La Stonewall viareggina

  

Comunicato Stampa del Mama Mia

Friendly Versilia

Friendly Versilia

Domenica sera 22 agosto, la tranquillissima cittadina di Viareggio, amministrata da una giunta di centro-sinistra da sempre “gay friendly”, ha visto nascere in 20 ore la sua piccola “Stonewall”.

Era il 28 giugno 1969 quando gay e transessuali che frequentavano il bar “Stonewall” nel Greenwich Village, nel cuore di Manhattan, si ribellarono ai continui soprusi della polizia ed eressero barricate per alcuni giorni. Quella data segna l’inizio del movimento di liberazione omosessuale moderno e viene celebrato ogni anno, quasi in ogni angolo del mondo, con la stagione dei Gay Pride di giugno.

Ieri sera l’appuntamento era stato dato alla Festa de l’Unità di Viareggio: lo staff del Mama Mia e del Bocachica, infatti, aveva volentieri accolto l’invito degli organizzatori della festa a una serata di protesta, dopo che il Direttore dell’Ente Parco aveva all’inizio di agosto chiesto al Comune di Viareggio di revocare la licenza di pubblico intrattenimento ai due locali e ieri notte il Comandante della Polizia Municipale aveva emesso un’ordinanza di sospensione di “ogni e qualunque attività di produzione musicale”, senza ma e senza se.

In sostanza e senza troppa retorica: spenta la Marina di Torre del Lago, a mare sei anni di lavoro di Friendly Versilia, di costruzione di un circuito di turismo “for gay, lesbian and their friends”, a mare circa duecento posti di lavoro da aprile a settembre, a mare tanti bei discorsi sull’integrazione.

Il Mama Mia

Il Mama Mia

Alla Festa de l’Unità erano in tanti, oltre un migliaio. Ma nessuno si immaginava che all’annuncio di Regina Miami, drag-queen del Mama Mia e personaggio simbolo dell’estate gay torrelaghese, di voler fare una passeggiata, il “popolo gay” presente la seguisse in massa, prima sotto il Comando dei Vigili Urbani, quindi sotto il Comune, in un pacifico corteo assolutamente improvvisato che attraversava il centro di Viareggio, poco dopo la mezzanotte.

“Non ce l’abbiamo contro il Comune e tanto meno contro il Sindaco che abbiamo sostenuto in campagna elettorale”, sottolinea Christian Panicucci, titolare del Mama Mia, “ma contro chi, nel Comune e nell’Ente Parco, in questi anni non si è assunto le sue responsabilità normando una realtà che negli anni si era consolidata: e cioè che la Marina di Torre del Lago è diventata uno dei polmoni del divertimento serale della Versilia. Oggi ci ritroviamo a difendere un progetto di vita per molti di noi, contro chi vuole affossarlo per ragioni evidenti a tutti: non è un caso che ad essere controllati dall’ARPAT sono stati unicamente i due locali che si spendono per un turismo gay nel Parco e non è un caso che a farne un caso politico sono stati tre consiglieri comunali dell’UDC, il partito forse più anti-gay oggi presente nel panorama politico italiano” .

“Quello che Viareggio ha vissuto stanotte — continua Panicucci – è solo l’inizio di una battaglia che il popolo di Friendly Versilia vuole condurre nei prossimi giorni, se non sarà trovata una soluzione positiva alle nostre richieste. Siamo inondati — e con noi il Sindaco e l’Ente Parco – dalle telefonate e dalle email di persone che ci chiedono una sola cosa: ma a chi danno noia quei due locali? Se il prossimo week-end il Mama e il Bocachica dovranno stare spenti, venerdì mattina gli oltre duecento dipendenti a rischio di posto di lavoro attraverseranno continuamente l’Aurelia a Pisa, di fronte alla sede dell’Ente Parco; e venerdì sera, una grande manifestazione attraverserà il centro di Viareggio con carri musicali, per portare la nostra allegria in una città in piena crisi turistica, ma che sembra di voler e di poter far a meno di noi e del nostro apporto”.


Rassegna stampa

Da "La Repubblica" del 22.08.04 di ILARIA BONUCCELLI
"Troppo rumore in quei club" ma il popolo della notte si ribella
Parco e Comune vogliono "spegnere" le discoteche di Marina: una marcia di protesta

TORRE DEL LAGO – Sono abituati a marciare i ragazzi della marina di Torre del Lago, due chilometri di locali da vita notturna pret-à-porter. Tutti i fine settimana in 10-15 mila – da Toscana, Liguria e anche oltre – lasciano l´auto lungo viale dei Tigli e arrivano a piedi al divertimento notturno a portata di tasca: musica, ballo, brezza di mare e drink a 6 euro (4 se il cocktail è analcolico).

