell'ipocrisia, uguaglianza – che fanno breccia nell'opinione pubblica e faranno evolvere norme e codici.

Gli slogan, sventolio di striscioni e bandiere, volo di palloncini, danze di gay, travestiti, lesbiche, transessuali, alcuni in abito da cerimonia nuziale (l'ultima delle rivendicazioni), hanno attraversato la capitale arrivando simbolicamente dentro i Palazzi del potere, con la forza delle idee e dei numeri, condizione essenziale per farsi ascoltare. E la «marcia della fierezza» ha scompaginato tradizionali confini e sensibilità del mondo politico: la sinistra non ha più il monopolio della trasgressione e della rivendicazione, la destra non vuole più identificarsi con la conservazione dei valori, il buon senso dei benpensanti o peggio con il «machismo».

E' l'ovvia conseguenza delle dimensioni di un fenomeno (o di un problema) che nelle grandi metropoli già condiziona scelte elettorali (il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, è omosessuale dichiarato), mode, consumi e gusto: in questi giorni è stata presentata la prima agenzia di viaggi esclusivamente per omosessuali.

Il Sindaco di Parigi Delanoe

Il Sindaco di Parigi Delanoe

Associazioni, club, giornali sono ormai una galassia che ha modificato il paesaggio urbano e che costituisce un formidabile gruppo di pressione. «Fine dell'ipocrisia e uguaglianza» significa anche combattere discriminazioni motivate dall'identità di sesso o dallo stato di salute, essendo la comunità omosessuale la più colpita dall'Aids.

La recente celebrazione del primo matrimonio gay in Francia conferma anche che è cambiata la qualità dei diritti rivendicati e delle aspettative: non più soltanto la tutela da ogni forma di discriminazione, ma un grande bisogno di normalità, fino ad istituzionalizzare matrimonio, famiglia, adozione. Il 64 per cento dei francesi è pronto a riconoscere questo diritto: un sondaggio che smentisce l'immagine di una Francia conservatrice nelle tradizioni o che conferma che l'omosessualità non è più marginale.

Ieri, la star del corteo era Noël Mamère, il deputato verde che ha celebrato il matrimonio e che è stato sospeso dalle sue funzioni dal ministro della giustizia, «una sanzione scandalosa», secondo il sindaco di Parigi. «La lotta all'omofobia – ha detto Mamère – è un capitolo della concezione universale dei diritti dell'uomo». Ma «la lotta alla discriminazione non è di sinistra o di destra», ha precisato un'altra star del Gay Pride, Jean Luc Romero, l'intellettuale omosessuale che si è conquistato un posto di dirigente nel partito gollista. E la «sanzione scandalosa» non significa chiusura da parte del governo.

Al contrario, il premier Raffarin ha moltiplicato le iniziative. Ha ricevuto associazioni omosessuali, ha costituito un gruppo di lavoro per migliorare la legislazione esistente (il cosiddetto «pacs» che riconosce legalità anche ai conviventi dello stesso sesso), ha presentato una legge che equipara l'omofobia a discriminazioni razziali o religiose, e ha annunciato una «commissione» della società civile per affrontare la questione del matrimonio. La commissione è formata sul modello di quella che si è espressa contro il velo islamico nelle scuole: questione che potrebbe riaprire lacerazioni e dubbi sul divieto, se il diritto alla simbologia religiosa vale meno dei comportamenti sessuali.

La destra insomma non vuol lasciare campo libero alla sinistra, anche se il matrimonio gay divide la sinistra stessa. Ieri, in prima linea, c'erano l'ex ministro della Cultura, Jack Lang, e Dominique Strauss Kahn, uno dei più accreditati candidati socialisti per l'Eliseo. Mancava però Lionel Jospin, emblema di una sinistra ancora convinta che «il genere umano non si divida fra etero e omosessuali, ma fra uomini e donne». George Sand, della quale la Francia celebra l'anniversario della nascita, provocava i benpensanti dicendo che «c'è un solo sesso», per affermare i diritti dell'individuo come cittadino. Duecento anni dopo, la Parigi borghese e intellettuale rivendica il conformismo della trasgressione radicale: fiori d'arancio per tutti. Del colore della pelle, degli immigrati, delle periferie invivibili, dell'Aids in Africa (oltre che nei locali gay) parleremo un'altra volta.

