Sessualità e disabilità

  

Troppo spesso la sessualità delle persone diversamente abili viene totalmente ignorata, ancor più se gay. Dopo il convegno/giornata di giovedì 17 giugno a Pistoia sul tema della disabilità e della sessualità è nato un gruppo di discussione sull’argomento.

http://it.groups.yahoo.com/group/17giugno/
Per iscriversi basta un e-mail a [email protected]

Qui di seguito le prime considerazioni scritte da Matteo Marliani, vicepresidente di Arcigay La Giraffa e organizzatore del convegno.

Su giovedì 17 giugno e sul convegno OMOSESSUALITA’ E DISABILITA’ voglio dire che sono rimasto davvero contento di come è riuscita la giornata, ero molto nervoso e stressato, ma alla fine il risultato è stato più che soddisfacente, anche se come tutti sappiamo è solo un inizio.

Ora faccio solo un breve riassunto, lo "sbobinamento" verrà fatto il prima possibile, cosi vi invio il materiale.

Possiamo anche riaccendere la discussione su alcuni punti, magari alcuni giorni di stacco ci hanno portato ad alcune riflessioni.

Quello che era gia chiaro per tutti, ma che è sempre utile ribadire è che la sessualità delle persone disabili è ignorata da tutti, tranne che dalle persone interessate.

I motivi che hanno portato, la società a questo sono molti, a noi interessa cercare di rimuovere le barriere culturali e iniziare intanto un percorso di discussione.

Da parte mia e dell’associazione che rappresento c’è ovviamente una particolare attenzione all’omosessualità, ma nessuno vuole escludere nessun’altra forma di affettività e sessualità.

Le azioni che ci sono venute in mente sono molte e tutte importanti, e sono mirate ad allargare il cerchio e non a chiuderlo.

Faccio un riepilogo per punti detti in base ai miei appunti, se dimentico qualcosa aggiungete voi, cose da fare per aiutare a far parlare dì questo argomento:

Campagna di immagine, promozione del documentario girato a Roma; pubblicità progresso; maggiore sensibilizzazione sulle barriere architettoniche all’ interno dei locali e delle associazioni, modificare la legge del 2000; Telefoni amici (formazione degli operatori); formazione di operatori e assistenti; accessibilità siti web; promozione delle iniziative delle nostre argomentazioni tramite siti web come quello dell’atipsichiatria.

Queste grossomodo modo le cose dette, su cui iniziare a lavorare e a discutere insieme.

Possiamo anche cercare di fare un’altro incontro, ovviamente per questo ci sono molte difficoltà siamo tutti di posti diversi ed anche a molta distanza tra loro, possiamo però provare ad avvalerci della tecnologia magari se troviamo un’associazione a cui appoggiarci possiamo fare una teleconferenza o videoconferenza.

Sicuramente creeremo al più presto un gruppo o una mailing list
Chiedo a tutti di aggiungere le cose che sicuramente mi sono dimenticato, e a chi non era presente di aggiungere le loro idee o di chiedere maggiori chiarimenti si quanto detto.

Come dicevo appena c’è tutto il materiale (5 ore di registrazione) il tutto sarà reso pubblico.

Matteo Marliani – Arcigay La Giraffa, Pistoia


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