Per questo l´altra sera hanno messo a disposizione gambe e piedi dei gestori dei locali di tendenza della marina: una bella marcia di protesta – se serve anche una barricata – per evitare che cali il silenzio sul boulevard del divertimento. Che il Comune di Viareggio e il Parco di Migliarino San Rossore spengano la musica – troppo alta per una zona a tutela ambientale – nei ritrovi di tendenza, nel luogo che ha trasformato il Gay Pride in un carnevale estivo e la trasgressione in un appuntamento da fine settimana.

L´allarme è alto, fra il popolo della notte che ha fatto della marina di Torre del Lago – una lingua d´asfalto fra le dune mediterranee e la macchia lucchese – il passaggio imperdibile del fine settimana in Versilia. Almeno da quando i proprietari dei locali hanno speso 35 milioni di euro per trasformare le vecchie attività di viale Europa in ritrovi cult. Nel giro di qualche giorno il popolo della notte rischia di perdere i punti di riferimento della vita notturna estiva: gli atti per spegnere la musica sono in preparazione. L´Arpat – l´Agenzia regionale per la tutela dell´ambiente – ha verificato che la musica sparata sul vialone verso il mare infrange ogni limite consentito in una zona interna a un parco naturale. E quindi ha messo in moto un meccanismo che porterà a mettere la sordina alle casse e alla musica di tendenza. A oscurare gli show sul tetto del "Mama mia" o le danze alternative del "Boca Chica". Solo che i nottambuli poco intendono il linguaggio della burocrazia. E tempestano di telefonate i locali della marina per chiedere che cosa succede. Fermano gestori e deejay e rivolgono a tutti la stessa domanda: «A chi diamo noia? Chi disturbiamo con la nostra musica?». Disturbano gli ambientalisti che si scagliano contro «il diritto di inquinare» la marina con la musica. E reclamano che, con il nuovo piano dei rumori, il Comune inserisca la marina nella fascia di tutela integrale. Disturbano i residenti degli appartamenti del Lagomare, costruiti in mezzo alla pineta, a poche centinaia di metri. Creano difficoltà al Parco di San Rossore e al Comune che non possono ignorare i limiti di rumorosità previsti per legge, specie in zone a tutela ambientale.

«Negli ultimi giorni – conferma Christian Panicucci, titolare del "Mama mia" – non facciamo altro che ricevere telefonate di giovani arrabbiati per la decisione di spegnere la musica. Ci chiamano e chiedono se c´è da fare qualcosa. Una protesta, probabilmente, la organizzeremo nel prossimo fine settimana. Ma se non servirà a nulla, siamo anche pronti a chiudere e a trasferirci. A restituire la marina al suo sonnacchioso passato».

Da "Il Tirreno" del 23.08.04 di ILARIA BONUCCELLI
Il Comune spegne la marina
Notificata l’ordinanza del silenzio ai locali: se Mama mia e Boca chica non la rispettano scatterà il provvedimento di chiusura. Da sabato sera a Torre del Lago è vietato suonare musica

TORRE DEL LAGO. L’ordinanza è arrivata intorno a mezzanotte. I fischi poco dopo. Il tempo che ci ha messo Alessio De Giorgi – co-titolare del Mama mia – di salire sul tetto del locale, interrompere lo show e avvertire la folla che d’ora in avanti non si suona più musica sulla marina di Torre del Lago. Che non si passa più il tempo in mezzo alla strada, a ballare, bere un drink (per pochi euro) e fare lo struscio fra un locale e l’altro. Fra un dj e l’altro. Il Comune intima di spegnere le casse, pena la chiusura dei locali che non obbediscono. Da sabato notte, insomma, la marina è spenta. Mama mia e Boca chica hanno ricevuto l’ordine di «sospendere immediatamente ogni e qualunque attività di produzione musicale» perché – secondo le rilevazioni dell’Arpat (l’agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) – «i livelli sonori (rilevati) sono di gran lunga superiori al più alto limite di accettabilità notturna di 60 decibel che può essere attribuito alla zona in esame».

In parole povere, la musica sulla marina è troppo alta. Troppo alta per una zona inserita nel parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Per questo l’Arpat, non appena ha rilevato i decibel in eccesso, ha allertato il Parco. E per questo il Parco ha chiesto al Comune di revocare le autorizzazioni a suonare musica ai locali che, nel weekend, sono diventati il punto di riferimento della vita notturna di migliaia giovani da tutta la Toscana e oltre. Nei dintorni dei locali non ci sono case, solo dune e pineta, ma la normativa sui parchi è rigida: il rumore non è ammesso. Così sabato sera – nel pieno della festa – i vigili hanno notificato a Christian Panicucci – co-titolare del Mama mia – e al titolare del Boca Chica l’ordinanza del silenzio. Che già da oggi il Mama mia impugnerà al Tar come illegittima e viziata sotto il profilo amministrativo.