BERLINO

Da ANSA
GAY PRIDE: GERMANIA; DECINE MIGLIAIA, SINDACO IN TESTA
300 mila in corteo per 8 chilometri nel centro di Berlino

BERLINO, 26 GIU – Con una sfilata pittoresca e festante, decine di migliaia di omosessuali hanno commemorato oggi a Berlino la 26/a edizione del Christopher Street Day, la giornata che ricorda le repressioni nel giugno del '69 della polizia di New York contro gli omosessuali al Village.

Gay e lesbiche vestiti nelle fogge piu' bizzarre e sgargianti – e molto spesso seminudi – sono sfilati per otto chilometri lungo le arterie principali della capitale, dal Kurfuerstendamm, il grande viale alberato a ovest, alla piazza della Siegessaeule, la colonna della Vittoria dove il raduno si e' concluso stasera. Secondo la polizia, i partecipanti sono stati sotto le attese: 300.000 anziche' il mezzo milione previsto. Fra questi, in prima fila, il borgomastro di Berlino (capo del governo regionale), Klaus Wowereit.

Il politico socialdemocratico e' diventato una specie di icona per tutto il movimento omosessuale da quando nel 2001 fece un 'outing' pubblico della sua omosessualita' e vinse anche le elezioni regionali. ''Ich bin Schwul und es ist gut so'', ''sono gay ed e' bene cosi''', disse scandendo quella che sarebbe diventata in breve tempo una citazione molto di moda. La frase ''…und es ist gut so'' e' diventata un riuscitissimo slogan commerciale nonche' un comune intercalare dei tedeschi, al pari piu' o meno delle frasi smozzicate in tedesco pronunciate da Trapattoni nel suo orami leggendario sfogo televisivo contro i giocatori del Bayern. La sfilata si e' svolta all'insegna del motto 'Omoculturale, multisessuale, eterogeneo' ed e' stata inaugurata proprio da Wowereit, chiamato affettuosamente 'Wowi' dai suoi fan.

''Siamo ben lungi dall'avere raggiunto l'equiparazione'', ha dichiarato fra gli applausi: la parata degli omosessuali e' anche un monito alla societa' contro le discriminazioni. Il borgomastro ha detto che ancora oggi gi omosessuali sono oggetto di mobbing e vengono discriminati: ''non ci si deve nascondere, anche se uno ha un diverso orientamento sessuale'', ha detto chiedendo all'opposizione cristiano democratica di non bloccare la legge sull'equiparazione delle coppie omosessuali. Il ministro della giustizia Brigitte Zypries, pure Spd e anche lei intervenuta alla sfilata, si e' impegnata ad apportare ''ancora prima della pausa estiva o subito dopo'' migliorie alla legge sulle coppie dello stesso stesso. ''Dobbiamo permettere le adozioni e sono sicura che potremo fare qualcosa anche in tema di eredita'', ha anticipato. L'associazione dei gay di Berlino-Brandeburgo aveva chiesto in occasione della sfilata l'equiparazione delle coppie gay al matrimonio eterosessuale, cosa assolutamente respinta dalla Cdu. E' inammissibile che delle coppie con gli stessi diritti si sostengano economicamente tutta la vita per essere poi trattati come estranei quando il partner muore, ha criticato il portavoce dell' organizzazione, Alexander Zinn. Al corteo sono sfilati una cinquantina di carri bardati a festa accompagnati, dentro e fuori, da centinaia di omosessuali scatenati, danzanti e in abbigliamenti fantasiosi e frivoli. Wowereit sfoggiava una camicia sgargiante stile Hawaii. Dopo il raduno finale, la festa proseguira' tutta la notte con un party all'Areana a Treptow, e numerosi appuntamenti in discoteche e club della scena gay.


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