La battaglia in difesa del «divertimento notturno», dunque si profila su due livelli: quello legale, contro l’ordinanza anti-musica; quello della manifestazione di piazza di cui si è già avuto un assaggio nel fine settimana: sabato sera con i fischi e gli insulti contro il Comune che mette il silenziatore ai locali, dopo aver anticipato dalle 3 alle 2 del mattino lo stop alla musica; ieri per tutta la giornata con telefonate ed e-mail di protesta contro il provvedimento arrivate da Lombardia, Liguria, Toscana, alla nostra redazione (oltre che sul sito Internet del Mama mia); ieri sera, infine, con la protesta improvvisata alla Festa dell’Unità, alla Torre Matilde.

Il Comune, però, difende il provvedimento che era inevitabile – pena la denuncia per omissioni d’atto d’ufficio – dopo la richiesta del Parco di revoca delle autorizzazioni alla musica. E dopo l’avvertimento formale ad abbassare i toni della musica notificato già un anno fa ai locali: il 23 luglio del 2003, dopo che l’Arpat aveva rilevato sulla marina musica ad 88 decibel, il comando di polizia municipale aveva già intimato al Mama mia l’adozione «di idonei accorgimenti atti a contenere il livello di produzione sonora entro il valore massimo di zona fissato in 60 decibel nelle ore notturne». Nello stesso atto il Comune aveva già annunciato che «in caso di accertamento positivo circa il superamento del limite dei 60 decibel indicati…si procederà all’emissione di un’ ordinanza per la cessazione immediata della produzione musicale». Ordinanza che è arrivata puntuale sabato a mezzanotte. Con l’avviso che se il divieto di musica non verrà rispettato, i locali verranno chiusi.

GRILLINI
«Soluzione entro sabato»

VIAREGGIO. Si appella alla politica Franco Grillini, onorevole Ds e presidente onorario di Arcigay nazionale. Dopo il tempo dei tecnici – quello delle ordinanze anti-musica e delle rilevazioni dei decibel – propone a Parco, Comune e autorità varie di costituire già da oggi un tavolo che escogiti il modo di far lavorare i locali della marina già da sabato. Malgrado gli strali dell’Udc – scrive Grillini – contro Mama mia e Boca chica. «Udc – sottolinea l’onorevole – contro il quale il movimento gay si trova a scontrarsi quotidianamente in ogni angolo d’Italia». Parimenti – aggiunge Grillini – non si può «non notare che le rilevazioni sui rumori non è stata fatta dall’Arpat a tappeto ma ha investito solo i due locali votati a un pubblico omosessuale. Rimango esterrefatto dal fatto che il Comune abbia imposto ai due locali simbolo di Friendly Versilia di sospendere ogni attività musicale. Così facendo, Comune e Parco colpiscono al cuore un progetto importantissimo per la comunità omosex che ha reso Viareggio e Torre del Lago uno dei posti preferiti dagli omosessuali per le vacanze».

Da "Il Tirreno" del 24.08.04
Venerdì la protesta degli aderenti a Friendly Versilia
Esercenti della Versilia bloccheranno l’Aurelia

PISA. Mama Mia, Bocachica e tutti gli esercenti di Friendly Versilia, il consorzio nato sei anni fa per promuovere il turismo gay a Viareggio e Torre del Lago, annunciano per venerdì mattina, alle ore 12, una manifestazione di protesta di fronte alla sede dell’ente Parco, sulla via Aurelia.

«Con questa manifestazione – affermano gli organizzatori dell’iniziativa – intendiamo protestare contro la richiesta, avanzata dal direttore dell’ente Parco ing. Sergio Paglialunga, di revocare la licenza di pubblico intrattenimento ai due locali simbolo di Friendly Versilia, il Mama Mia e il Bocachica, sulla Marina di Torre del Lago. In sostanza e senza troppa retorica: spenta la Marina di Torre del Lago, a mare sei anni di lavoro di Friendly Versilia, di costruzione di un circuito di turismo «for gay, lesbian and their friends», a mare circa duecento posti di lavoro da aprile a settembre, a mare tanti bei discorsi sull’integrazione».

«È assolutamente inutile – affermano gli organizzatori – che l’ente Parco da un lato chieda la revoca delle autorizzazioni a ballare rilasciate anni orsono al Mama Mia e al Bocachica, e dall’altro in un comunicato stampa sostenga che non c’è alcuna chiusura ideologica rispetto al turismo giovanile notturno, tanto meno rispetto a quello gay. Ancora una volta, come già negli anni passati, l’ente Parco diventa un «Giano bifronte» che con una mano da la carezza, e con l’altra bastona, con la conseguenza che appare chiaro a tutti che una mano non sa cosa l’altra sta facendo».

«Al Parco chiediamo solo due cose: 1) A cosa concretamente danno noia 20 decibel di rumore in più diretti verso il mare? Alla flora della zona dunale? Davvero le piante rare ed autoctone che ricoprono le nostre bellissime dune sono danneggiate dalla musica? O forse non lo sono di più dalle migliaia di bagnanti che ogni giorno la percorrono per arrivare al mare? E per questo il Parco cosa fa? Ha forse realizzato delle passerelle per evitare che la vegetazione sia danneggiata?».

«2) Le medesime rilevazioni sono state richieste all’Arpat anche per altre situazioni? Per il teatro sul delicatissimo Lago di Massaciuccoli? Per le pinete che circondano i campeggi? Per la pineta di Viareggio, sulla Marina di Levante? Per altri locali notturni vicini all’area del Parco? Quando altrettante rilevazioni saranno state richieste, effettuate ed i risultati resi pubblici, solo allora potremo iniziare a pensare che non v’è una chiusura ideologica alcuna verso il «turismo giovanile notturno, tanto meno rispetto a quello gay».

«Il Parco – concludono gli organizzatori dell’iniziativa – si vanta poi di aver concesso quest’anno l’autorizzazione al Mardi Gras di fine luglio: autorizzazione che certamente è stata data – e di questo ne va dato merito al nuovo presidente Lunardi – ma con limiti acustici pari a 45 decibel… chi è stato al concerto di Gloria Gaynor, il 30 luglio scorso, sa bene se questi limiti potevano ragionevolmente essere rispettati».

Da "Il Tirreno" del 26.08.04
I gay al contrattacco contro il Consorzio
Panicucci: «Esclusi volontariamente dal pool degli operatori turistici»

TORRE DEL LAGO. «Pardini farebbe bene a tacere perché ha messo in piedi ed è presidente di un consorzio basato proprio sulla discriminazione, su una conventio ad excludendum che riguarda solo noi attività economiche rivolte a un pubblico omosessuale». Questa la risposta di Christian Panicucci, titolare del Mama Mia alle minacce di denuncia per omissione di atti d’ufficio di Giuliano Pardini.

Il presidente del Consorzio degli operatori turistici di Torre del Lago ha annunciato infatti nei giorni scorsi di voler presentare la denuncia formale nel caso in cui amministrazione comunale e Circoscrizione torrelaghese decidano già da questo sabato di eliminare lo stop alla musica sulla Marina.

«A marzo – prosegue Panicucci – fui direttamente io a contattere la segretaria del Consorzio, chiedendogli le modalità di aderire: mi pareva interessante, infatti, che una attività come la nostra, a detta di molti così importante per il turismo della frazione, potesse contribuire a un Consorzio che si prefiggeva obiettivi meritori e condivisibili. Mi venne risposto che al consorzio potevano aderire solamente attività di carattere economico e ricettive come alberghi, pensioni e campeggi, e quando io feci notare che sapevo che vi aderivano molti stabilimenti balneari, mi fu risposto che per quel tipo di attività imprenditoriali era stata fatta un’eccezione. Tutto ciò mi sembrò strano, anche perché la segretaria del Consorzio era in estremo imbarazzo e in grande difficoltà».

«A quel punto – è il punto di vista espresso da Christian Panicucci – i sospetti incominciavano a diventare realtà: per averne la prova definitiva, nei giorni successivi – continua Panicucci – chiamai tutti gli aderenti a Friendly Versilia, tra cui cinque bed&breakfast, e quindi senza ombra di dubbio annoverabili tra le attività economico-ricettive, e insieme spedimmo per raccomandata con ricevuta di ritorno all’avvocato Pardini la richiesta formale di adesione al consorzio.

A tale richiesta, ovviamente, non è mai stata data alcuna risposta».

«Sto preparando e prestissimo spedirò a sindaco, presidente del consiglio comunale e presidente della Circoscrizione di Torre del Lago – conclude Panicucci – una lettera con la quale esporrò i fatti e chiederò di rimuovere dalle commissioni turismo o commercio rappresentanti del Consorzio, qualora vi fossero presenti, perché è chiaro che quel consorzio discrimina imprese economiche gay-friendly, anzi, è nato proprio su questo presupposto, e tutto ciò se è certamente legittimo – ognuno è libero di associare chi vuole – non è ovviamente accettabile da una pubblica amministrazione che per definizione è imparziale».

«Infine, chiedo pubblicamente all’avvocato Pardini di conoscere i nomi delle imprese aderenti al Consorzio, perché è chiaro che da domani inviteremo la comunità omosessuale che frequenta Torre del Lago a mettere in piedi un boicottaggio proprio di quelle attività economiche».

Insomma, l’ambiente non sembra rasserenarsi dopo le roventi polemiche degli ultimi giorni.


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